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L’ONU può fare di più per promuovere la pace

Michael Ambühl, segretario di Stato del Dipartimento federale degli esteri. Keystone

La Svizzera sostiene le proposte di Annan di migliorare la coordinazione nell'ambito della promozione della pace, ad esempio creando una speciale commissione.

Davanti al Consiglio di sicurezza dell’ONU, il segretario di Stato Michael Ambühl ha inoltre insistito sulla necessità di coinvolgere ONG e privati.

Per dare un impulso alla pace, è necessario coordinare meglio la collaborazione, sia a livello del quartier generale dell’ONU sia sul terreno.

In particolare, è essenziale integrare nei processi di promozione della pace le organizzazioni non governative e i privati. Inoltre, solo coinvolgendo gli attori locali attivi a livello nazionale o regionale si potrà costruire una pace duratura nelle zone teatro di conflitti.

È la posizione della Svizzera espressa giovedì dal segretario di Stato agli affari esteri Michael Ambühl, durante un discorso di fronte al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, riunito a New York per un dibattito pubblico consacrato al tema del consolidamento della pace.

Una commissione per sostenere la pace

Ambühl ha pure sottolineato che è indispensabile instaurare un dialogo sulle basi legali destinate a regolare problemi che di solito emergono dopo la fine di un conflitto.

Il segretario di Stato ha menzionato la ricerca dei responsabili per i crimini commessi, i processi di riconciliazione e la divisione del potere.

Nell’ambito delle riforme dell’ONU, Ambühl ha ricordato che la Svizzera sostiene la creazione di un Consiglio dei diritti dell’Uomo e la proposta – fatta da Kofi Annan – di istituire una Commissione di consolidamento della pace.

Gli ha fatto eco la vicesegretaria generale delle Nazioni Unite Louise Fréchette, la quale ha ricordato che la metà dei conflitti che prendono fine, poi scoppiano nuovamente. «Un’organizzazione come la nostra, creata per preservare le generazioni future dal flagello della guerra deve migliorare questo bilancio», ha sottolineato.

swissinfo e agenzie

Nel 2001 la Svizzera ha creato un pool per la promozione civile della pace, composto da circa 500 esperti volontari.
La Svizzera ha consacrato alla promozione della pace un credito quadro di 220 milioni di franchi su 4 anni a partire dal 1° gennaio 2004.
Tra i successi svizzeri si può menzionare l’accordo di pace raggiunto al Bürgenstock, nel canton Obvaldo, tra il governo sudanese e l’Esercito popolare di liberazione del Sudan.

Circa la metà dei conflitti riprendono dopo una situazione di cessate il fuoco.

Per migliorare questo bilancio, il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha adottato giovedì sera una dichiarazione concernente la promozione della pace.

Tra i temi discussi vi era pure la proposta del segretario generale dell’ONU Kofi Annan di creare una Commissione permanente di consolidamento della pace nell’ambito della riforma delle Nazioni Unite.

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