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L’oligarca russo Vekselberg davanti alla giustizia

Vekselberg ha promesso di essere presente a Bellinzona Keystone

Il miliardario russo Viktor Vekselberg e due investitori austriaci rischiano multe milionarie per non aver trasmesso correttamente una partecipazione in Svizzera: al Tribunale penale federale chiedono ora di annullare la sanzione inflitta nel 2009.

Il Dipartimento federale delle finanze (DFF) non demorde. Le multe inflitte il 18 dicembre 2009 per violazione degli obblighi di comunicazione (previsti dalla Legge sulle borse) in occasione dell’acquisto di due pacchetti azionari della OC Oerlikon da parte di Viktor Vekselberg, sono giustificate.

I fatti incriminati dal DFF risalgono al 2006, quando l’uomo d’affari russo ha acquistato, attraverso la società Renova Holding, il 13% del conglomerato industriale OC Oerlikon (all’epoca Unaxis/Oerlikon Bührle) alla società di partecipazione austriaca Victory. Questa società apparteneva agli austriaci Ronny Pecik e Georg Stump, che mercoledì e giovedì compariranno davanti al Tribunale penale federale (TPF), accanto all’oligarca russo.

Il DFF è convinto che la transazione si basa sulla costituzione di un consorzio con i due investitori austriaci e che sia stata intenzionalmente annunciata un anno dopo per proteggere gli azionisti. Sarebbe inoltre stata realizzata ad un prezzo inferiore alla sua quotazione.

Sanzioni controverse

Sebbene i dibattiti non siano ancora entrati nel vivo della questione, l’audizione dei due ex dirigenti della OC Oerlikon, testimoni chiave, hanno già impostato il tono. Secondo Günther Robol e Hanno Bästlein, ascoltati in videoconferenza da Vienna, nessuna truffa ha offuscato l’acquisto dei due pacchetti azionari della OC Oerlikon.

Parole che rafforzano la convinzione dei tre investitori di ottenere ragione davanti al TPF; è del resto ciò che si sussurra nella cerchia del facoltoso imprenditore russo. I fedeli collaboratori di Vekselberg sono pure convinti che se lui fosse stato un investitore svizzero «con un nome di battesimo come Beat o Urs, il DFF non l’avrebbe mai sanzionato».

Viktor Vekselberg si è assicurato i servizi della stella indiscussa del foro di Zurigo, Lorenz Erni, conosciuto in particolare per avere difeso il regista franco-polacco Roman Polanski, nella vicenda di abusi sessuali che lo oppone alla giustizia degli Stati Uniti; o ancora il banchiere zurighese Oskar Holenweger contro il Ministero pubblico della Confederazione in un caso di riciclaggio di denaro sporco proveniente dai cartelli della droga.

Il dibattimenti si annunciano molto impegnativi, poiché l’avvocato zurighese è circondato da uno stuolo di specialisti di altissimo livello come Peter Nobel, considerato il decano degli esperti di diritto per quanto riguarda il mondo degli affari in Svizzera. Lorenz Erni sarà affiancato anche dagli avvocati Adrian Klemm e Peter Bettoni.

Multa record criticata

Dall’annuncio, nel dicembre 2009, delle multe record per un totale di 120 milioni di franchi decise dal DFF, negli ultimi mesi le sanzioni sono state ripetutamente messe in discussione sulla stampa svizzero tedesca.

Nella sua penultima edizione (numero 35), il settimanale Weltwoche, ha definito la multa «tirata per i capelli». Il giornale ha inoltre aggiunto che «l’annullamento delle sanzioni infliggerebbe un duro colpo al DFF, che sarebbe estremamente imbarazzante».

Lo scorso gennaio, il quotidiano romando Le Temps, aveva parlato di una multa equivalente ad un «pugno» in un contesto «di forte pressione per la sua gestione del caso UBS». La decisione del DFF, del resto, divide fortemente anche gli esperti di diritto.

L’immagine più dei soldi

Ma per Daniel Grotzky, portavoce di Renova e di Viktor Vekselberg, al momento non entra in discussione un eventuale ricorso al Tribunale federale. «Se devo pagare la multa – aveva brevemente dichiarato il miliardario di passaggio a Mosca – la pagherò».

Più che l’entità record della multa, è il colpo al suo amor proprio che ha maggiormente ferito Viktor Vekselberg, lui che ha sempre curato l’immagine di un investitore discreto, serio e impegnato in progetti a lungo termine. Un’aura che contrasta con quella di altri miliardari russi, le cui finanze sono crollate dopo gli scossoni del mercato e la cui reputazione è più sulfurea.

Desideroso di dimostrare il proprio impegno, Viktor Vekselberg ha promesso che mercoledì sarà presente a Bellinzona per l’avvio dei dibattimenti.

Un viaggio che il Dipartimento federale delle finanze non ha ritenuto di dover intraprendere, limitandosi a dichiarare di attendere per posta la comunicazione del verdetto. Un’ammissione di debolezza? Troppo presto per dirlo. Solo la sentenza, la cui data non è stata comunicato dal TPF, permetterà di trarre delle conclusioni.

Ricorso. I tre imputati, Viktor Vekselberg, Ronny Pecik, Georg Stumpf ha presentato ricorso al Tribunale penale federale contro la sanzione decisa nel dicembre 2009 dal Dipartimento federale delle finanze (DFF).

Multa. Si tratta di una multa record, dal momento che la sanzione più elevata inflitta finora dal DFF per un reato analogo, ammontava a 50’000 franchi.

Affronto. Considerando la pena come un insulto, le autorità russe avevano politicizzato il caso cercando di intervenire presso Hans-Rudolf Merz, e, più recentemente, presso Doris Leuthard. Senza successo.

Ritorsioni. A causa della vicenda, la compagnia aerea Swiss e la multinazionale Nestlé,in Russia hanno dovuto fare i conti con una serie di ostacoli.

Pene. Le violazioni delle leggi sui mercati finanziari sono punibili con una pena detentiva di tre anni o una multa fino a 1’080’000 franchi.

Viktor Vekselberg è nato in Ucraina nel 1957. Sposato e padre di due figli, vive tra Mosca e Zurigo. Ha studiato ingegneria ferroviaria all’Università di Mosca.

Nel 1980 ha fondato l’impresa di investimento Renova, che in Russia diventa rapidamente la numero due nel settore delle partecipazioni finanziarie.

La sua fortuna cresce notevolmente con la creazione di TNK-BP, la seconda compagnia di petrolio privata.

Investe anche nei servizi di telecomunicazione , servizi e chimica, in particolare per soddisfare le aspettative di Vladimir Putin, che desidera spingere la Russia nel settore delle alte tecnologie.

Pochi giorni fa Viktor Vekselberg ha annunciato il suo personale impegno nel sostenere l’installazione del Technopark di Zurigo, nella “Silicon Valley” russa di Solkowo, in vista di un partenariato. Un accordo di intesa dovrebbe essere firmato il 17 settembre.

Nella primavera del 2008, ha assunto l’ex ambasciatore svizzero in Germania, Thomas Borer, nel vesti di consulente.

Nel 2004 l’acquisto della più grande collezione al mondo di uova Fabergé dalla famiglia di Malcolm Forbes, aveva occupato le prime pagine dei media. Si parlava di una cifra che oscilla tra 90-120 milioni di dollari.

È uno degli uomini più ricchi della Russia, con un patrimonio personale stimato attorno a 8 miliardi di franchi.

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