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L’invasione dei rifiuti è pericolosa, e costa

Gli spazi pubblici sono sempre più contesi tra cittadini e rifiuti di ogni genere Keystone Archive

C’è uno stretto legame fra sicurezza e pulizia nei luoghi pubblici. Lo evidenzia il convegno di Olten dell’Unione delle città svizzere.

L’incontro è stato anche un’occasione per parlare di “littering”, l’immondizia nelle strade, e degli elevati costi generati dalla raccolta dei rifiuti.

“In un contesto sociale e politico, la sicurezza concerne anche settori come lo sviluppo urbano e i trasporti”, dichiara la direttrice della polizia della città di Zurigo Esther Maurer, presente al convegno dell’Unione delle città svizzere (Ucs).

Lo Stato è quindi sollecitato ad agire non solo con una presenza di polizia maggiore, ma anche con programmi di gestione dei rifiuti e di politica urbanistica.

La teoria della “finestra rotta”

Nella città solettese, Maurer giustifica il legame tra sicurezza e pulizia negli spazi pubblici ricordando la teoria della “finestra rotta”, la quale considera la criminalità come una conseguenza inevitabile del disordine. Questo almeno è quanto scaturisce da una serie di studi svolti nelle città americane.

“Una finestra rotta e non riparata dà l’impressione di un posto a cui nessuno presta attenzione. Presto altre finestre sono rotte e si diffonde sempre più il sentimento di anarchia”, spiega Maurer.

Un ruolo particolare è svolto dalla “riconquista” degli spazi pubblici trascurati, come è avvenuto ad esempio nella stazione ferroviaria di Stadelhofen a Zurigo, per far fronte all’affluenza di alcolizzati, punk, emarginati e tossicodipendenti.

L’abitudine di sporcare

Per il ricercatore basilese Johannes Heeb, “l’abitudine di sporcare è un problema serio nei luoghi pubblici”, dove – secondo un recente studio dell’Università di Basilea – in media il 30% dei rifiuti urbani viene gettato per terra.

“La maggior parte dei rifiuti è rappresentata da imballaggi per cibi “take away” e da contenitori di bevande”, indica a swissinfo Anne-Claude Imhoff dell’organizzazione ambientale Pusch.

In gergo si parla di “littering”, un termine anglosassone che letteralmente significa “sparpagliare i rifiuti in strada”.

Cittadini più attenti alle cartacce

Nonostante l’immagine idilliaca di una Svizzera pulita ed ordinata abbia tendenza a sbiadire, il littering non è una novità.

Quello che è cambiato è l’attenzione concessa al fenomeno da parte di cittadini e media, come spiega il collaboratore della Divisione rifiuti dell’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (Ufafp):

“Effettivamente, dal punto di vista quantitativo, c’è stato un aumento. Ma quello che è più importante, è lo sviluppo di una maggiore sensibilità dell’opinione pubblica”, afferma Hansjörg Buser.

Oggi si tende quindi a considerare con maggiore interesse, un problema che già esiste da qualche anno. Semplicemente prima non se ne parlava.

A conferma di questa considerazione, alcuni sondaggi hanno rilevato che il littering è uno dei dieci problemi che più preoccupano i cittadini.

Questo fenomeno non è però un problema rilevante a livello ecologico, visto che rappresenta appena l’1% dei rifiuti domestici.

“Non si tratta di un problema prevalentemente ambientale, ma di ordine pubblico”, ribadisce Buser.

Costi elevati per pulire le strade

Al di là degli impatti emotivi, il littering è un fenomeno malvisto dai tesorieri dei fondi pubblici.

“I rifiuti gettati per terra generano costi enormi”, sottolinea Alexander Bukowiecki, direttore dell’Ucs, che riunisce i rappresentanti delle autorità municipali.

Nei comuni con oltre 10’000 abitanti, le sole spese per la pulizia delle strade ammontano a circa mezzo miliardo di franchi ogni anno.

“Per far fronte a tale fenomeno – aggiunge Bukowiecki – occorre un’informazione mirata e campagne di sensibilizzazione continue. Anche le multe possono avere un effetto didattico”.

Chi sporca paga

Secondo il collaboratore dell’Ufafp, un intervento a livello federale non è però una soluzione di primo piano, perché male si adatta ai differenti problemi locali.

“Il problema dev’essere risolto dalle autorità regionali”, indica Buser.

In questo senso, l’esempio della città di Berna è significativo. Dal mese di giugno, è infatti in vigore una nuova legge sui rifiuti: chi viene beccato a gettare un mozzicone di sigaretta o una cartaccia per terra, è punito con 40 franchi di multa.

La gente diventerà così forse più rispettosa degli spazi comuni. Se non per convinzione, almeno per questione di portamonete.

swissinfo, Luigi Jorio

Il “littering”, ovvero l’abbandonare i rifiuti in luoghi pubblici, è un problema ricorrente nelle città svizzere.

Si tratta di un fenomeno che tocca gente di ogni età e di tutti i ceti sociali.

Le ragioni di tale comportamento sono da ricercare nell’intensificarsi delle abitudini del pasto all’aperto, nell’aumento dei prodotti usa e getta e nel mutato atteggiamento della gente verso i luoghi pubblici.

2’580’000 tonnellate di rifiuti urbani nel 2003.
Il 98% è stato bruciato, il 2% messo in discarica.
500’000 milioni di franchi il costo della pulizia delle strade nei comuni con più di 10’000 abitanti.

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