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L’esercito svizzero pensiona (e ricicla) 162 blindati leggeri

Operai intenti a smontare un M109 pezzo per pezzo.
Operai intenti a smontare un M109 pezzo per pezzo. Keystone / Laurent Gillieron

Dopo mezzo secolo di onorato servizio l'esercito ha messo in pensione 162 blindati M109, sorta di carrarmato leggero con spiccate doti di mobilità.

A Collombey-Muraz, in Vallese, è stato smontato giovedì l’ultimo obice cingolato prodotto in Svizzera su licenza statunitense, che li aveva integrati nelle sue forze armate nel 1962.

I lavori di demolizione di questi blindati e di 58 veicoli di trasporto cingolati M548, ha consentito di recuperare il 93% dei materiali, circa 4’200 tonnellate (alluminio, acciaio, rame, bronzo e ferro leggero), che sono stati rivenduti sul mercato secondario delle materie prime, coprendo così i costi di smontaggio.

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Inoltre, durante l’operazione di rottamazione che si è protratta per quasi due anni, sono sti estratti 143 pezzi (motori, elementi riscaldanti, sistemi di navigazione ecc.) che potranno essere riutilizzati come pezzi di ricambio per altri mezzi attualmente in uso nell’esercito.

L’M109 è un semovente d’artiglieria di produzione USA. Entrato in esercizio per la prima volta nel 1962, ha una grande torretta con 28 colpi, motore anteriore, uno scafo in alluminio che offre una certa protezione dalle armi leggere, un peso di 23/28 (a seconda delle versioni) tonnellate; porta un obice leggero con un grande freno di bocca con canna corta da circa 23 calibri, con una portata di 14 km. Può guadare un fiume fino a 1,8 m di profondità ma con le opportune dotazioni può raggiungere misure anche maggiori. Il mezzo è stato largamente modificato per tenere il passo dei progressi tecnologici.

In proposito fonti militari hanno precisato che questi semoventi d’artiglieria, acquistati da Berna nel corso degli anni ’70, non saranno sostituiti integralmente. Le nuove esigenze strategiche delle forte terrestri richiedono infatti il potenziale impiego di veicoli più flessibili, dinamici e precisi per poter operare in modo efficace nelle zone urbane.

Ma l’intervento di rinnovamento dell’esercito, che coinvolge anche – non senza accese polemiche di natura politica – le forze aeree, non finisce qui. Entro il 2035 è prevista la sostituzione dei blindati pesanti. L’ammodernamento delle truppe di terra procederà per tappe con un investimento di 7 miliardi di franchi, finanziato dal bilancio ordinario della difesa.


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