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Accordi bilaterali: come continuare?

Dopo il rifiuto del popolo di aderire allo Spazio economico europeo nel 1992, la Svizzera ha deciso di seguire la via degli accordi bilaterali con l’UE. Questa strada sta diventando però sempre più irta di ostacoli.

Questo contenuto è stato pubblicato il 24 maggio 2012 - 10:01

I Ventisette esigono che la Confederazione riprenda automaticamente in futuro la legislazione comunitaria e i suoi successivi adeguamenti. Bruxelles vuole inoltre istituire istanze di controllo e di giustizia comuni, incaricate di vegliare sull’applicazione degli accordi bilaterali e regolare eventuali vertenze.

Queste richieste si scontrano diametralmente contro la volontà elvetica di autodeterminazione. Giudici stranieri non sono ammissibili agli occhi della maggioranza degli svizzeri. D’altra parte, l’accesso al grande mercato unico europeo è d’importanza vitale per l’economia svizzera di esportazione. La Svizzera non può quindi fare a meno degli accordi bilaterali.

In che modo le autorità svizzere devono affrontare le richieste dell’UE? E quali soluzioni vi sono, secondo voi, per risolvere le vertenze attuali?

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