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L’Eiger «perde i pezzi»

ll crollo della massa rocciosa di giovedì ne lascia presagire altri ancora più importanti Keystone

Un immenso picco roccioso si è staccato giovedì dall'Eiger, nelle Alpi svizzere. I geologi avevano previsto da tempo questo crollo.

Le pietre sono precipitate sul ghiacciaio sottostante provocando un’enorme nuvola di polvere.

In un primo tempo, Kurt Amacher, capo dei soccorsi della sezione di Grindenwald (canton Berna) del Club alpino svizzero, aveva cifrato la quantità di roccia crollata giovedì dalle pareti dell’Eiger a 500’000-700’000 metri cubi.

Ma venerdì mattina, dopo che l’immensa nube di polvere scatenata dallo scoscendimento si è finalmente dissipata, Amacher ha ridimensionato questo numero: «Dalla montagna precipitati 400’000 metri cubi di pietre», ha detto a swissinfo.

Si tratta di circa il 20% dei due milioni di metri cubi di roccia instabile, di cui gli scienziati hanno previsto la caduta, sul versante orientale della famosa montagna elvetica.

Altre cadute previste

Il masso roccioso staccatosi verso le 20:00 di giovedì sera dalla montagna è precipitato nella vallata e sul sottostante ghiacciaio di Grindenwald. Nel pomeriggio si erano verificate numerose frane di portata inferiore.

«Il villaggio di Grindenwald non è comunque mai stato in pericolo e nessuna casa ha subito danni», aggiunge Amacher.

Secondo l’esperto, non si dovrà attendere troppo a lungo per registrare altre cadute di massi dal lato destro della montagna, la parete più fragile.

Sarà questione di giorni, forse di ore ma vi saranno ulteriori crolli. Per non perdersi lo «spettacolo», numerosi turisti si recano sul Bäregg, sull’altro fronte della vallata.

Surriscaldamento del pianeta

Da tempo i geologi avevano messo in guardia le autorità sul rischio di caduta di massi, che attribuiscono ai rapidi cambiamenti climatici in corso nell’arco alpino. Nel giro di pochi anni infatti, la temperatura media è aumentata di 1,5 gradi. Un fenomeno che provoca la graduale scomparsa della coltre di ghiaccio e di neve («permafrost»), accelerando così l’erosione della montagna.

Lunedì, un gruppo d’esperti dell’università dei Zurigo ha affermato che se il surriscaldamento del pianeta non verrà fermato, tutti i ghiacciai sull’arco alpino sono destinati a scomparire entro la fine del secolo.

swissinfo e agenzie

Dal 1985 al 2000 i ghiacciai svizzeri hanno perso il 18% della loro superficie.
Nell’insieme della regione alpina, questa media è del 22%.
I ghiacciai svizzeri fondono più lentamente rispetto a quelli di altri Paesi, perché sono situati ad altitudini più elevate.

L’Eiger, la cui altezza raggiunge i 3970 mslm, è una delle montagne più famose della Svizzera. La sua parete nord offre numerose possibilità di scalata agli alpinisti.

La caduta di massa rocciosa verificatasi giovedì è un ulteriore esempio dell’instabilità delle Alpi svizzere.

Lunedì una colata di fango ha ucciso una donna di 70 anni nella regione del Corvatsch (Canton Grigioni).

Alla fine del mese di maggio, un masso di 10 000 m3 precipitato nei pressi di Gurtnellen, sull’asse nord del Gottardo, travolge l’auto di due tedeschi sessantenni, che muoiono nell’incidente. L’autostrada A2 viene chiusa per un mese per pericolo di ulteriori cadute di massi.

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