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L’autorità di vigilanza svizzera esamina possibili misure contro i vertici di Credit Suisse

Marlene Amstad
La Presidente della FINMA Marlene Amstad accoglie con favore il dibattito sul conferimento di maggiori poteri di intervento all'autorità di vigilanza. © Keystone / Peter Klaunzer

La FINMA, l'autorità svizzera di vigilanza sui mercati finanziari, sta indagando se i vertici di Credit Suisse possano essere chiamati a rispondere del dissesto della banca, ha dichiarato la sua presidente alla NZZ am Sonntag.

“Non siamo un’autorità penale, ma stiamo esplorando le possibilità”, ha dichiarato Marlene Amstad in un’intervista pubblicata domenica, aggiungendo che non è ancora stato deciso se aprire un nuovo procedimento.

Dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, l’attenzione si concentrerà su una fase di transizione per integrare la seconda banca svizzera nell’UBS e sulla stabilità finanziaria, ha dichiarato al giornale. I requisiti di capitale e liquidità per il nuovo gigante UBS dovrebbero crescere gradualmente. “Non possiamo richiederlo da un giorno all’altro. È necessario un periodo di transizione. Ma i requisiti aumenteranno”, ha dichiarato Amstad.

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La presidente della FINMA ha inoltre accolto con favore l’attuale dibattito sull’opportunità di conferire all’autorità di vigilanza maggiori strumenti di intervento. Questi potrebbero includere la possibilità di imporre multe e un “regime per i senior manager” in cui stabilire le responsabilità. Nel caso di Credit Suisse, ha dichiarato al giornale, “spesso non era facile sapere chi fosse responsabile di cosa”.

Un altro giornale domenicale, Le Matin Dimanche, scrive che i partiti politici puntano il dito contro la FINMA per il fallimento di Credit Suisse. L’autorità di vigilanza, che conta 550 dipendenti, è stata istituita nel 2007 per “rafforzare la fiducia nel buon funzionamento, nell’integrità e nella competitività del mercato finanziario”, osserva il giornale. Il direttore, la presidente e tre membri del consiglio di amministrazione della FINMA hanno lavorato in precedenza per il Credit Suisse.

Thomas Aeschi, capo del gruppo parlamentare dell’Unione democratica di centro, ha dichiarato che il suo partito sosterrà un’inchiesta parlamentare per far luce sul ruolo della FINMA, riporta il giornale. “La FINMA è responsabile di non aver visto arrivare la crisi, mentre il suo ruolo è proprio quello di gestire i rischi”, ha dichiarato dal canto suo il parlamentare del Partito socialista Samuel Bendahan.


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