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L’arte moderna entra al Cern di Ginevra

Veduta aerea del Cern con il tracciato del LEP (foto Cern) Keystone

Una dozzina di artisti contemporanei realizzeranno delle opere in collaborazione con gli scienziati del laboratorio europeo della fisica delle particelle. La mostra "Signatures of the Invisible" sarà presentata in Europa, Stati Uniti e Giappone.

È veramente un esperimento originale quello che nei prossimi mesi si terrà al Cern di Ginevra, il laboratorio europeo della fisica delle particelle. Per la prima volta dodici artisti contemporanei provenienti da cinque paesi europei lavoreranno fianco a fianco con gli scienziati per cercare nuove forme di comunicazione espressiva.

Due mondi complessi e affascinanti saranno messi a confronto: da una parte la materia e l’anti materia che i fisici del Cern studiano ogni giorno con l’aiuto degli acceleratori di particelle e con potentissimi computer; dall’altro, il mondo, altrettanto impercettibile e impalpabile, dell’arte astratta moderna.

Il frutto di questa singolare fecondazione tra scienza e arte sarà una mostra itinerante, chiamata Signatures of the Invisible (Firme dell’invisibile), che sarà pronta tra circa un anno. Le opere create dagli artisti con l’aiuto dei tecnici del Cern saranno esposte nelle gallerie d’arte e nei musei di mezzo mondo.

La mostra debutterà a Londra, all’Atlantis Gallery, nel febbraio del 2001, in autunno sbarcherà al Centre d’Art Contemporain di Ginevra e poi a Stoccolma, a Lisbona (Gulbenkian Gallery) e per finire negli Stati Uniti e in Giappone.

Il progetto gode del sostegno finanziario del Cern e del London Institute, la più grande scuola di arte e design del mondo. Gli artisti sono sette inglesi, due francesi, un portoghese, una svedese e un’italiana. Alcuni come Sylvie Blocher, artista multimediale o il regista Ken McMullen, che è anche il direttore della mostra, sono di fama internazionale. Altri, come la ventinovenne milanese Paola Pivi, premiata di recente alla Biennale di Venezia, sono giovani promesse.

Nei mesi scorsi sono entrati in contatto con i fisici e assistito agli esperimenti sulle componenti più piccole della materia nell’anello sotterraneo del Cern e anche nel laboratorio del Gran Sasso in Italia.

Queste esperienze hanno ispirato alcune opere e installazioni artistiche, che stanno ora prendendo forma in atelier messi a disposizione dal laboratorio ginevrino. Tra queste ci sono delle sculture in metallo, delle composizione grafiche create con il computer, delle incisioni che rappresentano la collisione delle particelle e dell’arte video.

Maria Grazia Coggiola, Ginevra

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