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L’Aquila attende la ricostruzione delle scuole

banchi in una classe
Molte scuole dell'Aquila sono rimaste ferme a quel 6 aprile del 2009. RSI News

A 13 anni dal terremoto che ha colpito la città italiana, solo due istituti sono stati ripristinati. Reportage.

A 13 anni dal devastante terremoto del 6 aprile 2009, nonostante la percentuale di ricostruzione privata nel cratere sismico sia abbastanza avanzataCollegamento esterno (mentre quella pubblica è ancora significativamente indietro), i dati sulla ricostruzione delle scuole pubbliche nel comune dell’Aquila sono preoccupanti. 

La risposta emergenziale, nei mesi immediatamente successivi al sisma, è stata tempestiva, con 36 MUSP (moduli ad uso scolastico provvisorio) costruiti e pronti per permettere alla popolazione scolastica di tornare in classe, ed evitare in questo modo lo spopolamento del capoluogo abruzzese. Oggi, però, nel comune dell’Aquila si contano solamente due scuole pubbliche che sono state ricostruite.

Il resto della popolazione scolastica continua a studiare e lavorare nelle strutture di emergenza, oppure è rientrata nelle vecchie scuole in muratura in cui sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico, ma i cui indici di vulnerabilità sismica sono a dir poco insoddisfacenti, come denunciano i comitati presenti sul territorio. “Se ad oggi ci fosse un nuovo terremoto, anche come quello del 2009, queste scuole potrebbero non reggere”, denuncia Massimo Prosperococco, fondatore del comitato “Scuole sicure”, nato nel 2016 a seguito del terremoto di Amatrice e frazioni. 

Insegnanti e dirigenti scolastici della città hanno visto un’intera generazione vivere questa condizione di precarietà, senza che ci sia mai stata una prospettiva di miglioramento, nonostante la cifra di oltre 45 milioni di euro stanziati dal Governo italiano per la ricostruzione delle scuole. La senatrice Stefania Pezzopane,

all’epoca presidente della provincia dell’Aquila, rintraccia le responsabilità più gravi nella mancata semplificazione per le procedure dei lavori di ricostruzione dopo il sisma, fattore che non ha permesso di sveltire e agevolare il processo.

Quel che è certo è sotto gli occhi di tutta la popolazione aquilana, che continua a vedere mancare un tassello fondamentale del diritto di cittadinanza: la scuola pubblica.

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