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L’11esima revisione dell’AVS di nuovo al via

Un anno e mezzo dopo il no all'11esima revisione dell'Assicurazione vecchiaia e superstiti uscito dalle urne, il governo propone un nuovo progetto.

L’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni e la proposta per il prepensionamento suscitano diverse reazioni negative.

Nonostante le critiche, il Consiglio federale non demorde: mercoledì ha trasmesso alle Camere – senza ritocchi – due messaggi relativi all’11esima revisione dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) in cui propone l’età di pensionamento uniforme a 65 anni per uomini e donne e l’introduzione di una prestazione di prepensionamento per determinate categorie di persone che entrerà tuttavia in vigore soltanto se sarà accettato l’aumento dell’età di pensionamento per le donne.

Al saldo, le diverse misure dovrebbero permettere di risparmiare 341 milioni l’anno tra il 2009 e il 2020, ma il consolidamento a lungo termine dell’AVS dovrà attendere la 12esima revisione.

La situazione, ha ricordato il ministro degli interni Pascal Couchepin, è rimasta la stessa di un anno e mezzo fa, quando i cittadini respinsero in votazione popolare l’11esima revisione dell’AVS: anche se attualmente le casse dell’AVS sono in attivo, le cose cambieranno fra qualche anno, a meno d’intervenire con decisione. I cittadini hanno avuto bisogno di tempo per capirlo, ma ora, ha affermato Couchepin, «la presa di coscienza è avvenuta».

In due tempi

Il Consiglio federale è arrivato alla conclusione che la riforma va fatta in due tempi. Composta di due messaggi, l’11esima revisione dell’AVS è concepita come una «prima tappa, indispensabile a corto termine, per garantire la sopravvivenza di quest’istituzione». Il lungo termine verrà affrontato nel corso della 12esima revisione, attesa per il 2008.

In sostanza, il governo si è limitato ad avallare i particolari della riforma, già annunciati. Il primo messaggio unifica a 65 anni l’età di pensionamento per uomini e donne (attualmente le donne vanno in pensione a 64 anni) e si occupa dell’adattamento al rincaro delle prestazioni.

In futuro, se il livello di copertura del Fondo di compensazione dell’AVS dovesse scendere sotto il 70% (possibile già a partire dal 2011), dovrebbe intervenire un meccanismo di rallentamento delle prestazioni. Concretamente, le rendite sarebbero adattate al rincaro soltanto se l’inflazione supera del 4% l’ultima indicizzazione.

Questo provvedimento segnerebbe la fine dell’adattamento delle rendite al rincaro a ritmo biennale. Inoltre, l’adattamento al rincaro verrebbe negato se il tasso di copertura dovesse scendere sotto il 45%.

In materia di prestazioni, il Consiglio federale rinuncia alla soppressione della rendita vedovile per le donne senza figli. Infine, prevede di sopprimere la franchigia di 1400 franchi al di sotto della quale i pensionati che continuano a lavorare non devono versare contributi all’AVS.

Prepensionamento

Il secondo messaggio tratta del pensionamento anticipato a 62 anni, che il Consiglio federale ha concepito per la classe «media inferiore». Si tratta di persone che non possono permettersi di sopportare le riduzioni della rendita a vita provocate da un pensionamento anticipato, ma che non adempiono le condizioni restrittive per beneficiare delle prestazioni complementari, volte a permettere il raggiungimento del minimo vitale.

Concessa prima del pensionamento ordinario a 65 anni, la prestazione di prepensionamento annuale ammonterà al massimo a 44’100 franchi per le persone sole e a 66’150 franchi per i coniugi. Il prepensionamento non esclude un ritiro progressivo dalla vita professionale.

Concretamente, per percepirlo occorre avere tra 62 e 65 anni, non aver già anticipato la riscossione di una rendita AVS, non beneficiare delle prestazioni complementari ed essere stati assicurati all’AVS senza interruzioni per i 20 anni che precedono la domanda.

Critiche

In attesa delle misure che dovrebbero assicurare il buon andamento dell’AVS a lungo termine, l’Associazione svizzera d’assicurazioni (ASA) teme che il tasso minimale di copertura metta in pericolo la fiducia nella sicurezza del cosiddetto primo pilastro. L’ASA saluta con favore l’introduzione di miglioramenti “tecnici”, ritiene tuttavia ingiustificate le prestazioni per un pensionamento anticipato.

Sull’altro fronte, il Partito socialista (PS) e i sindacati, ritengono che le prestazioni proposte siano insufficienti, poiché non tengono conto dei bisogni sociali e della realtà del mercato del lavoro. PS e sindacati parlano di una revisione caratterizzata da uno «smantellamento unilaterale» del quale sono vittima le donne e i pensionati che vedranno scendere il loro potere d’acquisto.

swissinfo e agenzie

Il sistema svizzero d’assicurazione sociale si basa su tre pilastri.

Il primo pilastro è composto dall’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS) e dall’Assicurazione invalidità (AI). È obbligatorio e dovrebbe garantire il minimo vitale al momento del pensionamento.

Il secondo pilastro consiste nella previdenza professionale (fondo pensione) e concerne i lavoratori con un determinato volume d’impiego.

Il terzo pilastro è facoltativo ed è rappresentato dalla previdenza privata. Si basa sul risparmio e i beni immobili. A differenza di altre forme di risparmio gode di agevolazioni fiscali.

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