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Hashim Thaci accusato di crimini contro l’umanità

un uomo ispeziona delle truppe
Su Hashim Thaci, nella foto durante un'ispezione ai soldati della Forza di sicurezza del Kosovo, pendono dieci capi d'accusa. Keystone / Valdrin Xhemaj

Il Tribunale speciale per il Kosovo all'Aia accusa il presidente kosovaro di una serie di crimini di guerra e contro l'umanità. Thaci, che tra il 1994 e il 1998 visse in Svizzera, era già stato accusato in passato dal 'senatore' elvetico Dick Marty, che nel 2011 in un rapporto per il Consiglio d'Europa aveva evidenziato vari reati di cui si sarebbe macchiato l'uomo forte del Kosovo, in particolare di traffico d'organi.

Assieme a Thaci, sono stati incriminati l’ex presidente del parlamento kosovaro Kadri Veselj, anch’egli come Thaci ex militante dell’Esercito di liberazione del Kosovo (Uck), e altri imputati, tutti accusati di crimini di guerra e contro l’umanità, compresi rapimenti, torture, persecuzioni e di un centinaio di omicidi. Le vittime sono serbi, kosovari di etnia albanese, rom, compresi anche oppositori politici, ha indicato mercoledì il Tribunale speciale dell’Aia.

Thaci, 52 anni e presidente del Kosovo dal 2016, è accusato di dieci capi d’imputazione, al pari di Veselj, attualmente leader del Partito democratico del Kosovo (Pdk).

Il Tribunale, è stato precisato, ha ritenuto opportuno emettere un comunicato pubblico sulle accuse a causa dei ripetuti tentativi di Thaci e Veselj di ostacolare e sabotare il lavoro della Corte. Si ritiene infatti che Thaci e Veselj abbiano avviato in segreto una campagna con l’obiettivo di abrogare la legge sull’istituzione del Tribunale dell’Aia, in modo da sottrarsi alla giustizia. Ciò facendo, nota il comunicato, i due hanno posto i loro interessi personali “al di sopra delle vittime dei loro crimini, dei principi dello Stato di diritto e dell’intero popolo del Kosovo”.

“Dimettermi? Quandomai”

Thaci, che doveva recarsi a Washington mercoledì per incontrare anche il presidente serbo Aleksander Vucic sabato, ha interrotto il viaggio e tornerà in Kosovo, ha annunciato il suo gabinetto.

In aprile, alla domanda se avesse dato le dimissioni in caso di incriminazione da parte del Tribunale speciale, Thaci aveva risposto: “Perché dovrei dimettermi? Risponderò positivamente (all’invito di comparire in tribunale, ndr), ma non mi dimetterò”.

Il Tribunale speciale è stato istituito nel 2015, sulla base di un rapporto steso dall’ex parlamentare federale svizzero Dick Marty, relatore del Consiglio d’Europa, che aveva sollecitato indagini sui crimini compiuti dall’Uck nel conflitto in Kosovo.

Nel suo rapporto, Marty denunciava il traffico di armi, droga e organi umani condotto tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del 2000 in Kosovo. I responsabili avrebbero detenuto illegalmente e assassinato centinaia di persone. A numerosi prigionieri, per la maggior parte serbi, sarebbero stati prelevati organi, che venivano venduti all’estero per dei trapianti.

Questa attività criminale si è sviluppata, secondo il rapporto, grazie “ad un gruppo ristretto, ma incredibilmente potente, di personalità dell’Esercito di liberazione del Kosovo (UCK)”. Tra i capi di questo gruppo – chiamato Drenica – vi sarebbe stato proprio Hashim Thaci.

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La guerra in Kosovo, che ha visto affrontarsi le forze serbe e i guerriglieri indipendentisti albanesi kosovari, è stato l’ultimo nella ex Iugoslavia e ha causato oltre 13’000 morti.

Il conflitto, scoppiato nel 1996, si è concluso nel 1999, dopo una campagna di bombardamenti della Nato, che ha costretto le forze serbe a ritirarsi. A vent’anni dalla fine della guerra, Belgrado non riconosce l’indipendenza della sua ex provincia.

tvsvizzera.it/mar/agenzie

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