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Jungfrau-Aletsch: patrimonio dell’umanità

Il quinto sito svizzero ad essere accolto nella lista Unesco: lo Jungfrau-Aletsch swissinfo.ch

L'Unesco ha accolto il più grande ghiacciaio alpino nella lista del patrimonio mondiale. Un successo per la Svizzera e un impegno per il futuro.

L’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura ha conferito alla regione a cavallo fra i cantoni di Berna e Vallese, lo statuto di “patrimonio dell’umanità”. La decisione è stata adottata giovedì mattina nell’ambito di una riunione a Helsinki dei rappresentanti dell’organismo dell’ONU.

Senza discussione l’assemblea ha accettato la candidatura, sostenuta dal comitato preparatorio. Il capo della delegazione elvetica a Helsinki, Meinhard Küttel, contattato da swissinfo immediatamente dopo la decisione, ha confermato con soddisfazione la scelta: “Con questo voto la Svizzera viene premiata, per aver voluto proteggere un sito naturale di rilevanza internazionale”.

Una grande responsabilità

Adesso il territorio della Jungfrau-Aletsch si aggiunge alla lista di oltre 690 monumenti e luoghi di importanza mondiale. Di questi, i tre quarti sono città o siti architettonici opera dell’uomo. Solo un quarto riguarda parchi o regioni di particolare interesse naturalistico. Fra questi il parco statunitense di Yellostone o le isole Galapagos.

La Svizzera ha già quattro nomi sulla lista dei monumenti: il centro storico di Berna, l’abbazia di San Gallo e il monastero di Münstair, nel Canton Grigioni, cui si sono aggiunte appena un anno fa le fortezze medievali di Bellinzona.

Per poter entrare nella prestigiosa lista ogni sito deve rispondere a severi criteri storici e culturali. Per quanto riguarda un patrimonio naturale questi criteri sono d’ordine geologico, geografico, morfologico, ecologico e di eccezionale bellezza. In almeno una di queste categorie devono essere rispettati tutti i criteri richiesti. Un sito che sia patrimonio naturale per tutta l’umanità deve in ogni caso poter essere considerato “intatto” (o almeno protetto) e deve essere unico nel suo genere.

Una zona degna di protezione

“Su tutto l’arco alpino non esiste un altro ghiacciaio che sia altrettanto lungo. Nemmeno in Himalaja!” spiegava recentemente in un articolo della Berner Zeitung il Prof. Bruno Messerli, dell’istituto geografico dell’Università di Berna. “Si tratta della superficie compatta di ghiaccio più grande di tutto il continente europeo”.

Altri ghiacciai importanti, come quello del Cervino o quello del Monte Bianco, sono sì stupendi, ma resi accessibili da funivie fino quasi a 4000 m. E con costruzioni e tralicci che non sono proprio invisibili! La funivia della Jungfrau, per la sua locazione “periferica”, si mimetizza molto bene nella montagna: da lì si può ammirare il ghiacciaio dell’Aletsch, ma per arrivarci bisogna ancor oggi camminare o salire con le pelli di foca in inverno. Questa inaccessibilità ha giocato ha favore della candidatura dell’Aletsch.

La proposta dalla Svizzera corrisponde dunque ai severi criteri dell’Unesco. Anche il dossier per gestire in futuro il territorio protetto, presentato dalla Svizzera, ha evidentemente convinto tutti i delegati. Ma Küttel ricorda: “Adesso la Svizzera deve dare seguito agli impegni presi”. Questo implica dunque la costituzione di un comitato di gestione che garantisca veramente la protezione.

swissinfo

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