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Ispettori europei visitano le prigioni svizzere

Dietro le sbarre: come sono le condizioni di detenzione in Svizzera? Keystone

Una delegazione europea di esperti dei diritti umani effettuerà da lunedì un'ispezione della durata di due settimane sulle condizioni di vita nelle prigioni e in altri centri di detenzione svizzeri.

Membri del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) prevedono di visitare un certo numero di luoghi di detenzione non specificati per verificare se vi sono stati dei maltrattamenti.

Stando a Folco Galli, portavoce dell’Ufficio federale della giustizia, la delegazione composta da cinque persone ha presentato preventivamente una lista di istituzioni che desidera visitare. La lista comprende prigioni, centri di detenzione per giovani e stazioni di polizia in vari cantoni.

«Il comitato potrà anche decidere di effettuare dei sopralluoghi in altre istituzioni in altri cantoni, una volta che si troverà nel paese», ha precisato Galli.

Patrick Müller, membro della segreteria del CPT, che ha sede a Strasburgo, ha confermato che i membri del comitato hanno il potere e il mandato per visitare qualsiasi luogo di detenzione in qualsiasi momento e che gli ispettori intendono visitare anche luoghi non indicati nella lista.

«Visiteranno certamente stazioni di polizia e prigioni. Forse la delegazione si recherà anche in ospedali psichiatrici o centri di detenzione per stranieri», ha detto Müller.

«Verificheremo le condizioni di detenzione, la salute dei detenuti, le dimensioni delle celle, il regime delle prigioni e la possibilità di contatti fra i detenuti e i loro avvocati – tutto quanto ci sembra importante per prevenire dei maltrattamenti».

Reparti di sicurezza

È la quinta volta che la CPT visita la Svizzera dal 1991. L’ultima visita è avvenuta quattro anni fa. In quella occasione la delegazione aveva compiuto un’ispezione «ad hoc» nel reparto di sicurezza dell’aeroporto di Zurigo, usato per la detenzione di stranieri in attesa di espulsione.

Gli ispettori si erano inoltre recati nell’area di transito dell’aeroporto, dove vengono detenuti gli stranieri a cui è negato l’ingresso in Svizzera. Sebbene il CPT non avesse trovato indizi di torture o abusi gravi, aveva tuttavia emanato una serie di raccomandazioni per migliorare la situazione dei detenuti.

Lo scopo principale della visita era di verificare l’implementazione delle misure adottate dalle autorità svizzere dopo una precedente visita del CPT nel 2001. All’epoca il comitato aveva denunciato gli aspetti «disumani e degradanti» delle procedure di rimpatrio forzato.

Sovraffollamento

Tre anni fa l’allora commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Alvaro Gil-Robles, aveva stigmatizzato il sovraffollamento delle prigioni di Ginevra e Bellinzona.

All’inizio di quest’anno un gruppo di esperti aveva aspramente criticato le condizioni di detenzione nella prigione di Champ-Dollon a Ginevra, nota per essere la prigione più sovraffollata del paese.

Un organismo nazionale di sorveglianza sui centri di detenzione dovrebbe essere creato in concomitanza con la ratifica del protocollo addizionale della convenzione ONU contro la tortura. Sul procedimento di ratifica la Svizzera ha tuttavia accumulato un notevole ritardo.

Il protocollo prevede visite non annunciate di ispettori nazionali e internazionali a tutti i luoghi usati a fini di detenzione, quali prigioni, stazioni di polizia, ospedali psichiatrici e centri per i richiedenti l’asilo.

swissinfo, Adam Beaumont
(traduzione dall’inglese e adattamento: Andrea Tognina)

In Svizzera esistono circa 120 luoghi di detenzione che possono ospitare oltre 6700 detenuti.
Nel settembre del 2006 i detenuti in Svizzera erano 5888.
Il 69% della popolazione carceraria in Svizzera ha un passaporto straniero.
Le donne sono il 5,7%.

Istituito in relazione con la Convenzione europea per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti, la delegazione del CPT ha il diritto di accedere senza limitazioni a tutti i luoghi di detenzione.

Il CPT dispone della possibilità di accesso illimitato anche ai reparti di sicurezza e può parlare in privato con i detenuti.

Oltre alla Svizzera, quest’anno il CPT visita altri 10 paesi, tra cui la Spagna, l’Olanda, la Croazia e la Moldavia.

Dopo ogni visita il CPT invia alle autorità del paese visitato un rapporto confidenziale che contiene le sue conclusioni e raccomandazioni.

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