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Irlanda, prime legislative dopo l’austerità

Si vota venerdì; nonostante la forte ripresa economica, il governo di centro-destra presieduto da Enda Kenny rischia lo sfratto

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Venerdì si vota in Irlanda per le prime elezioni dopo l’uscita dal piano di salvataggio predisposto dalla Troika. Nonostante la forte ripresa economica, il governo di centro-destra presieduto da Enda Kenny rischia lo sfratto, a causa proprio della politica di forti tagli imposta al Paese.

Le urne saranno dunque anche un’esame all’austerità, con possibili ripercussioni fino a Bruxelles.

La Tigre Celtica è tornata a ruggire. Sei anni fa rischiava il collasso, oggi l’Irlanda è la nazione che cresce di più in Europa, protagonista di una rinascita economica inattesa quanto repentina.

Dopo anni di tasse e tagli (alla spesa publica), lo scorso autunno Dublino ha annunciato il suo primo budget espansivo. Un sigillo sulla ripresa, sostenuta non solo dall’export ma anche dai consumi interni e dalla continua espansione del settore tecnologico.

“Siamo cresciuti molto negli ultimi anni, ma soprattutto perché eravamo finiti davvero in basso”, dice Tommy Kelly, CEO EshopWorld. “Oggi però ci sono fondamentali economici migliori, non dipendiamo più solo dal mercato edile, ma siamo riusciti a diversificare”.

Una scelta vincente per dimenticare la bolla immobiliare e la conseguente crisi finanziaria. Non solo ha saputo rilanciare la propria economica, ma l’Irlanda ha quasi azzerato il deficit, dimezzato la disoccupazione, ridotto del 20% il debito pubblico.

Eppure la coalizione di governo di centro-destra accusa un netto calo di consensi alla vigilia del voto. Colpa delle serve misure di austerità imposte dalla troika in cambio degli oltre 70 miliardi di franchi per il bail-in del 2010. Misure efficaci per il risanamento dei conti ma pesantissime e altamente impopolari.

“Queste elezioni sono importati perché rappresentano una grande sfida per portare avanti la ripresa”, spiega il ministro dei Trasporti Paschal Donohoe, “ma nello stesso tempo fare in modo che sempre più persone ne possano beneficiare”.

Dublino è tappezzata di manifesti elettorali. Migliaia di volti per il prossimo Dal Eren, il Parlamento irlandese, che avrà il compito di ridurre le disparità socio-economiche.

“Investire nei servizi pubblici, aiutare gli anziani e le persone che dipendono dal welfare, migliore il sistema sanitario: deve essere questa la seconda fase della ripresa”, è l’avviso di Fergal O’Brien dell’Ibec (Irish Business and Employers Confederation).

Complessa come la composizione del nuovo governo, perché, secondo gli ultimi sondaggi, è alto il rischio di ingovernabilità sull’isola del trifoglio.

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