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Internamento a vita da realizzare, nonostante le difficoltà

L'internamento a vita dei criminali pericolosi pone diversi interrogativi dal profilo dell'applicazione Keystone

La Camera del popolo vuole che l'iniziativa concernente l'internamento a vita dei criminali pericolosi – approvata in votazione – sia concretizzata a livello legislativo, e questo nonostante i dubbi dal profilo giuridico.

La maggioranza dei parlamentari ha ribadito che il rispetto della la volontà popolare è più importante degli ostacoli.

Il Consiglio nazionale intende legiferare al fine di applicare l’iniziativa popolare sull’internamento a vita per criminali estremamente pericolosi, accolta in votazione popolare l’8 febbraio 2004: lunedì è stata infatti votata l’entrata in materia con 103 voti favorevoli e 79 contrari.

La maggioranza della Camera del popolo (Consiglio nazionale) ha dunque deciso di non allinearsi al parere della propria commissione degli affari giuridici, che ha definito la proposta incompatibile con la Convenzione europea dei diritti umani.

L’esito della votazione è stato deciso da un’alleanza tra Partito popolare democratico, Partito evangelico e una maggioranza del Partito liberale radicale. Un risultato salutato positivamente dal ministro della giustizia Christoph Blocher, che ha a sua volta sottolineato l’importanza di rispettare la volontà dei cittadini, aggiungendo che la proposta potrà essere migliorata nel quadro dell’esame di dettaglio.

Questione controversa

La maggioranza della Camera del popolo non ha dunque voluto tenere conto dell’incompatibilità della revisione del Codice penale con la Convenzione europea dei diritti umani. È una «missione impossibile» trovare una soluzione che rispetti la volontà popolare e lo Stato di diritto, ha dichiarato inutilmente Anne-Catherine Menétrey a nome della commissione degli affari giuridici.

Quest’ultima proponeva quindi al plenum di non entrare in materia, lasciando ai giudici l’incombenza di applicare a livello pratico la nuova disposizione.

Dal canto suo, la minoranza della stessa commissione ha invece sostenuto la proposta di entrata in materia, facendo presente che l’iniziativa popolare è stata considerata conforme al diritto internazionale: in caso contrario non sarebbe stata ritenuta ricevibile. Secondariamente, popolo e cantoni hanno attribuito un chiaro mandato al legislatore, il quale non può sottrarsi alle proprie responsabilità.

Il dibattito in Parlamento ha rispecchiato queste due diverse posizioni: lo schieramento rosso-verde, sostenuto da una parte dei radicali, non è riuscito a far accettare dalla maggioranza dei deputati la propria opposizione.

Dossier da riesaminare

Concretamente, la commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale dovrà ora chinarsi nuovamente sul dossier. Il progetto d’applicazione dell’iniziativa previsto da Governo e Consiglio degli Stati fissa una lista esaustiva delle infrazioni che possono portare all’internamento a vita, come l’assassinio, lo stupro e il rapimento.

Per poter decretare questa misura, il giudice dovrà basarsi su due perizie indipendenti che ne confermano la necessità. Vanno inoltre essere rispettate altre condizioni: occorre, per esempio, determinare se la possibilità di recidiva è «altamente probabile» e se un’eventuale terapia a lungo termine è anch’essa destinata a fallire.

L’internamento a vita potrebbe essere rimesso in causa in determinate situazioni. Comunque, un riesame periodico non entra esplicitamente in considerazione, proprio per rispettare il nuovo articolo costituzionale. Una commissione federale specializzata sarebbe incaricata, su richiesta o d’ufficio, di esaminare se esistono nuove conoscenze scientifiche che permettano di stabilire se il delinquente può essere considerato recuperabile.

swissinfo e agenzie

L’8 febbraio 2004 il popolo e i Cantoni hanno accettato con il 56,2% di voti favorevoli l’iniziativa popolare «Internamento a vita per criminali sessuomani o violenti estremamente pericolosi e refrattari alla terapia» e quindi anche l’articolo 123a della Costituzione federale, entrato in vigore immediatamente.

Questo nuovo articolo della Costituzione dovrà ora essere concretizzato a livello di legge rispettando i principi della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. L’internamento a vita è possibile, di principio, già con il Codice penale attualmente in vigore, in quanto gli autori di reati pericolosi possono essere internati per un periodo indeterminato, vale a dire fino al momento in cui non rappresentano più un pericolo importante per la sicurezza pubblica.

L’approvazione dell’iniziativa popolare sull’internamento a vita non obbliga necessariamente il parlamento a adottare una nuova disposizione legislativa.

In teoria, un giudice potrebbe infatti pronunciare questo tipo di sanzione basandosi direttamente sull’articolo 123a della Costituzione: «Considerato il forte rischio di ricaduta, il criminale sessuomane o violento che nelle perizie necessarie alla formulazione della sentenza è stato definito estremamente pericoloso e classificato come refrattario alla terapia deve essere internato a vita. Liberazioni anticipate e permessi di libera uscita sono esclusi».

In tal caso, i giuristi ritengono tuttavia che un ricorso alla Corte europea di Strasburgo sarebbe certo e che la Svizzera avrebbe poche possibilità di successo.

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