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Chi va piano… fa meno rumore

Il tema della riduzione del rumore è sempre più di attualità in Svizzera. In Parlamento sono state depositate due interpellanze al proposito. Una possibile misura per lottare contro l'inquinamento fonico è l'abbassamento dei limiti velocità nell'abitato da 50 a 30 chilometri orari. A Losanna questa misura sembra dare buoni risultati.

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Ancora nel 2017, l’Ufficio federale dell’ambiente (Ufam) sottolineavaCollegamento esterno come “limitare la velocità è una misura efficace per ridurre notevolmente il rumore della circolazione stradale nei luoghi dove gli abitanti sono esposti a valori troppo elevati”, anche perché gli automobilisti adottano uno stile di guida più regolare. 

Venti chilometri orari in meno corrispondono a 3 decibel in meno, quindi un’intensità del rumore dimezzata.

A Losanna una misura in tal senso è stata introdotta da due anni in due strade del centro, dove il limite di 30 chilometri orari è in vigore durante la notte a partire dalle 22:00.

Cartello sul test dei 30 km/h
La misura test di Losanna sembra piacere agli abitanti della zona interessata. © Keystone / Jean-christophe Bott

“Il test è andato molto bene, abbiamo registrato un dimezzamento del rumore percepito dai cittadini e del 85% dei picchi di rumore forte”, ha dichiarato alla Radiotelevisione svizzera Florence Germond municipale della città del canton Vaud.

Un miliardo in meno

Secondo quanto scritto dall’Ufam, oltre agli effetti nefasti sulla salute, l’inquinamento fonico ha importanti ripercussioni economiche e sociali. 

La perdita di valore immobiliare legata al rumore è stimata a circa 1 miliardo di franchi. Inoltre, a subire le conseguenze del rumore sono le fasce più povere della popolazione perché quando un quartiere diventa rumoroso, chi ne ha la possibilità tende a traslocare. 

L’esodo urbano provocato dal rumore porta quindi a un aumento del traffico. E il problema si aggrava. 

Responsabilità di cantoni e comuni

Rispondendo a un’interpellanza in ParlamentoCollegamento esterno, la ministra dei trasporti Simonetta Sommaruga ha dichiarato lunedì che entro la fine del 2022 quasi 200’000 persone dovrebbero beneficiare di misure per la riduzione del rumore. 

Comunque la responsabilità principale, ha sottolineato, resta di cantoni e comuni. 

I campanacci non sono un rumore

In ogni caso è vero che agli svizzeri, in generale, il silenzio sembra piacere. Al punto che molti comuni si ritrovano impantanati in controversie legali per i reclami legati a suoni considerati spiacevoli dagli abitanti.

Per evitare questo genere di problemi, martedì l’assemblea comunale di BaumaCollegamento esterno, nella Valle della Töss zurighese, ha stabilito nella sua ultima riunione che il suono dei campanacci delle mucche e delle campane delle chiese non può essere considerato come “rumore”.

“Credo si tratti di una prima assoluta in Svizzera”, ha dichiarato il sindaco Andreas Sudler (senza partito) al quotidiano “Zürcher Oberländer”. 

Bauma – comune di quasi 5’000 abitanti che stando al suo sito web è inserito in un “ineguagliabile paesaggio” – quindi modificato l’ordinanza comunale di polizia: quest’ultima non prevede più alcuna limitazione nel tempo o periodo di riposo per le campane delle chiese e per i campanacci di mucche, capre o pecore. 

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