Prospettive svizzere in 10 lingue

Infrazioni stradali all’estero: stop all’impunità

Le multe inflitte a conducenti di veicoli immatricolati all'estero non sempre sono pagate Keystone

Quasi tutti i paesi UE si alleano nella lotta contro le infrazioni del codice stradale: in futuro coopereranno per riscuotere le multe. La Svizzera resta ancora esclusa e ci sono conducenti esteri che cercano di approfittarne. Con risultati diversi.

Pagare o cestinare la multa per un’infrazione stradale commessa all’estero? La tentazione è forte e non di rado prevale la seconda opzione, sia nel caso di automobilisti svizzeri che hanno infranto il codice della strada all’estero sia di stranieri che lo hanno fatto in Svizzera. Ma anche in quello di “comunitari” in altri paesi dell’UE.

Per di più, la Commissione europea ha scoperto che mediamente i conducenti esteri commettono il triplo delle infrazioni stradali rispetto a quelli locali.

Alla luce di questa situazione, Bruxelles vuole creare una banca dati elettronica che consenta di identificare rapidamente e facilmente il conducente. Il Parlamento europeo ha già approvato all’inizio di luglio la relativa legislazione che contempla lo scambio di informazioni e le procedure di notifica e di perseguimento giuridico.

Se tutto proseguirà secondo i piani, il testo dovrebbe entrare in vigore nell’estate 2013 in tutti gli stati membri dell’UE, ad eccezione di Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca.

Il commissario europeo ai trasporti Siim Kallas si è detto convinto che le nuove regole avranno “un potente effetto dissuasivo e modificheranno i comportamenti”.

Nessuna sanzione per i conducenti elvetici?

La Svizzera non fa parte dell’UE e resterà esclusa dalla banca dati. Ciò significa che, per esempio, un automobilista svizzero potrà mettersi al volante ubriaco in un paese dell’UE senza temere sanzioni? Assolutamente no.

Le infrazioni del codice della strada all’estero potrebbero costargli molto caro, in particolare se commesse in Germania o in Francia. Con questi paesi, la Svizzera ha concluso un accordo di polizia. Ma solo la Francia riscuote le multe per le infrazioni commesse da conducenti francesi nella Confederazione e la Svizzera fa lo stesso con conducenti elvetici che hanno infranto il codice della strada in Francia.

Diversa la prassi con la Germania: benché i due paesi scambino i dati degli autori di infrazioni stradali, la riscossione delle multe non è automatica. “Se un tedesco non vuole pagare una multa stradale inflittagli in Svizzera, semplicemente non lo fa. Lo stesso vale per uno svizzero che non vuole pagare una multa stradale inflittagli in Germania. Conseguenze dirette non ve ne sono né in Svizzera né in Germania. Per tali conducenti i problemi sorgono se valicano il confine”, spiega a swissinfo.ch Thomas Rohrbach dell’Ufficio federale delle strade (USTRA).

Spirito cantonale

Tuttavia, il cantone di Zurigo invia direttamente le multe ai destinatari in Germania. Ed è abbastanza soddisfatto dei risultati: circa l’80% delle contravvenzioni viene pagato. Il denaro è versato sul conto che il cantone ha aperto in Germania.

La polizia zurighese non spedisce ammende in altri paesi che confinano con la Svizzera. Ciò sembra logico per l’Italia, l’Austria e il Liechtenstein, dato che la Svizzera non ha accordi di polizia con questi paesi. Ma come mai con la Francia non c’è la stessa prassi che con la Germania? A quanto pare, la polizia cantonale zurighese considera troppo dispendiosa la procedura per individuare il destinatario della multa in Francia.

Molto diversa la prassi del cantone di Soletta, che ha installato una stazione radar permanente prima dell’incrocio autostradale di Härkingen. “Da anni inviamo tutte le nostre contravvenzioni all’estero”, dice a swissinfo.ch il portavoce della polizia cantonale solettese Urs Eggenschwiler. Una persona bene informata osserva ridendo: “si fanno pizzicare solo quei conducenti stranieri che non hanno installato sul proprio veicolo un navigatore aggiornato”.

“Chi non paga, viene registrato. E se torna in Svizzera, incappa in un controllo alla dogana”, continua Eggenschwiler. Senza pagare, chi che ha infranto il codice stradale elvetico non può più entrare in Svizzera.

E anche i risultati di questo sistema non sembrano male: il portavoce parla di circa l’80% delle ammende incassate.

Cercare il conducente, non l’auto

Comunque, per individuare chi non ha pagato un’ammenda, non si può contare solo sui numeri di targa rilevati e identificati. “Ci vuole il conducente. Perché nel frattempo l’auto potrebbe avere cambiato proprietario. E all’estero, i numeri di targa sono spesso venduti insieme al veicolo”, spiega Eggenschwiler.

“Perciò negli avvisi di ricerca si possono registrare solo persone”. Naturalmente ciò non vale per le ricerche di un veicolo rubato o in relazione a un reato penale.

In un caso, tuttavia, le autorità possono contare con certezza sull’incasso di multe inflitte a conducenti che non risiedono in Svizzera: “nei controlli di velocità in cui i trasgressori dei limiti sono fermati da pattuglie di polizia”, dice Thomas Rohrbach. “Poiché ognuno paga immediatamente. La polizia dei Grigioni lo fa per esempio sulla A13, sull’autostrada del San Bernardino. Chi è multato, se non ha i contanti necessari, viene persino accompagnato dagli agenti al bancomat o al postomat”.

Grandi città come Milano e Londra, così come comuni in Olanda, Norvegia e Svezia hanno affidato a società private il compito di riscuotere le multe inflitte a conducenti residenti all’estero.

In Svizzera, secondo l’Ufficio federale di polizia (fedpol), “è possibile che la procedura applicata dalle società d’incasso private violi le disposizioni del Codice penale” (l’articolo 271) relative ad “atti compiuti senza autorizzazioni per conto di uno Stato terzo”.

Multe inflitte all’estero a conducenti residenti in Svizzera, possono essere riscosse nella Confederazione solo se fra i due Stati c’è un accordo di cooperazione integrale di polizia in materia di infrazioni al codice stradale. Attualmente la Svizzera ha stipulato accordi simili solo con la Germania e la Francia.

(traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR