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Informatici qualificati, una merce rara

La ministra dell'economia Doris Leuthard ha sottolineato l'importanza dell'informatica per l'economia svizzera Keystone

In Svizzera, la domanda di professionisti nel settore dell'informatica supera l'offerta. Al fine di arginare tale situazione – che rende spesso necessario il ricorso a personale straniero – è stata lanciata l'iniziativa «Informatica08».

Si tratta di una serie di manifestazioni, organizzate dall’economia privata e dal settore pubblico, volte a migliorare l’immagine della professione.

«La tecnica da sola non é sufficiente. Servono anche la fantasia e il coraggio di formare nuovi professionisti in grado di sviluppare, programmare e sfruttare le macchine»: così si é espressa la ministra svizzera dell’economia Doris Leuthard, il 28 gennaio a Zurigo, in occasione dell’evento inaugurale di «Informatica08».

La Svizzera ha infatti deciso di agire concretamente per trovare una soluzione alla preoccupante mancanza di esperti informatici che rischia di creare gravi problemi all’economia, già ora costretta a cercare oltre i confini nazionali – per esempio in India – il necessario personale specializzato.

Nei prossimi mesi l’accentosarà posto sull’importanza dell’informatica come tecnologia chiave per i settori dell’industria e dei servizi nella Confederazione. Si vuole pure modificare la percezione del mestiere, vittima di pregiudizi che ne minano la popolarità presso i giovani.

Timori da sfatare

«Purtroppo sussistono ancora paure legate al fallimento, all’inizio degli anni Duemila, di numerose aziende attive nell’ambito di Internet: si é così diffusa l’idea che la professione di informatico sia assai rischiosa e i posti di lavoro nel settore perennemente a rischio», ha spiegato in un’intervista, pubblicata dalla «Neue Zürcher Zeitung», il docente del Politecnico di Zurigo August Zehnder.

A ciò va aggiunto – come sottolinea Nicolas Henchoz, portavoce del Politecnico di Losanna – la cessazione dell’effetto-novità verificatosi in coincidenza con i successi delle prime ditte che si sono lanciate nel campo informatico.

Inoltre, evidenzia Henchoz, «le materie scientifiche sono spesso soggette a cicli di popolarità connessi alla situazione economica. Attualmente, per esempio, l’emorragia di studenti d’informatica comincia lentamente a cessare».

Una reputazione negativa

Tra gli obiettivi di «Informatica08» figura anche la correzione degli stereotipi legati alla figura dell’informatico: persona asociale, impegnata in un lavoro esclusivamente tecnico, con pochissimi contatti umani, trascorre buona parte della giornata di fronte a uno schermo.

«Soffriamo effettivamente di un grave problema d’immagine», conferma Mauro Prevostini, collaboratore scientifico presso l’Università della Svizzera italiana e responsabile di «Informatica08» per l’aerea italofona della Confederazione.

«Oggigiorno, a un informatico non é più richiesta soltanto la bravura nel proprio lavoro», afferma. «È necessario sviluppare grandi capacità comunicative verso l’esterno, segnatamente nei confronti di esperti di altri settori, per capire e soddisfare al meglio le loro esigenze».

L’importanza della scuola

Un altro aspetto direttamente collegato al ricambio generazionale nell’informatica é legato all’insegnamento della materia nelle scuole medie superiori. Spesso i corsi, peraltro limitati nel tempo, forniscono unicamente i rudimenti di base, ma non invogliano gli studenti ad approfondire le proprie conoscenze.

«Purtroppo, l’informatica é sovente concepita in maniera veramente minimalista: si impara a utilizzare Internet, a elaborare testi e tabelle, ma non si va oltre», commenta Mauro Prevostini.

Questo approccio ha un duplice effetto negativo: «Da un lato, lo studente si convince rapidamente di sapere già tutto. Secondariamente, vengono meno l’entusiasmo e la curiosità verso questa scienza». A tal proposito, la ministra dell’economia Doris Leuthard ha auspicato l’adozione di nuovi orientamenti.

Dal canto suo, Nicolas Henchoz ricorda come «senza una solida base di conoscenze matematiche, studiare informatica risulta comunque molto difficile. È quindi necessario valorizzare tale materia che dovrebbe essere considerata un elemento fondamentale del bagaglio culturale».

Lasciarsi affascinare

In definitiva, al di là delle prospettive professionali, «Informatica08» vuole far (ri)diventare l’informatica nuovamente affascinante agli occhi dei giovani. «Agli studenti consigliamo di scegliere innanzitutto una materia che li appassiona, poiché nessuno può prevedere la situazione del mercato tra quattro-cinque anni», commenta Nicolas Henchoz.

A suo parere, «é necessario mostrare l’enorme ricchezza di orizzonti offerta da una formazione nel campo dell’informatica che consente di lavorare in ambiti estremamente variati».

«Le opportunità sono vastissime e spaziano dalle scienze umane alla medicina, passando per esempio dalla biologia all’impegno in favore dei disabili. L’informatica non é fine a sé stessa: pervade tutte le altre discipline del sapere!», conclude Mauro Prevostini.

swissinfo, Andrea Clementi

In Svizzera, il settore dell’IT («Information technology») rappresenta oltre l’8% del Prodotto interno lordo e impiega circa 120’000 persone (2007).
Il numero di posti vacanti nell’informatica oscilla tra 2’500 e 4’500.
Dal 2001 al 2006, i nuovi iscritti alle facoltà di informatica presso le università e i politecnici svizzeri sono calati del 62%, passando da 782 a 300 unità. Per quanto concerne le scuole universitarie professionali, la diminuzione percentuale é inferiore (-26%), ma la perdita in valore assoluto (da 1’320 a 975 unità) molto simile.
Nel 2007, le matricole d’informatica nelle scuole e nei politecnici elvetici erano circa 250.
Le donne rappresentano circa il 10% dei diplomati.

L’associazione mantello svizzera del settore informatico e delle telecomunicazioni «ICT Switzerland», l’Associazione svizzera per la tecnica dell’informazione, della comunicazione e dell’organizzazione e l’Accademia svizzera delle scienze tecniche hanno deciso di organizzare l’anno dell’informatica 2008 («Informatica08»), con il sostegno di numerose aziende del settore privato.

La campagna mira a promuovere, attraverso progetti speciali, la formazione di base in informatica presso le scuole e a valorizzare l’apprendistato e la ricerca in questo settore. Particolare attenzione é rivolta alla promozione dell’informatica tra le donne e all’eliminazione delle barriere per le persone disabili.

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