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Opel, l’ex marca più amata degli svizzeri passa in mani francesi

In Svizzera sono state assemblate oltre 300'000 Opel. RDB

Alcuni giorni prima dell’apertura del Salone dell’auto di Ginevra, il gruppo francese Peugeot-Citroën PSA ha annunciato l’acquisto di Opel da General Motors. Una notizia che potrebbe suscitare una certa nostalgia nella Confederazione: fino all’inizio degli anni 2000, Opel era infatti la marca preferita degli svizzeri. E un modello era persino stato fabbricato nel canton Berna.

L’acquisto di Opel – e del marchio Vauxhall che vende i modelli Opel in Gran Bretagna – è stato presentato come una situazione win-win. Grazie all’operazione, PSACollegamento esterno potrà diventare il secondo gruppo automobilistico in Europa, dietro ai tedeschi di Volkswagen. Da parte sua, il gruppo americano General Motors potrà proseguire nel suo riorientamento strategico al di fuori dell’Europa, dopo aver già rinunciato alla commercializzazione della marca Chevrolet.

Il numero uno di PSA, Carlos Tavares, ha dichiarato che il suo gruppo ambisce a diventare un «campione europeo». Resta da vedere se questa strada potrà essere redditizia. La casa automobilistica francese è ritornata nelle cifre nere dopo aver sfiorato la bancarotta soltanto tre anni fa. Opel, dal canto suo, è deficitaria da 16 anni.

Insieme, PSA e Opel rappresenteranno il 16% del parco automobilistico europeo. Il gruppo è però attivo nel difficile segmento delle marche “generaliste”, stretto tra quelli molto più in voga del “low-cost” (ad esempio Dacia) e del “premium” (Audi, BMW, Mercedes, Jaguar,…).

L’acquisizione di Opel consentirà comunque al gruppo PSA di mettere le mani sulle tecnologie di propulsione elettrica, un ambito in cui Opel ha fatto parecchi progressi e che rappresenta un mercato del futuro.

La marca dello “svizzero medio”

Il destino di Opel dovrebbe risvegliare alcuni ricordi tra gli svizzeri, in particolare tra le persone con più di 40 anni. In effetti, per diversi anni, Opel è stata la marca più gettonata nella Confederazione. Acquistata sia dai privati sia da entità statali – tra cui la Posta, l’esercito o la polizia – era onnipresente sulle strade elvetiche. Era la tipica automobile dello “svizzero medio”.

Per Opel, il record di vendite in Svizzera è stato registrato nel 1990 con 45’000 vetture, ovvero 10’000 in più di VW. Questa popolarità è durata una decina di anni. In seguito, la marca con il cerchio attraversato da un fulmine è stata soppiantata da altre marche tedesche.

Dall’inizio degli anni 2000, le automobili più vendute in Svizzera continuano a essere le tedesche, ma soprattutto quelle appartenenti al gruppo Volkswagen (tra cui VW, Audi, Seat e Skoda). L’anno scorso, la classifica delle marche più vendute nella Confederazione si presentava così:

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Una fabbrica a Berna

Meno noto è il fatto che alcune Opel sono state fabbricate in SvizzeraCollegamento esterno. Il gruppo General Motors ha infatti aperto nel 1935 uno stabilimento a Bienne, nel canton Berna, dove sono state assemblate automobili fino al 1975.

In totale, dalla catena di montaggio sono uscite 329’864 vetture. Il picco della produzione è stato raggiunto nel 1969, con 18’265 automobili.

Oggigiorno, la fabbricazione di automobili in Svizzera è un lontano ricordo. Tuttavia, l’industria elvetica produce ancore dei pezzi per diversi costruttori, ciò che genera circa 25’000 impieghi presso 320 subappaltatori.

La storia di Opel

L’azienda tedesca fondata nel 1862 produceva inizialmente macchine da cucire. Si è poi diversificata nella mobilità con la fabbricazione di biciclette (1886), automobili (1899) e motociclette (1901).

Duramente colpita dalla grande depressione, Opel è stata assorbita dall’americana General Motors nel 1928. Il 6 marzo 2017, il gruppo francese PSA ha annunciato l’acquisto di Opel per 1,3 miliardi di euro.

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