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Incidente di Crossair: assolti André Dosé e Moritz Suter

André Dosé (a sinistra) e Moritz Suter durante una pausa tra un dibattimento e l'altro Keystone

Il Tribunale penale federale ha assolto i dirigenti dell'ex compagnia aerea regionale, stabilendo che non sono responsabili dell'incidente del velivolo di Crossair del 2001 che causò 24 vittime.

Dopo due settimane di dibattimenti, il Tribunale penale federale (TPF) di Bellinzona ha assolto il fondatore e presidente del consiglio d’amministrazione dell’ex Crossair, Moritz Suter, e il direttore, André Dosé, dall’accusa di omicidio colposo e lesioni colpose gravi.

Guidata da Walther Wüthrich, la Corte del TPF ha dunque respinto le richieste di pena formulate dal procuratore federale Carlo Bulletti – due anni di carcere con la condizionale per i due dirigenti e pene oscillanti tra i 12 e i 18 mesi per altri quattro accusati – ritenendola «priva di fondamento».

La «cultura della paura»

L’atto di accusa di Bulletti attribuiva a Suter l’introduzione all’interno della compagnia aerea di una «cultura della paura»: ai piloti aveva chiesto di operare in modo economicamente efficace, allentando determinate procedure. I piloti, che appoggiandosi sulle regole vigenti segnalavano errori e anomalie, erano minacciati di licenziamento, aveva sottolineato il procuratore federale.

A Dosé, che aveva preso il posto di Suter alla presidenza di Crossair, Bulletti rimproverava di aver perpetuato la stessa cultura imprenditoriale, marcata dalla paura, a spese della sicurezza.

In particolare, dopo un incidente avvenuto a Nassenwil (Zurigo) nel 2000, Dosé non avrebbe fatto nulla per eliminare le manchevolezze, note a lui e all’insieme della direzione.

Accuse false

Davanti alla Corte, sia Moritz Suter che André Dosé si erano dichiarati non colpevoli. Suter ha negato di aver portato avanti in modo aggressivo una politica espansionistica a scapito della sicurezza. False anche le accuse di aver introdotto un clima di paura a livello aziendale. Secondo il fondatore di Crossair è invece vero il contrario: la sicurezza era la priorità numero uno.

Sulla stessa linea l’allora direttore: «Nella veste di responsabile della compagnia – ha detto Dosé – ho promosso una “cultura della sicurezza”, mettendo a disposizione le necessarie risorse umane e finanziarie». Le statistiche relative agli incidenti provano che Crossair «ha spesso superato gli obiettivi».

La Confederazione sarà chiamata a versare ad ognuno un risarcimento per le spese giudiziarie compreso tra i 108’000 e i 161’000 franchi.

Il Ministero pubblico federale attenderà il testo delle considerazioni del verdetto, prima di decidere se presentare o meno un ricorso alla più alta istanza giuridica del paese, il Tribunale federale.

Fatali errori del pilota

Nell’incidente del 24 novembre 2001 di Bassersdorf, a qualche chilometro dall’aeroporto di Kloten, persero la vita 24 persone, tra cui i due piloti. Nove persone del volo Berlino-Zurigo rimasero inoltre gravemente ferite.

Nel rapporto del gennaio del 2004, l’Ufficio d’inchiesta sugli infortuni aeronautici era giunto alla conclusione che il disastro era stato causato da errori del pilota. Al momento dell’atterraggio sulla pista 28 dello scalo zurighese, il comandante di bordo non aveva rispettato l’altezza minima di volo e aveva ignorato i numerosi i segnali di allarme per nebbia e neve.

Il rapporto aveva pure messo in luce che il pilota non era tra i più affidabili. In particolare, aveva fallito diverse volte esami relativi alla sicurezza e non era riuscito ad ottenere brevetti per altri tipi d’aereo a causa di prestazioni insufficienti.

swissinfo e agenzie

La compagnia aerea fu fondata nel 1978 da Moritz Suter. Crossair era basata all’aeroporto di Basilea-Mulhouse ed era specializzata nei voli europei.

Nel 1988, per poter sopravvivere, la compagnia dovette cedere il 41% del suo pacchetto azionario a Swissair.

Nel 1993, Swissair diventò azionista di maggioranza di Crossair.

Dopo il ‘grounding’ di Swissair nell’ottobre del 2001, Crossair servì da base per la fondazione della nuova compagnia Swiss.

swissinfo.ch

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