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In viaggio per la Terra

La famiglia Schwörer sulla barca a vela Pachamama al largo delle coste australiane. Schwörer

Navigano, camminano e pedalano da otto anni. Sono partiti in due e ora sono una famiglia. Con il loro progetto TOPtoTOP, gli Schwörer si battono dal livello del mare alle vette più elevate per la salvaguardia dell’ambiente.

Sono partiti in barca a vela con duemila franchi in tasca e un progetto in testa. Ora hanno migliaia di chilometri di acqua e terra alle spalle, tre figli e tante esperienze da raccontare.

Sono Sabine e Dario Schwörer. Sono due idealisti svizzeri. Dal 2003 veleggiano, pedalano e camminano per il mondo. Incontrano scolari e parlano loro del rispetto e della bellezza della Terra.

TOPtoTOP è il nome del loro progetto. «Siamo partiti con l’idea di raggiungere in quattro anni le cime più elevate di ciascun continente con la sola forza del vento, del sole e dei nostri muscoli. Finora abbiamo scalato il Monte Bianco in Europa, l’Aconcagua in Sudamerica e il Monte Kosciuszko in Australia», racconta Dario Schwörer a swissinfo.ch.

Le vette più elevate indicano loro la rotta: sono come boe verso le quali puntare. Raggiungerle è una sfida, ma è soprattutto una strategia per attirare l‘attenzione mediatica su di sé e sul loro progetto.

Nel frattempo sono nati tre figli: Salina e Andri, di cinque e quattro anni sono venuti al mondo in Cile, Noé, di un anno e mezzo, in Australia. Il quarto nascerà in maggio a Singapore. Adesso, la loro velocità di crociera si è ridotta notevolmente, ma di questo non si preoccupano. «Abbiamo imparato a non aver fretta. Non misuriamo il nostro tempo in secondi, ma in esperienze e in amicizie», sottolinea Dario.

Un mare di bottiglie

In questo momento (fine di gennaio) hanno gettato l’ancora nel porto dell’isola malese di Langkawi, nel mare delle Andamane. «Ieri abbiamo incontrato 300 scolari della scuola primaria di Kuah [la capitale dell’isola, ndr.]. Abbiamo mostrato loro com’è possibile salvaguardare l’ambiente. In maniera particolare abbiamo presentato loro dei metodi semplici per purificare l’acqua e spiegato loro che quella in bottiglia non è migliore», illustra Schwörer.

La scelta del tema non è casuale. Le bottiglie di plastica hanno infatti invaso le coste e il mare dell’arcipelago Langkawi provocando danni ambientali enormi. «In un’isoletta abbiamo osservato uno spettacolo raccapricciante. Subito dopo il bagnasciuga, lì dove inizia la vegetazione, centinaia di migliaia di bottiglie portate dal mare formano un letto di plastica nel quale si sprofonda fino alle ginocchia», spiega Dario.

«Durante l’incontro abbiamo parlato agli allievi del nostro viaggio. Non li abbiamo terrorizzati con scenari apocalittici, ma abbiamo cercato di presentare loro la bellezza della nostra Terra invitandoli a difenderla».

Ma come? Agli scolari hanno chiesto di ideare e disegnare soluzioni per salvaguardare l’ambiente. «I bambini sono capaci di sorprenderci. Se vogliamo trovare delle intuizioni per salvare la Terra, dobbiamo chiedere ai bambini: le loro idee non sono tarpate dall’esperienza», evidenzia Dario, illustrando che i disegni vengono raccolti, pubblicati online, su cartoline, pubblicazioni oppure presentati in esposizioni.

Soprattutto amicizie

Finora, Sabine e Dario hanno incontrato circa 50’000 scolari. Con loro, oltre ai workshop e al concorso di disegno, hanno organizzato delle azioni di pulizia ambientale. Ed è ciò che faranno anche con i bambini di Kuah. «La prima settimana di marzo approderemo di nuovo sull’isola Langkawi e con gli allievi ripuliremo dai rifiuti un tratto di costa».

Con molte scuole e allievi incontrati Dario e Sabine hanno instaurato un rapporto di amicizia. Così, la loro visita non è stata un semplice fuoco di paglia, ma ha innescato altre simili iniziative scolastiche. «Giornalmente riceviamo dalle 70 alle 100 e-mail di ragazzi o insegnanti che chiedono informazioni, presentano progetti o parlano delle loro esperienze», racconta Dario.

E sono proprio le amicizie a segnare la mappa del loro viaggio e non i luoghi. «Viaggiare è diventato la nostra quotidianità. Non ci interessano più i posti, poiché alla fine sono tutti uguali. A noi piace incontrare la gente, intrecciare la nostra storia con la loro e imparare», sottolinea il capofamiglia.

Al timone fino al 2014

Decine di migliaia di chilometri di terra e mare dietro di sé e altrettanti ancora da percorrere. Infatti, il loro viaggio continuerà fino al 2014, fino a quando avranno raggiunto il tetto di tutti i continenti, il TOPtoTOP.

Prossimamente, dalle coste malesi e tailandesi, navigheranno verso sud, verso Singapore, dove in maggio verrà al mondo il quarto figlio. Poi partiranno alla volta dell’Africa dove li aspetta l’ascesa del Kilimangiaro. «Attraverseremo l’Oceano indiano, passando per le Maldive, le Mauritius e il Madagascar raggiungendo infine Città del Capo», spiega Dario.

Sarà un’attraversata lunga due mesi, gravida di pericoli. Sono specialmente i pirati che battono il mare al largo delle coste somale a preoccuparlo. Dal Sudafrica, la famiglia proseguirà in bicicletta per raggiungere la Tanzania e la vetta più elevata del continente. Poi ci sarà l’Oceano atlantico da attraversare e…

Ma il loro non sarà un viaggio senza fine. «Abbiamo voglia di ritornare in Svizzera, ma prima intendiamo portare a termine il nostro progetto. Poi, saranno altri a prendere il timone della Pachamama [nome della barca a vela che significa Madre terra nella lingua quechua dei nativi del Sudamerica] e a parlare della salvaguardia ambientale ai giovani del mondo», si augura l’avventuriero e idealista svizzero.

2002-2003: ascensione delle montagne più elevate di ogni cantone svizzero con l’obiettivo di attirare l’attenzione dei media e degli sponsor sul progetto TOPtoTOP.

2003: inizio del viaggio con partenza da un porto della Croazia con la barca a vela Pachamama. Nei primi anni sono soprattutto le difficoltà finanziarie a frenare il progetto. Dario e Sabine interrompono il viaggio per lavorare e racimolare un po’ di soldi.

2004: ascensione dell’Aconcagua, in Argentina.

2005: nascita di Salina, in Cile. Dario taglia il cordone ombelicale con il coltellino svizzero. Questo episodio – narrato dall’ambasciatore svizzero in Cile ai responsabili della ditta costruttrice di uno dei simboli elvetici  – frutta agli Schwörer lo sponsor principale, la Victorinox.

2006: nascita di Andri, in Cile.

2007: ascensione del Monte Kosciusko, in Australia.

2009: nascita di Noé, a Darwin, in Australia.

2010: tentativo fallito da parte di Dario di raggiungere la vetta dell’Everest. Si ferma a 8000 metri a causa delle precarie condizioni climatiche.

2011: ascensione del Kilimangiaro, in Tanzania, in Africa.

2012: attraversata dell’Atlantico e scalata del Monte McKinley, in Alaska.

2014: ascensione del Monte Vinson, la montagna più alta dell’Antartide. Rientro in Svizzera e conclusione del viaggio attorno al mondo con la scalata del Monte Bianco.

L’obiettivo del progetto TOPtoTOP è di navigare per gli oceani e i mari della Terra, raggiungere in bicicletta e a piedi le sette montagne più elevate dei sette continenti.

Con questa spedizione ambiziosa e unica, gli Schwörer vogliono attirare l’attenzione dei media e delle popolazioni locali incontrate, specialmente quella dei bambini, sui problemi dell’ambiente e promuovere la ricerca di soluzioni per la sua salvaguardia.

La loro base e casa è la barca a vela di 15 metri Pachamama, imbarcazione attrezzata per operare in piena autonomia.

Finora, gli Schwörer hanno percorso circa 40’000 miglia marine, 12’000 chilometri in bicicletta, incontrato 50’000 allievi, visitato circa 50 paesi e raccolto 20 tonnellate di rifiuti.

«Die Schwörers, wie die Welt zum Kinderzimmer wurde (Gli Schwörer, come il mondo è diventato la camera dei bambini).

L’autore, Marc Zollinger, racconta i primi sette anni del viaggio della famiglia Schwörer e del progetto TOPtoTOP.

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