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In Italia la patente a punti, e in Svizzera?

Per evitare il ripetersi di scene simili anche in Svizzera la legge sulla circolazione stradale è diventata più severa Keystone Archive

Il nuovo sistema introdotto in Italia ha contribuito a diminuire il numero degli incidenti e dei morti sulle strade. In Svizzera si è optato per un'altra soluzione.

Malgrado i due metodi differenti, in entrambi i paesi le parole d’ordine sono comunque le stesse: sanzioni più severe ed educazione.

Una vera e propria «rivoluzione» nel comportamento dei conducenti italiani: è in questi termini che spesso è stata descritta l’introduzione, nel luglio del 2003, della patente a punti.

E le statistiche lo confermano: da luglio a dicembre del 2003, gli incidenti sono scesi del 12% a 108’207 rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente. In calo pure i morti (-20% a 2’904) e i feriti (-14% a 151’967).

«La gente è più attenta a certi comportamenti»

«L’introduzione della patente a punti è stata senz’altro positiva», dice a swissinfo Lucia Pennisi, responsabile dell’area statistica dell’Automobil Club italiano. «Nelle zone extraurbane vi è stato un forte calo degli incidenti, mentre nelle città è diminuita di molto la gravità».

Anche se è troppo presto per affermarlo con certezza, poiché mancano ancora le statistiche precise, la tendenza sembra confermarsi anche nel 2004. La diminuzione non dovrebbe però essere spettacolare come quella del secondo semestre del 2003: «All’inizio l’effetto è stato molto forte, grazie a controlli più severi e probabilmente anche a causa della risonanza mediatica», osserva Lucia Pennisi.

«La gente è comunque indubbiamente più attenta a certi comportamenti – prosegue – comportamenti che forse hanno fatto sì che l’effetto della patente a punti sia stato più rilevante in città, penso ad esempio all’uso del casco, alla cintura di sicurezza o alla guida col telefonino».

In Svizzera «sistema a cascata»

In Svizzera, per contro, non si è seguita la via tracciata da altri paesi occidentali, probabilmente per non dover rivoluzionare completamente il sistema in vigore.

«La questione della patente a punti è stata sollevata in Parlamento durante il dibattito sulla revisione della Legge sulla circolazione stradale (LCR) nel 2001», osserva Fréderic Revaz, portavoce dell’Ufficio federale delle strade, «ma si è preferito adottare un’altra soluzione, più severa».

Il cosiddetto «sistema a cascata» oggi in vigore prevede ritiri di patente progressivamente più lunghi – fino a un ritiro definitivo – con l’accumularsi delle infrazioni.

Chi commette un’infrazione grave (ad esempio guidare con un tasso d’alcolemia superiore allo 0,8 per mille o superare di 35 km/h la velocità massima consentita in autostrada) è multato e privato di patente per almeno tre mesi. In caso di recidiva nei 10 anni seguenti, il ritiro della patente è ancora più lungo e diventa di durata indeterminata (ma per un minimo di due anni) qualora l’automobilista dovesse commettere una terza infrazione grave. Il sistema vale pure per trasgressioni meno gravi, come ad esempio degli eccessi di velocità più contenuti, ma naturalmente le sanzioni sono meno pesanti.

Contrariamente al sistema in vigore in Italia o in Francia, dove seguendo dei corsi si possono recuperare i punti persi, in Svizzera per gli automobilisti è meno semplice riscattare i propri peccati. Per evitare sanzioni gradualmente più pesanti, l’unica soluzione è di non commettere infrazioni, perlomeno nel periodo condizionale di 10 anni stabilito dalla legge.

Rispetto all’Italia, però, per delle infrazioni minori (ad esempio non allacciarsi) la Svizzera è più conciliante: anche se «pizzicato» diverse volte senza cintura un conducente se la caverà ogni volta con una semplice multa.

Regime speciale per i neoconducenti

Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani conducenti, statisticamente più coinvolti in incidenti. Come in Italia, anche in Svizzera i «neopatentati» sono sottoposti ad una sorveglianza speciale per un periodo di tre anni.

Se nella Penisola si è optato per la soluzione che consiste nel moltiplicare per due i punti tolti in caso d’infrazione, in Svizzera si è preferito introdurre la patente in prova per gli allievi conducenti.

Il provvedimento, che entrerà in vigore il primo dicembre 2005, include due componenti, una educativa ed una dissuasiva.

«Per riuscire ad avere una patente definitiva, i neoconducenti dovranno seguire due corsi di una giornata. I corsi si svolgeranno su dei circuiti e saranno consacrati, tra l’altro, alla presa di coscienza e alla gestione dei rischi e ad una valutazione personale, mentre per quanto concerne l’aspetto repressivo le sanzioni saranno più severe», spiega Frédéric Revaz, dell’Ufficio federale delle strade.

Per una «cultura dei comportamenti corretti»

Patente a punti o sistema a cascata, una soluzione miracolosa per diminuire il numero delle vittime della strada comunque non esiste.

In paesi come gli Stati Uniti, dove la patente a punti è in vigore da molti anni, i tassi di incidentalità e di mortalità sono tra i più alti al mondo. La Svezia, che non applica il sistema della patente a punti ma pratica controlli stradali molto severi, ha per contro uno dei tassi più bassi.

In definitiva – si legge in un rapporto della Fondazione Caracciolo, il centro studi dell’Automobil Club Italiano – «qualunque sia la sanzione (pecuniaria, punti, ritiro della patente…) quello che conta è alla fine la percezione del rischio e delle conseguenze della trasgressione, fattori che contribuiscono nel lungo termine alla formazione di una ‘cultura dei comportamenti corretti’».

swissinfo, Daniele Mariani

Incidenti con vittime nel 2003 in Svizzera: 23’840
Morti: 546
Feriti: 30’098
Circa un quinto dei decessi sono imputabili ad incidenti causati dall’abuso di alcol e/o di droghe
Nel 1971 i decessi furono 1’773, il massimo mai raggiunto in Svizzera.
Ritiri di patente nel 1990: 48’104
Nel 2003: 63’344

Tra le persone con meno di 45 anni, il fattore di mortalità più elevato è costituito dagli incidenti stradali. L’obiettivo dell’UE e del Governo svizzero è di diminuire della metà il numero di morti sulle strade entro il 2010.

La patente a punti è stata introdotta per la prima volta nel 1947 nel Connecticut ed è poi stata ripresa da tutti gli altri Stati USA e da diverse altre nazioni. La Germania l’ha introdotta nel 1961, la Gran Bretagna nel 1982, la Francia nel 1989 e l’Italia nel 2003.

La Svizzera non ha adottato il sistema della patente a punti. La nuova Legge sulla circolazione stradale prevede un meccanismo di sanzioni «a cascata».

Questa legge è in parte entrata in vigore ad inizio 2005, ad esempio per quanto concerne l’abbassamento del tasso massimo d’alcolemia al volante, passato dallo 0,8 allo 0,5 per mille, ed in parte sarà operativa dal dicembre 2005, con l’introduzione della patente di prova per i neoconducenti.

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