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In Italia la destra spinge per andare al voto

Giorgia Meloni mentre vota per il referendum del giugno 2022.
La richiesta per andare al voto arriva soprattutto da Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, partito è all'opposizione di questo governo. Keystone / Alessandro Di Meo

Le dimissioni del premier italiano Mario Draghi presentate giovedì al presidente della Repubblica Sergio Mattarella (e prontamente respinte) hanno mandato in fibrillazione i partiti: alcuni sperano in un ripensamento dell'ex presidente della BCE mentre per la coalizione di destra, pur se con diverse sfumature è l'occasione di spingere per andare alle urne.

Secondo Stefano Folli, notista politico del quotidiano “La Repubblica”, questa per ora è una richiesta forte soprattutto di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che è all’opposizione di questo governo.

“Matteo Salvini – spiega Folli alla RSI – dice anche lui di volerle, però è più legato anche al carro di Silvio Berlusconi. Berlusconi per adesso non ha parlato di elezioni ma di un governo senza più la componente Cinque Stelle. Quindi ci sono posizioni un po’ variegate all’interno del centrodestra. È logico che se mercoledì, quando ci sarà il chiarimento in Parlamento, i Cinque Stelle romperanno definitivamente, in quel caso la destra potrà ricompattarsi e chiedere insieme le elezioni. Soprattutto Salvini e la Meloni, ma a quel punto credo che anche Berlusconi andrà su questa posizione”.

Nel caso si dovesse davvero andare al voto, con un centrodestra oggi in vantaggio nei sondaggi, davvero questa coalizione sarà in grado di lavorare assieme garantendo stabilità?

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Per il giornalista di Repubblica la destra non è una vera e propria coalizione ed i rischi di una vittoria del centrodestra, secondo lui, sono considerevoli soprattutto sul piano internazionale. “Sappiamo i rapporti che Salvini ha avuto con la Russia – spiega – non dico che siano rapporti illegali però sono rapporti politici. E sappiamo invece che Meloni, pur partendo da posizioni di estrema destra, ha avuto un’evoluzione da qui. Lei ha ottimi rapporti con gli Stati Uniti.

Che l’Europa guardi all’Italia con preoccupazione è evidente e questo credo che accadrà anche al di là dell’Atlantico. Penso che non abbiamo ancora misurato fino in fondo il problema italiano che si propone con l’uscita di scena di Draghi”. L’esperto sottolinea che questo sarà un problema sia sul piano dei mercati e della Borsa, sia sul piano dei rapporti internazionali per Roma. Riflette poi sul un quadro politico internazionale, sui fragili equilibri dell’Italia che chiamano in causa tanto la colaizione a destra quanto quella del centrosinistra.

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