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Germania, la bufera politica sembra superata

I tre partiti al potere in Germania hanno trovato un accordo sulla migrazione, scongiurando la caduta del governo. "Nessun respingimento unilaterale da parte tedesca", assicura l'Spd.  

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L’Unione cristiano-democratica (Cdu) della cancelliera Angela Merkel, l’Unione cristiano-sociale (Csu) del ministro dell’Interno Horst Seehofer e i il Partito socialdemocratico (Spd) di Andrea Nahles sono riusciti a raggiungere un accordo sulla migrazione che scongiura la caduta del governo, al potere da pochi mesi dopo una gestazione alquanto laboriosa.

Markel fotografata dalle spalle di Seehofer
Il disaccordo tra Merkel e Seehofer sembra essere superato. Keystone

Una prima intesa era stata raggiunta qualche giorno fa Merkel e Seehofer. Il punto centrale dell’accordo erano i “centri-transito”, che hanno scatenato un aspro dibattito sui diritti umani in Germania e erano visti con molto scetticismo dai socialdemocratici, il cui via libera restava necessario per uscire dall’impasse politica.

Un accordo più “soft”

Dalla riunione tra le tre parti di giovedì sera è uscito un accordo meno duro. I “centri di transito” sono diventati “centri di trasferimento”.

“Non ci sarà alcuna fuga in avanti nazionale, non ci saranno respingimenti diretti unilaterali alle frontiere e non ci saranno campi per migranti: ci sarà un regime accelerato dei procedimenti di asilo alla frontiera, che non prevede il cambiamento delle regole vigenti”, ha affermato la presidente dell’Spd tedesca, Andrea Nahles a Berlino.

Anche Seehofer, apparso davanti alla stampa, ha affermato di essere “assolutamente soddisfatto”, anche se il progetto iniziale illustrato con la Merkel all’inizio della settimana aveva connotati abbastanza diversi.

I migranti che faranno tappa nei centri di trasferimento si troveranno nelle stazioni di polizia esistenti, e vi saranno portati solo coloro che hanno già chiesto asilo in un altro paese. Potranno essere fermati per non oltre 48 ore dalla polizia, e rimandati indietro nei paesi di competenza, ma sempre solo sulla base di accordi con questi. Altrimenti entreranno in Germania, secondo quando spiegato da Nahles alla Zdf.

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Decisivo, insomma, sarà il consenso dei partner europei – e cioè innanzitutto Austria e Italia – che per ora non c’è. “Nessun filo spinato, e non ci saranno campi di massa”, ha anche affermato Seehofer. Nei centri trasferimento arriveranno da tre a cinque migranti per volta, ha spiegato. L’Spd ha anche chiesto e ottenuto che vi sia una legge dell’immigrazione entro l’anno.

 I media tedeschi stanno già speculando su quanto sia riuscito a questo punto a ottenere davvero il ministro bavarese, che ha spinto nei giorni scorsi ad una escalation molto forte lo scontro con gli alleati dell’Unione, tanto da far ritenere possibile la caduta del governo e il divorzio di Cdu e Csu.

Domenica scorsa aveva minacciato addirittura le dimissioni, se non avesse ottenuto quello che voleva dalla cancelliera, attaccata con una veemenza inedita anche per i falchi bavaresi. Tutti azzardi politici che potrebbero comunque essere gravidi di conseguenze nel prossimo futuro, anche ora che la tempesta per l’esecutivo tedesco sembra essere alle spalle.

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