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“Fuori dal vicolo cieco”: alla fine nessun controprogetto

Dopo il parere negativo espresso dalla maggior parte dei partiti, delle associazioni e dei cantoni, il governo svizzero ha deciso di rinunciare a presentare un controprogetto all’iniziativa popolare che domanda l’abrogazione dell’articolo costituzionale sull’immigrazione.

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La cosiddetta iniziativa popolareCollegamento esterno RASA (Raus aus der Sackgasse ossia Fuori dal vicolo cieco) era stata lanciata dopo l’approvazione dell’articolo costituzionale contro “l’immigrazione di massa”, accettato dal 50,3% dei votanti il 9 febbraio 2014.

La decisione popolare aveva gettato nello scompiglio le autorità federali: un’applicazione rigorosa del testo sarebbe infatti andata a scontrarsi con l’accordo di libera circolazione delle persone con l’Unione Europea. Un comitato apartitico, composto soprattutto di diverse personalità del mondo accademico, aveva così deciso di lanciare l’iniziativa RASA, per uscire appunto da quello che ritengono un vicolo cieco, ponendo ai cittadini una semplice domanda: applicare alla lettera l’articolo sull’immigrazione o dare la priorità agli accordi bilaterali con l’UE?

Nell’ottobre 2016Collegamento esterno il governo aveva deciso di respingere l’iniziativa, ritenendo che non fosse possibile annullare in così breve tempo un articolo costituzionale approvato appena due anni prima dal popolo. Tuttavia, il governo si era detto favorevole a presentare un controprogetto direttoCollegamento esterno, ossia una proposta alternativa da sottoporre ai cittadini.

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Nel contempo, il parlamento aveva adottato una legge d’esecuzione ‘light’ dell’articolo sull’immigrazione. In altre parole una legge che non applica alla lettera l’iniziativa, ma che ha il vantaggio di non mettere verosimilmente in pericolo gli accordi bilaterali con l’UE.

Dopo la decisione del parlamento, il governo aveva elaborato due varianti di controprogetto all’iniziativa RASA. Sottoposte a consultazioneCollegamento esterno, le proposte hanno però suscitato una levata di scudi. Tutti i partiti hanno giudicato inaccettabili entrambe le varianti. La prima prevedeva di inserire nella Costituzione una disposizione secondo cui la regolazione dell’immigrazione doveva tener conto degli accordi internazionali di grande importanza per la posizione della Svizzera in Europa. Inoltre si proponeva di abrogare la disposizione transitoria in base alla quale i trattati contrari alla Costituzione devono essere rinegoziati e adeguati entro tre anni. La seconda variante si limitava a stralciare quest’ultima disposizione. Il governo ha quindi rinunciatoCollegamento esterno mercoledì a sottoporre un controprogetto all’iniziativa RASA.

La palla è ora nel campo dei promotori dell’iniziativa. Dovranno infatti decidere se mantenere l’iniziativa e sottoporla quindi al giudizio dei cittadini o se ritirarla. Una decisione in merito sarà presa entro l’estate. La reazione di uno di loro, il professore dell’Università di San Gallo Thomas Geiser e l’analisi del corrispondente della RSI a Berna: 

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