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Il voto elettronico si generalizzerà entro il 2015

Keystone

In occasione del Congresso degli svizzeri dell'estero, organizzato sabato a Lucerna, la cancelliera della Confederazione Corina Casanova ha annunciato che entro il 2015 la maggioranza dei cittadini elvetici espatriati dovrebbe poter utilizzare il voto elettronico.

Chiesto a gran voce da anni, il voto elettronico dovrebbe generalizzarsi entro il 2015. La cancelliera della Confederazione Corina Casanova lo ha promesso sabato agli svizzeri dell’estero accorsi al tradizionale congresso estivo, organizzato quest’anno al Museo dei trasporti di Lucerna.

“Entro questa data la grande maggioranza degli svizzeri dell’estero dovrebbe poter usufruire di questo strumento”, ha dichiarato Corina Casanova. L’e-voting dovrebbe essere disponibile per gli svizzeri che vivono in uno dei 45 Stati dell’Unione Europea o che hanno siglato l’accordo di Wassenaar, una convenzione internazionale che definisce, tra le altre cose, la sicurezza dei programmi informatici. “In questi 45 paesi vivono l’89% degli elvetici espatriati.

Una notizia accolta con gran soddisfazione dai presenti e in particolare dal presidente dell’Organizzazione degli svizzeri dell’estero (OSE) Jacques-Simon Eggly, che si è rallegrato che la Confederazione prenda questo tema sul serio.

Convenzioni intercantonali

Il voto elettronico riveste una particolare importanza per gli svizzeri dell’estero: grazie a questo strumento possono infatti partecipare in modo più attivo alla vita politica nel loro paese d’origine. Il tradizionale voto per corrispondenza presenta tuttora non pochi inconvenienti, soprattutto perché non permette a tutti gli espatriati iscritti nei registri elettorali di ricevere tempestivamente il materiale esplicativo né di fare pervenire per tempo la propria scheda in Svizzera.

I progetti pilota condotti dal 2001 nei cantoni di Neuchâtel, Ginevra e Zurigo (in Svizzera il sistema di voto è di competenza cantonale) hanno dato buoni risultati e appena due mesi fa, d’intesa con la Cancelleria federale, Basilea Città ha firmato una convenzione con Ginevra per poter utilizzare il software testato nel cantone sulle rive del Lemano.

Collaborazioni intercantonali di questo tipo dovrebbero generalizzarsi e permettere così di raggiungere l’obiettivo fissato da Corina Casanova.

Migliori portavoce

Oltre all’importanza del voto elettronico, a far da filo conduttore al congresso è stata anche un’altra costatazione: gli svizzeri che vivono e lavorano all’estero sono i migliori portavoce dei valori e dell’identità elvetica ai quattro angoli del pianeta.

Un ruolo che, come emerso già durante l’assemblea di venerdì (vedi storie correlate), spesso non è preso in debita considerazione dalle autorità elvetiche, ha puntualizzato il consigliere agli Stati ticinese Filippo Lombardi, presidente del gruppo interparlamentare ‘Svizzeri dell’estero’.

Cittadino del mondo per eccellenza, il presidente del consiglio d’amministrazione della Posta Claude Béglé, in carica dal primo aprile, ha illustrato ai circa 400 presenti un percorso di vita che lo ha visto lavorare in più di 100 paesi e vivere in 15 Stati diversi. “Una delle qualità di noi svizzeri è questa volontà di ricercare sempre dei compromessi capaci di iscriversi nella durata. Penso che sia quanto di meglio la Svizzera abbia saputo produrre”, ha sottolineato Béglé.

Un’opinione confermata anche dall’ex ambasciatore Raymond Loretan: “Pur con tutte le loro diversità, questi svizzeri che vivono all’estero rappresentano dei valori che ritroviamo nel nostro paese e costituiscono una base fondamentale per ogni programma di promozione della Svizzera”.

Daniele Mariani, swissinfo.ch, Lucerna

Nel 2008 quasi 680’000 svizzeri vivevano all’estero. Due terzi di loro risiedono nell’Unione europea (per la maggior parte in Francia). Negli Stati uniti abitano circa 74’000 svizzeri.

Tre espatriati elvetici su quattro possiedono la doppia cittadinanza.

La comunità degli svizzeri all’estero (la Quinta Svizzera) costituirebbe il quarto cantone più popoloso della Confederazione, dopo Zurigo, Berna e Vaud.

Gli interessi degli svizzeri dell’estero in patria sono rappresentati dal Consiglio degli svizzeri all’estero (CSE), il quale costituisce una sorta di parlamento della diaspora.

I cantoni di Ginevra, Neuchâtel e Zurigo hanno effettuato una serie di test fra il 2001 e il 2005, nella prima fase del progetto pilota di e-voting, coordinato dalla Confederazione.

I risultati positivi di queste esperienze hanno consentito di far partecipare ai test, nel 2008 e nel 2009, anche svizzeri dell’estero.

Nel frattempo altri cantoni hanno mosso i primi passi in questa direzione, preparando le basi legali ed esplorando le possibilità di collaborazione con i tre “pionieri”.

Tali trattative hanno portato alla Convenzione fra Ginevra e Basilea Città, che consentirà agli espatriati del cantone renano di votare tramite il web per gli scrutini federali, dal 29 novembre 2009.

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