La divisione servizi finanziari delle Poste svizzere, PostFinance, non è riuscita ad annullare un ordine normativo di aumentare le proprie riserve di capitale.

Giovedì il Tribunale amministrativo federale ha confermato la richiesta di aumento di capitale dell'Autorità di vigilanza finanziaria svizzera (Finma).

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PostFinance è una delle cinque banche svizzere "troppo grandi per fallire" che devono rispettare una vigilanza rafforzata. Ciò include l'accantonamento di capitale sufficiente per far fronte a potenziali perdite.

La Finma ha deciso che la riserva di capitale di PostFinance deve essere aumentata. La banca ha contestato questa decisione, sostenendo che fosse viziata, in particolare per quanto riguarda la valutazione del rischio di tasso d'interesse da parte della Finma.

Ma il tribunale non è stato d'accordo e PostFinance deve ora soddisfare la richiesta di aumento di capitale. L'importo esatto non è noto, ma i documenti del tribunale indicano che si tratta di oltre 270 milioni di franchi svizzeri (241 milioni di dollari).

Una delle altre banche svizzere "troppo grandi per fallire", il Credit Suisse, scomparirà come entità indipendente quest'anno. A marzo è stata salvata da un'acquisizione di UBS dopo una corsa agli sportelli.

Alla fine del mese, la Finma emetterà il suo ultimo verdetto annuale sulla sicurezza delle cinque grandi banche svizzere.

Una di queste banche, il gruppo Raiffeisen, ha recentemente annunciato di aver superato a pieni voti l'esame della Finma.

A PostFinance è vietato emettere mutui ipotecari o prestiti commerciali per motivi di concorrenza, in quanto è a maggioranza statale. L'anno scorso il Parlamento ha respinto la richiesta del governo di eliminare queste restrizioni.

Ma l'attuale crisi bancaria ha riacceso l'argomento e alcuni politici hanno suggerito che PostFinance dovrebbe essere autorizzata ad assorbire parte delle attività retail nazionali del Credit Suisse.