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Il sapore delle arance: storia degli ebrei a Baden

Insieme per affermare la propria identità: un'associazione femminile negli anni Quaranta (foto: museo storico di Baden) Gemeinsam - um die Identität nicht zu verlieren. Jüdische Frauen in den 1940er Jahren. (Bild: Historisches Museum Baden)

Dalla vallata della Surb al resto del mondo, passando per Baden. Il museo storico della cittadina argoviese dedica una mostra alla comunità ebraica locale.

Una storia, quella degli ebrei svizzeri, fino ad oggi misconosciuta.

Per colmare questa lacuna il museo storico di Baden ha allestito una mostra sulla comunità ebraica locale.

Ma perché questo tema suscita tanto interesse nella cittadina argoviese? Lo spiega a swissinfo Luisa Bertolaccini, assistente pedagogica del museo storico di Baden: “Baden è stato il primo centro in cui gli ebrei si sono stabiliti dopo che nel 1866 la Confederazione ha riconosciuto loro il diritto di scegliere il proprio domicilio.”

Per gli ebrei svizzeri Baden ha rappresentato una porta sul mondo. In questa zona hanno radici personaggi famosi come il compositore Ernest Bloch (1880-1959), la collezionista Peggy Guggenheim (1898-1979) o il regista di “Ben Hur” William Wyler (1902-1981).

La soluzione svizzera: no al ghetto, sì al domicilio forzato

La mostra copre un periodo che va dal 1730 agli ultimi anni del Novecento.
Al 1730 risale un decreto che impone agli ebrei, e a loro soltanto, di pagare un pedaggio per poter attraversare il ponte di legno di Baden: un esempio particolarmente significativo del modo in cui la comunità ebraica veniva discriminata.

In Svizzera, contrariamente a quanto avveniva altrove, gli ebrei non vivevano in zone ben delimitate di un centro urbano. In terra elvetica il ghetto – il cui nome deriva da un quartiere di Venezia – ha lasciato il posto ad altre forme di segregazione.

Per poter soggiornare nella contea di Baden gli ebrei erano costretti a pagare una tassa. A partire dal 1776 gli si permise di abitare solo ad Endingen e Lengnau, due villaggi situati nella valle della Surb.

Da venditori ambulanti a sedentari

Nel corso del XIX secolo la situazione degli ebrei migliorò sensibilmente. Un decreto federale del 1866 garantì loro gli stessi diritti degli altri cittadini.

I commercianti ebrei, che fino ad allora erano stati per lo più venditori ambulanti, cominciarono ad aprire dei negozi a Baden. Molti di loro decisero di andarci ad abitare, lasciando i villaggi di Endingen e Lengnau.

La comunità ebraica di Baden crebbe fino al primo dopoguerra. Nel 1910 contava 313 membri. Nel 1913 si costruì una sinagoga. Poi negli anni Venti l’ambiente economico della cittadina argoviese divenne troppo ristretto e molti ebrei si trasferirono in centri più grossi.

Nel 1998 la comunità israelitica di Baden contava 40 membri e un centinaio di anime.

La vita di tutti i giorni, i momenti di festa, la guerra e le arance

Attraverso le varie sezioni dell’esposizione si presentano al visitatore gli elementi che hanno caratterizzato la vita degli ebrei di Baden: dalle feste alla scuola, dal lavoro alla mobilitazione, dall’aiuto ai profughi ebrei durante la seconda guerra mondiale al turismo.

Tra le storie più interessanti troviamo quella del ristorante “Centralhof”, aperto nel 1900 e oggi scomparso, dove si offriva cucina kosher, preparata ciò secondo i dettami della religione ebraica. Ancora oggi molti ebrei ritengono che la cucina kosher contribuisca in modo importante alla formazione della loro identità.

L’ultima sezione dell’esposizione è intitolata “arance dal kibbuz”e parla del fascino esercitato su ampie sfere della popolazione dall’ideale della vita comunitaria nei kibbutz. Le arance prodotte in Israele erano vendute davanti ai grandi magazzini dai membri svizzeri della WIZO (Women’s International Zionist Organisation). I proventi andavano a progetti di formazione nei kibbutz e alla scuola d’agricoltura “Nachlat Jehuda”.

Riscoprire la città attraverso la storia

La mostra, inaugurata mercoledì alla presenza di Ruth Dreifuss, rimarrà aperta fino al 19 gennaio 2003.

La Consigliera federale di origine ebraica ha espresso l’auspicio che la Svizzera possa sempre essere un paese tollerante, in cui ognuno abbia l’opportunità di scegliere e coltivare in assoluta libertà le proprie relazioni con gli altri.

Il concetto che ha guidato l’allestimento della mostra è stato quello di ricreare costantemente legami con il mondo esterno, là dove la storia raccontata dai materiali esposti si è effettivamente svolta.

La speranza degli organizzatori è che nel visitatore nasca il desiderio di recarsi a Endingen, Lengnau e Baden per riscoprire i luoghi della presenza ebraica in Svizzera.

Doris Lucini, swissinfo

Per fare luce sulla storia degli ebrei in Svizzera, il museo storico di Baden ha allestito una mostra che ripercorre le tappe della comunità ebraica locale.

Discriminazione, lavoro, cultura: la mostra cerca di illustrare come è cambiata la situazione degli ebrei svizzeri dal 1730 ai giorni nostri.

“La vita degli ebrei a Baden e dintorni”, mostra organizzata dal museo di storia di Baden
Aperta fino al 19 gennaio 2003
Manifestazioni collaterali: lettura con Amy Bollag; tavola rotonda con giovani ebrei; serata culinaria; concerto con opere di Ernest Bloch.

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