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Il riscaldamento degli oceani accresce il livello di CO2

Gli oceani hanno un ruolo di primo piano nel riscaldamento climatico del pianeta imagepoint

L'aumento della temperatura degli oceani potrebbe accelerare il riscaldamento globale del pianeta, avverte un'equipe di scienziati elvetici e nordamericani.

Dalle loro ricerche risulta che quando le acque sono più calde, la loro capacità di assorbire CO2 diminuisce.

Circa la metà del CO2 prodotto annualmente sulla Terra è assorbito in modo naturale dagli oceani, dove la concentrazione di diossido di carbonio è sessanta volte superiore a quella nell’atmosfera.

Per capire come cambia questo ciclo naturale, un gruppo di ricercatori del Politecnico federale di Zurigo e di università statunitensi e canadesi, hanno paragonato i livelli odierni di diossido di carbonio negli oceani con quelli del periodo dell’ultima glaciazione (20’000 anni fa).

“Attraverso queste analisi abbiamo potuto determinare che più l’acqua è fredda, più la sua capacità di assorbire CO2 è elevata”, spiega a swissinfo Samuel Jaccard, coautore dello studio pubblicato all’inizio di questa settimana dalla prestigiosa rivista scientifica “Nature”.

Alle stesse conclusioni è giunta anche un’altra ricerca, condotta da un gruppo di scienziati britannici e recentemente pubblicata dalla rivista americana “Journal of Geophysical Research”. Gli esperti hanno prelevato oltre 90’000 campioni d’acqua fra i Caraibi e la Gran Bretagna. Esaminandoli hanno constatato una diminuzione della metà della quantità di CO2 assorbita dall’Atlantico del Nord fra il 1995 e il 2005.

Previsioni climatiche

“Data la correlazione fra la termperatura dell’acqua e la concentrazione di diossido di carbonio, è molto importante capire i meccanismi, le cause e l’evoluzione di questo surriscaldamento”, spiega Jaccard. “Solo così si possono effettuare previsioni climatiche a lungo termine”, aggiunge.

Gli scienziati già sapevano da tempo che la concentrazione di diossido di carbonio nell’atmosfera era minore nei periodi di glaciazione, ma non erano riusciti a capirne le cause: “Con la nostra ricerca abbiamo potuto dimostrare da un lato che la maggior parte del CO2 viene immagazzinato negli oceani, dall’altro che questa facoltà di assorbimento dipende direttamente dalla temperatura dell’acqua”, sottolinea l’esperto del politecnico federale.

Per giungere a questi risultati, gli scienziati hanno prelevato dei campioni di terreno dai fondali del Pacifico, a 3000 metri di profondità. Esaminando con il metodo del carbonio 14 alcune microscopiche carcasse di amebe imprigionate nel terriccio, sono riusciti a determinare che questi frammenti risalgono all’ultima era glaciale.

Dall’analisi della composizione chimica del terreno, gli esperti hanno scoperto che 20’000 anni fa le acque dell’oceano contenevano assai poco ossigeno. Ciò significa che avevano immagazzinato parecchio CO2.

traduzione e adattamento, Anna Passera

La popolazione mondiale produce 25 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno.

Emissioni di CO2 pro capite:
– Stati Uniti: 25 tonnellate
– Svizzera: 11
– Germania: 9
– Francia: 8
– Cina: 3,8
– India: 1,4.

In Svizzera, dal 1970 le temperature sono aumentate di 0,57 gradi ogni dieci anni. Si tratta del doppio della media registrata negli altri paesi dell’emisfero nord.

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