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Il responsabile del CICR alza il tono a Washington

Jakob Kellenberger, presidente del CICR, non abbasa le braccia di fronte agli USA Keystone

Jakob Kellenberger deplora il fatto che i delegati del CICR non abbiano ancora potuto visitare i prigionieri detenuti dagli Stati Uniti in centri segreti.

A Washington, il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa ha ricordato ai suoi interlocutori quanto sancito dal Diritto umanitario internazionale.

Si tratta forse di una delle dichiarazioni più clamorose da parte di un presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). Tradizionalmente, infatti, il CICR è un’istituzione che predilige la discrezione. Così perlomeno è stato finora per la faccenda delle condizioni di detenzione dei sospetti catturati dagli americani dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.

In un comunicato emanato giovedì sera dopo un incontro con Condoleeza Rice, la ministra statunitense degli affari esteri, Jakob Kellenberger ha «deplorato che le autorità americane non abbiano fatto alcun progresso per consentire ai delegati del CICR di visitare le persone detenute in luoghi segreti».

«Indipendentemente dalla legittimità della detenzione, non esiste alcun diritto che permette di dissimulare il luogo dove una persona è detenuta e di negare che è incarcerata», ha veemente criticato Kellenberger, denunciando «la mancanza deludente di risultati» al termine della sua visita terminatasi venerdì.

I «siti neri» nel mirino

Il presidente del CICR ha inoltre affermato, in modo chiaro e deciso, che la sua organizzazione continuerà a chiedere di poter accedere a tutti i prigionieri, in ogni parte del mondo.

Contattato da swissinfo, Simon Schorno, portavoce del CICR a Washington, ha precisato che Kellenberger si riferisce qui ai «siti neri», ovvero ai luoghi di detenzioni segreti che la CIA (l’agenzia di intelligence americana) controlla in vari angoli del globo.

L’esistenza di questi siti è stata svelata pubblicamente nel novembre 2005, quando il quotidiano «Washington Post» ha confermato, basandosi su fonti anonime del governo americano, alcune dichiarazioni rilasciate da ex detenuti a Guantanamo (la prigione USA a Cuba).

I dinieghi dell’amministrazione Bush

Dal canto suo, l’amministrazione Bush non ha mai riconosciuto ufficialmente l’esistenza di tali centri di detenzione. Condoleeza Rice e altri responsabili hanno tuttavia affermato a più riprese che gli Stati Uniti hanno il diritto di difendersi dal terrorismo adottando tutte le misure che ritengono necessarie per prevenire attentati.

Simon Schorno non vuole riferire quanto è stato detto durante gli incontri che Jakob Kellenberger ha avuto sia con Condoleeza Rica, sia con Donald Rumsfeld, il ministro della difesa, che con il consigliere di George Bush per la sicurezza nazionale, Stephen Hadley.

«Non vogliamo qualificare specificatamente i colloqui. Siamo dispiaciuti dell’esito, ma non abbandoneremo e continueremo a discutere con i responsabili americani».

Dal dialogo alla delusione

La delusione è ancora più grande siccome il dialogo era «da qualche tempo buono». L’anno scorso, Kellenberger era persino stato ricevuto dal presidente Bush e recentemente aveva ottenuto la garanzia di un «miglioramento» delle condizioni di detenzione a Guantanamo.

In merito al tono insolito del comunicato di Kellenberger, Schorno ammette che «il CICR non si esprime sempre in questo modo». «Abbiamo comunque rilasciato dichiarazioni pubbliche simili a proposito della Russia; ad ogni modo, sebbene teniamo tradizionalmente alla confidenzialità, ci permettiamo a volte di agire in maniera diversa».

Kellenberger, aggiunge Schorno, aveva fatto dei «siti neri» la priorità della sua visita a Washington. «Il presidente del CICR ha posto l’accento su tutte le persone detenute, anche quelle imprigionate in luoghi segreti».

Guantanamo e la base di Bagram

Kellenberger ha così chiesto ai suoi interlocutori di fornire al CICR l’identità degli individui detenuti nelle prigioni segrete e di rivelare l’ubicazione di tali siti. Apparentemente, invano.

Il presidente del CICR ha pure chiesto informazioni in merito a Guantanamo e alla base di Bagram in Afghanistan, due centri di detenzione che i delegati visitano più o meno ogni mese.

Qualche giorno fa, Gorge Bush aveva espresso alla televisione tedesca la sua intenzione di chiudere Guantanamo.

«Il CICR non assume al riguardo alcuna posizione. Ciò che conta per noi è che tutti i detenuti abbiano uno statuto giuridico chiaro», conclude Simon Schorno.

swissinfo, Marie-Christine Bonzom, Washington
(traduzione: Luigi Jorio)

Il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) è un’organizzazione umanitaria imparziale, neutrale ed indipendente basata a Ginevra.

Il CICR è stato fondato nel 1863 dallo svizzero Henry Dunant.

Secondo il mandato delle leggi internazionali, l’organizzazione si occupa in particolare di condurre operazioni d’assistenza ai civili in caso di conflitti e di soccorrere i feriti e i prigionieri.

Il CICR è all’origine del Movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa e del Diritto umanitario internazionale, in particolare delle Convenzioni di Ginevra.

Il budget del CICR nel 2004 è stato di 940 milioni di franchi.
Gli Stati Uniti sono stati i donatori maggiori, contribuendo con 167 milioni di franchi.
Al secondo posto la Svizzera, con 92 milioni.

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