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Il Refettorio ambrosiano, un luogo bello e buono

Il Refettorio con i tavoli apparecchiati.
L'interno del Refettorio ambrosiano in Piazza Greco a Milano. tvsvizzera.it

Tutto nasce per non sprecare e gettare il cibo durante Expo Milano 2015. Lo chef stellato Massimo Bottura e il curatore del Padiglione Zero Davide Rampello, interpellano l'Arcidiocesi di Milano e la Caritas Ambrosiana sul tema. Da questo incontro nasce il Refettorio ambrosiano. Intanto, sempre sulla spinta di Expo 2015, la città di Milano con i suoi centri di raccolta contro lo spreco alimentare ha vinto l'Earthshot prize.

L’esposizione universale aveva come motto “Nutrire il Mondo, energia per la vita”. Non a caso, per l’occasione “Massimo Bottura, con altre persone – racconta il direttore di Caritas ambrosiana Luciano Gualzetti – si è presentato all’Arcidiocesi di Milano, e quindi anche alla Caritas di Milano, per dire che dobbiamo fare qualcosa contro lo spreco alimentare”.

Da qui parte il progetto del Refettorio ambrosianoCollegamento esterno. Un progetto che riunisce per la prima volta il mondo dell’alta cucina, dell’arte e del design e della solidarietà. E dopo l’esperienza del Refettorio a Milano, Massimo Bottura con la moglie hanno fondato l’anno successivo l’associazione ‘Food for soulCollegamento esterno‘ che sviluppa nuovi progetti di Refettorio in tutto il mondo.

Un premio prestigioso per Milano

Sempre grazie alla spinta data da Expo 2015, l’anno successivo la città di Milano ha lanciato il progetto di ‘hub’ di quartiere contro lo spreco alimentare. Si tratta di centri di raccolta e ridistribuzione del cibo avanzato da supermercati, ristoranti e locali che hanno permesso nel 2020 di recuperare circa 130 tonnellate di alimenti in un anno e di fornire così 260’000 pasti a cittadini in difficoltà.

“Il Refettorio dà agli ospiti un aiuto anche spirituale perché refettorio deriva da “reficere” e quindi rigenerare, rinnovare le persone”

Luciano Gualzetti, direttore di Caritas ambrosiana

Grazie a questo progetto, Milano ha vinto nel 2021 l’Earthshot PrizeCollegamento esterno. Si tratta del più prestigioso premio ambientale del mondo che vuole incoraggiare il cambiamento e aiutare a ripristinare il nostro pianeta nei prossimi dieci anni.

Diviso in cinque categorie, Milano ha vinto nella categoria ‘Costruire un mondo senza sprechi’. Il capoluogo lombardo riceverà così un milione di sterline per creare nuovi centri e potenziare quelli esistenti.

Tutto è partito dal Refettorio ambrosiano

“Recuperare il cibo che arrivava da Expo, accogliere i poveri ma il Refettorio doveva essere anche un luogo bello”, ricorda Gualzetti. “Questo per dare appunto agli ospiti non solo una gratificazione, un aiuto materiale ma anche spirituale perché il refettorio appunto vuol dire ‘reficere’ e quindi rigenerare, rinfrescare, rinnovare le persone”, aggiunge il direttore di Caritas ambrosiana.

Il Refettorio ambrosiano, continua il direttore Gualzetti, “non è una ‘semplice’ mensa per i poveri. Vuole invece essere un luogo dove si dà certamente da mangiare a chi non ce l’ha, ma si offrono anche appuntamenti culturali, incontri ricreativi, si espongono opere d’arte. Insomma, un luogo dove tutti possano sentirsi fratelli”.

Recuperare cibo ma anche spazi

Il Refettorio, il luogo fisico, nasce dalla ristrutturazione di un teatro parrocchiale in disuso da anni nel quartiere di Greco, a Milano. Alla sua riqualifica, progettato dal Politecnico di Milano, hanno partecipato moltissimi protagonisti dell’eccellenza italiana: designer, artisti, artigiani e grandi aziende.

Anche perché, ricorda Gualzetti, “il Refettorio Ambrosiano doveva essere un luogo “buono” e “bello”, dove solidarietà e arte si incontrano nella convinzione che la bellezza, in ogni sua forma”.

Non ci si deve dunque scandalizzare se una “mensa per poveri” può vantare tavoli, sedie e lampade delle grandi firme del design italiano. E se lungo le pareti sono appese opere d’arte di importanti artisti italianiCollegamento esterno, come Carlo Benvenuto, Mimmo Paladino o Enzo Cucchi. Gualzetti ripete come un mantra, “il luogo deve anche essere bello” perché la bellezza salverà il mondo.

Ogni anno vengono distribuiti oltre 20’000 pasti gratuiti realizzati con 60 tonnellate di cibo recuperato.

Il Refettorio può avvalersi di ben 120 volontari che a turno ogni sera lavorano per accogliere e rifocillare gli ospiti..

Nel 2019 sono state realizzate 40 iniziative tra concerti, presentazioni e spettacoli e offerto animazione e formazione a 1’244 ragazzi delle scuole e 32 laboratori di cucina per gli anziani del quartiere.

Massimo Bottura e i suoi amici cuochi

Lanciata l’idea di un Refettorio, durante Expo 2015, Massimo BotturaCollegamento esterno ha pensato di organizzare al suo interno un programma di sei mesi, in cui ​sono stati coinvolti alcuni tra i migliori chef del mondo i quali ​hanno ideato e prepar​ato dei piatti a partire da ingredienti eccedenti e di scarto. E qui i cuochi del Refettorio hanno davvero potuto imparare tanto.

​”Utilizzare ingredienti di eccedenza di diversa provenienza non è assolutamente degradante”

Massimo Bottura,  chef Osteria francescana di Modena

“Crediamo che lo chef possa essere a metà fra chi ha tutto e chi non ha niente. Parliamo quindi di un operazione volta a riconsegnare propria dignità agli ospiti del Refettorio al di là della basica esigenza di nutrimento. ​Utilizzare ingredienti di eccedenza di diversa provenienza non è assolutamente degradante”. Così si era espresso lo chef stellato, vera star della cucina, Massimo Bottura, al momento dell’apertura del Refettorio meneghino.

“La nostra cultura gastronomica – aveva continuato Bottura – si è formata sulla necessità di trovare il modo di sopravvivere! Ancora alla fine degli anni ​’50 in Italia c’erano persone che morivano di fame. Il recupero ci è sempre appartenuto.” 

Food for soul

Con la grande esperienza di Expo 2015 e con l’inaugurazione del Refettorio ambrosiano, Massimo Bottura, ha lanciato nel 2016, come anticipato in precedenza, il progetto culturale ‘Food for soulCollegamento esterno‘. Questa organizzazione no profit basata a Modena, ha nel frattempo aperto altri refettori sempre retti dalla stessa filosofia: recuperare il cibo che andrebbe sprecato, creare spazi comunitari, possibilmente belli, dove le persone disagiate possono ritrovarsi attorno a un pasto caldo di qualità, ma dove possono anche assistere a spettacoli, partecipare a incontri e in generale godere una vita culturale.

Attualmente sono 7 i refettori aperti tra Italia, Francia, Inghilterra e Brasile. Altre apertureCollegamento esterno sono previste nel continente americano. A gennaio si inaugurerà un refettorio a Ginevra. 

Per questa sua attività, Massimo Bottura ha vinto nel 2020 il “Premiolino-BMW SpecialMenteCollegamento esterno”, che viene destinato a un giornalista, blogger o comunicatore che si sia distinto per la realizzazione di articoli o servizi sui temi connessi all’inclusione sociale. A Bottura è stato assegnato il premio per il suo “impegnato in prima linea sul tema dell’inclusione sociale attraverso iniziative come Food for soul”.

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