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Il prezzo del cacao fa soffrire l’industria del cioccolato

Negli ultimi due anni i raccolti di cacao sono stati poveri in Costa d'Avorio, il maggiore produttore mondiale Keystone

Pessimi raccolti e soprattutto grandi speculazioni sul mercato del cacao hanno fatto esplodere negli ultimi tempi il prezzo di questa materia prima. Per gli amanti del cioccolato si preannunciano aumenti dei prezzi da digerire: per i prodotti svizzeri saranno, almeno per il momento, piuttosto contenuti.

Nel mese di luglio il prezzo del cacao è salito al suo livello più alto degli ultimi 30 anni e non vi è da attendersi una diminuzione nei prossimi tempi. Già da alcuni mesi anche questa materia prima è diventata infatti oggetto di grandi speculazioni sui mercati finanziari.

A detta dei produttori di cioccolato, l’impennata del prezzo del cacao sarebbe da attribuire in particolare ad una manovra di carattere speculativo compiuta dall’hedge fund Armajaro. Gli operatori del fondo britannico hanno acquistato e poi “congelato” 240 milioni di tonnellate di scorte di cacao, pari al 7% della produzione mondiale.

“Gli hedge fund hanno cominciato circa 6 mesi fa ad operare sul mercato del cacao. In realtà non hanno nulla a che fare con questo settore e, per finire, sono i consumatori a pagarne il prezzo delle loro operazioni speculative”, ha dichiarato Jürgen Seinemann, direttore operativo del produttore svizzero di cioccolato Barry Callebaut, intervistato all’agenzia d’informazione economica Bloomberg.

Anche per Emmanuel Fragnière, specialista di mercati delle derrate alimentari, queste speculazioni mirano soltanto a suscitare turbolenze sui mercati, allo scopo di far lievitare i prezzi. “I produttori di derrate alimentari di base si ritrovano alle mercé degli hedge fund, che sono interessati soltanto a creare volatilità. Sono riusciti nel loro intento ed ora non sembrano voler ritirarsi ben presto”.

Altre ragioni

In un comunicato, Barry Callebaut ha reso noto di aver incrementato il volume delle vendite in tutti i suoi mercati mondiali. La maggiore crescita è stata conseguita in Europa, dove il fatturato è lievitato del 12,2%, superando 3,04 miliardi di franchi.

L’aumento del prezzo del cacao non è tuttavia da ricondurre soltanto alle manovre speculative. Già da diversi anni si denota infatti una costante tendenza al rialzo.

Le ragioni vanno ricercate anche nelle carenze messe in mostra dai produttori in numerosi paesi. I raccolti sono stati molto poveri per due anni consecutivi in particolare nella Costa d’Avorio, il maggior produttore mondiale di questa materia prima.

Per tentare di alleviare questo problema, il gruppo Nestlé ha lanciato l’anno scorso un programma di sviluppo durevole, denominato Cocoa Plan. L’iniziativa del gigante mondiale del settore alimentare, finanziata con contributi di vari milioni di franchi, mira a migliorare i metodi di coltivazione delle aziende agricole, in particolare tramite la sostituzione di buona parte delle piante di cacao.

Ripercussioni per i consumatori

Intanto, i grandi produttori di cioccolato, come Barry Callebaut, si vedono costretti a ribaltare sui consumatori l’esplosione del prezzo delle materie prime. Dall’inizio dell’anno, il cioccolato ha quindi registrato a sua volta un aumento di alcune percentuali nella maggior parte dei negozi.

“Il cacao costituisce la componente principale dei nostri prodotti. Non possiamo quindi alternative di fronte a questa evoluzione dei prezzi e della volatilità sui mercati”, ha rilevato l’azienda elvetica, presentando i risultati annuali lo scorso mese di giugno.

Gli amanti del cioccolato svizzero non dovranno tuttavia temere un aumento stratosferico dei prezzi. Il costo del cioccolato prodotto da diverse aziende elvetiche, come Lindt & Sprüngli, è legato in gran parte ai metodi di lavorazione e ad marchio di lusso. La materia prima condiziona meno il prezzo rispetto al cioccolato di qualità inferiore.

Leggero aumento in vista

“I produttori di cioccolato di bassa categoria dispongono di margini molto più stretti. Saranno quindi costretti ad aumentare i prezzi per non perdere denaro”, osserva James Amoroso, consulente aziendale del settore alimentare.

Numerosi prodotti a base di cioccolato contengono inoltre diversi altri ingredienti, quali nocciole, mandorle e via dicendo. Nel loro caso, l’incremento del prezzo del cacao svolge quindi un ruolo minore.

“Possiamo quindi pronosticare un leggero aumento dei prezzi, ma non credo che influirà molto sulle vendite di cioccolato”, prevede James Amoroso. “Gli amanti del cioccolato non si lasciano scoraggiare facilmente. Soltanto una forte impennata dei prezzi potrebbe ripercuotersi notevolmente sulle vendite”.

Matthew Allen, swissinfo.ch
(Traduzione Armando Mombelli)

Le vendite di cioccolato svizzero sono diminuite del 5,9% nel 2010. È la prima volta negli ultimi 6 anni che si registra un calo della domanda.

Secondo quanto comunicato dall’Associazione svizzera dei produttori di cioccolao, l’anno scorso il fatturato ha subito una flessione del 6,4% rispetto al 2009, scendendo a 1,7 miliardi di franchi.

Il 60,7% della produzione totale è stato venduto all’estero, contro il 60,3% nell’anno precedente.

La diminuzione registrata sul mercato interno viene attribuita alla recessione economica, al calo del numero di turisti che hanno visitato la Svizzera e al rafforzamento del franco rispetto alle altre principali valute.

Ogni svizzero consuma in media 11,7 chilogrammi di cioccolato all’anno. Questo consumo pro capite è il più alto a livello mondiale.

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