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Il presidente dei Verdi ancorato a sinistra

Ueli Leuenberger, presidente in pectore dei Verdi svizzeri. Attesa sabato la nomina ufficiale Keystone

Ueli Leuenberger è stato eletto sabato alla presidenza dei Verdi. Il 56enne bernese è chiamato a consolidare la crescita del partito puntando su rotte sicure: la difesa dell'ambiente e la giustizia sociale.

Come da pronostico, l’assemblea dei delegati dei Verdi – riunitasi sabato a Yverdon-les-Bains (Vaud) – ha nominato Ueli Leuenberger alla guida del partito ecologista. Già nel mese di febbraio, la direzione dei Verdi aveva deciso di presentare un solo candidato alla successione di Ruth Genner.

Attuale vice-presidente del partito, Leuenberger assumerà da solo la presidenza; l’idea di una co-presidenza, accarezzata in un primo tempo da alcuni esponenti, è stata infatti abbandonata, poiché il delegato d’origine bernese preferisce assumere il timone del vascello verde come unico ammiraglio.

swissinfo: Come mai l’idea di una responsabilità condivisa alla guida del partito non ha raccolto il suo consenso?

Ueli Leuenberger: Nei suoi venticinque anni di vita, il partito ecologista è stato diretto da una duplice presidenza solo per due anni, quando ai vertici c’erano Patrice Mugny e Ruth Genner. Ed è proprio lei ad aver affermato che non si è trattato di una buona esperienza.

La direzione a due di un organismo di peso nazionale, è molto difficile. Del resto in Svizzera non ci sono organizzazioni importanti ad essere co-presiedute.

swissinfo: Negli ultimi mesi la protezione dell’ambiente ha destato l’interesse del grande pubblico. Ritiene che questa grande sensibilità e attenzione per l’ambiente possa offrire ancora grandi margini di progresso, alla luce dei buoni risultati ottenuti nelle ultime elezioni federali?

U. L.: Sono molti gli ambienti che parlano di ecologia, ma ora si tratta di passare dalle parole ai fatti, mettere in cantiere progetti precisi. E’ sul terreno della concretezza che le cose diventano più difficili, per cui c’è di che rimboccarsi le maniche. La maggioranza della popolazione ritiene che i Verdi abbiano un ruolo importante in questo contesto e lo confermano numerose indagini.

In qualità di presidente intendo adoperarmi affinché non solo il partito non perda le posizioni conquistate, ma continui sulla scia del successo a tutti i livelli: comunale, cantonale e, fra quattro anni, di nuovo a livello federale

swissinfo: Sulla scena politica c’è però un altro partito che parla molto di ecologia e che avanza: i verdi liberali. Come immagina le relazioni con questa formazione, piuttosto orientata a destra?

U.L.: Sul fronte prettamente ambientale le alleanze con i Verdi liberali sono sicuramente possibili. Non applicano, purtroppo, le tesi dello sviluppo sostenibile che si snoda su tre assi: ambiente, economica e sociale.

Uno sviluppo più armonioso della nostra società non può prescindere da queste tre principi. Ed è qui che i nodi vengono al pettine: il punto di vista dei Verdi liberali sulle questioni sociali è molto distante dal nostro.

swissinfo: Detto in altre parole, il partito che si appresta a presiedere si situa risolutamente a sinistra…

U.L.: Rimaniamo un partito risolutamente verde, il che significa attento alla protezione dell’ambiente e alla difesa degli esseri umani. Mete che si raggiungono tradizionalmente seguendo rotte di sinistra.

swissinfo: A parte l’ecologia, quali sono le altre priorità politiche?

U.L.: Contrariamente a quanto è stato detto finora dei Verdi, non siamo affatto un partito monotematico. Basta leggere attentamente il nostro programma per scoprire che abbiamo delle posizioni sull’insieme delle questioni e dei problemi che toccano il nostro Paese e il nostro pianeta.

Ambiente, coesione sociale e coesione nazionale sono al centro delle nostre preoccupazioni. Quando si parla di coesione sociale, si finisce inevitabilmente nel campo delle assicurazioni sociali. E quando si parla di coesione nazionale il pensiero corre alla lotta contro l’esclusione, il razzismo e ogni forma di emarginazione delle regioni periferiche.

C’è insomma molto da fare, affinché il nostro Paese multiculturale e plurilingue non si disgreghi a poco a poco…

swissinfo, Olivier Pauchard
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

Ueli Leuenberger è nato nel canton Berna il 26 marzo 1952.

Dopo aver esercitato diverse professioni (compreso nel settore alberghiero), consegue una formazione in lavoro sociale. Nelle sue attività in campo sociale, ha spesso assunto incarichi di responsabilità.

Nel 1996 crea l’Università popolare albanese che dirige fino al 2002

Entra nelle fila del Partito ecologista svizzero nel 1988. Dopo un passaggio nel legislativo e nell’esecutivo della città di Ginevra, viene eletto in Gran consiglio nel 2001. Dal 2003 è consigliere nazionale.

In Svizzera la prima sezione dei Verdi è stata creata nel 1971 nel canton Neuchâtel per combattere un progetto autostradale. I Verdi fanno la prima apparizione nel Parlamento federale nel 1979.

Nel 1983 i gruppi attivi sul territorio nazionale confluiscono nella Federazione dei partiti ecologisti svizzeri.

Negli ultimi anni i Verdi sono riusciti a fare breccia in diversi esecutivi cantonali. A livello nazionale formano il quinto partito svizzero in ordine di forza elettorale. Non sono tuttavia rappresentanti in Consiglio federale.

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