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Il Patto federale riavvicina Svizzera e USA

Gli organizzatori della mostra prevedono che Il Patto federale sarà visto da circa 5000 persone al giorno Keystone

Il Patto federale del 1291 è giunto questo fine settimana nelle sale del National Constitution Center di Filadelfia (USA).

La presenza del presunto atto fondatore della Confederazione – al suo primo viaggio all’estero – nel museo consacrato alla costituzione USA vuole riaffermare i legami storici tra i due paesi.

«Repubbliche sorelle», l’esposizione di cui il Patto federale è l’attrazione principale, è stata inaugurata sabato dall’ex-consigliere federale Arnold Koller. Il Patto federale del 1291, documento sul quale è stato vergato il trattato di mutua assistenza tra i cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo, è considerato – pur senza basi storiche – l’atto fondatore della Confederazione svizzera. Il documento sarà riportato in Svizzera, al Museo del Patto federale di Svitto, fra tre settimane.

L’esposizione elvetica, che occupa uno spazio modesto del museo dedicato alla costituzione degli Stati Uniti d’America, è molto semplice: una vetrina per proteggere il Patto federale affiancata da alcuni pannelli esplicativi. Però si vede da lontano, grazie alla bandiera svizzera di quattro metri per quattro appesa alle sue spalle.

Campagna promozionale

L’esposizione «Repubbliche sorelle» spiega i tratti comuni che legano il sistema politico elvetico e quello statunitense. Gli oratori intervenuti alla vernice hanno ricordato che i due paesi furono le prime due repubbliche democratiche della storia moderna e che si ispirarono a vicenda nella creazione delle loro strutture statali.

L’inaugurazione è stata segnata da un’ambientazione tutta elvetica: costumi e canti folcloristici, corni delle Alpi, cani pastori bernesi e cani San Bernardo, bandiere di Uri, Svitto e Untervaldo appese sotto quelle degli stati americani…

L’esposizione è uno degli eventi faro di Swiss Roots (radici svizzere), un’ampia campagna di promozione della Svizzera negli USA, che mira in particolare a invitare il milione di cittadini statunitensi di origine svizzera a visitare la terra dei loro antenati. La mostra potrebbe essere visitata da 5000 persone al giorno (il Museo del Patto federale riceve poco più di 10’000 visite l’anno).

Misure di sicurezza

È la prima volta che il Patto del 1291 lascia il suo paese. Per questo sono state adottate tutte le precauzioni. La pergamena è stata assicurata per un milione di franchi. La bacheca che ospiterà il documento durante le prossime tre settimane è stata realizzata con vetri antiproiettile. «Credo che sia migliore della nostra», ha affermato Kaspar Michel, archivista cantonale svittese e responsabile per la conservazione del documento.

Anche per il trasporto della preziosa pergamena sono state prese numerose misure di sicurezza. Giovedì il documento ha attraversato l’Atlantico in aereo, in una speciale valigetta legata al polso di Michel. L’archivista era accompagnato da un collaboratore scientifico, Valentin Kessler, e da due agenti di polizia.

A New York, varie auto della polizia hanno scortato il documento fino all’aereo privato che l’ha condotto a Filadelfia, dove una nuova scorta lo ha seguito fino al National Constitution Center, dove il Patto federale è stato immediatamente chiuso in cassaforte.

Le stesse misure di sicurezza accompagneranno il Patto federale nel suo viaggio di ritorno in Svizzera. «Misure molto efficaci e molto americane», ha osservato Kaspar Michel. Il carattere spettacolare dell’operazione era voluto, per rassicurare l’opinione pubblica svizzera. Senza le polemiche degli scorsi mesi, le misure di sicurezza sarebbero state altrettanto severe, ma più discrete, ha ammesso l’archivista.

Il trasferimento del Patto negli USA era stato al centro di una vertenza politica. Il consigliere nazionale sangallese dell’Unione democratica di centro (UDC) Toni Brunner aveva presentato un’interrogazione parlamentare e il suo collega di partito Christoph Mörgeli si era spinto fino ad annunciare la costituzione di un «gruppo di patrioti», i quali per evitare che il Patto finisse all’estero avevano proposto di acquistarlo per un milione di franchi.

swissinfo e agenzie

1,2 milioni di americani sono di origine svizzera.
Centinaia di migliaia di altri americani vivono in 5 mila località che portano dei nomi svizzeri.
La maggiore densità di abitanti di origine svizzera si trova in California, New York, Ohio, Pensilvania, Wisconsin.

Il patto federale, oggi diventato un’icona dell’identità federale, impegnava le regioni di Uri, Svitto e Unterwaldo ad aiutarsi reciprocamente e ad adoperarsi per la pace.

È uno dei numerosi documenti redatti attorno al 1300 per rafforzare l’ordine e la sicurezza in quelle valli. Non è però certo che sia stato scritto proprio nel 1291.

«La sua storia è oggi certamente più importante del suo significato di allora», ha indicato recentemente un professore di storia dell’Università di Zurigo.

Nel 1936, quando la Confederazione costruì il museo di Svitto dove si trova oggi il patto, questo documento «contribuì alla difesa spirituale del Paese», in un’epoca di grandi minacce che sfociarono nella Seconda Guerra mondiale.

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