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Il parlamento si china sull’avvenire ferroviario

Il cantiere Alptransit di Faido, nel cantone Ticino Keystone

Durante la sessione estiva, la Camera alta discuterà le proposte del governo in merito agli sviluppi futuri dell'infrastruttura ferroviaria svizzera e alle modalità di finanziamento.

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Nuove trasversali ferroviarie alpine / Alptransit

Questo contenuto è stato pubblicato al Nel 1992, i cittadini svizzeri hanno approvato con il 63,6% di voti favorevoli la costruzione di nuovi collegamenti alpini veloci (Nuova trasversale ferroviaria alpina, NTFA), mediante due nuove gallerie al San Gottardo e al Lötschberg e le relative tratte d’accesso. Tra gli obiettivi principali dell’opera, figurano il trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia e…

Di più Nuove trasversali ferroviarie alpine / Alptransit

Attualmente, in Svizzera sono in corso di realizzazione o pianificazione diversi grandi progetti nel settore dell’infrastruttura ferroviaria: «Ferrovia 2000» (seconda fase), la Nuova ferrovia transalpina (Nfta), il collegamento alla rete europea ad alta velocità e il risanamento fonico.

Grazie a questi interventi, l’infrastruttura ferroviaria svizzera sarà completamente modernizzata e potrà così essere concretizzato il mandato legislativo di trasferimento del traffico dalla strada alla rotaia (art. 84 della Costituzione).

Nel 2008 è inoltre previsto l’inizio di importanti opere regionali: la stazione di transito a Zurigo, la ferrovia veloce (S-Bahn) transfrontaliera Ginevra-Annemasse e, in Ticino, il nuovo collegamento ferroviario Stabio-Arcisate che avvicinerà, tra l’altro, Lugano all’aeroporto di Milano-Malpensa.

Costi in aumento

Il quadro finanziario generale ha però subito un’evoluzione sfavorevole – legata ai vari programmi di risparmio e ai costi supplementari della Nfta – che ha reso indispensabile una ridefinizione delle priorità nel settore «Sviluppo futuro dell’infrastruttura ferroviaria» (Sif).

Originariamente, il Fondo di finanziamento dei trasporti pubblici (Ftp) prevedeva investimenti per 30,5 miliardi di franchi (prezzi del 1995), da impiegare entro il 2030 nella nuova ferrovia transalpina, nei raccordi alla rete ad alta velocità, nel risanamento fonico e nel progetto «Ferrovia 2000».

Contrariamente a quanto stimato originariamente, è però necessario un miliardo supplementare per realizzare tutti i grandi progetti di sviluppo ferroviario nel quadro del Fondo Ftp. Le previsioni sui costi complessivi della Nfta ammontano infatti a 19,8 miliardi di franchi (prezzi 1998).

Riesame dei progetti

Nel 2005, il parlamento ha quindi incaricato l’amministrazione di riesaminare tutti i progetti non ancora stabiliti o pronti per la realizzazione compresi nel Fondo Ftp.

Il Consiglio federale ha pertanto elaborato un messaggio – che sarà discusso martedì 3 giugno in seno al Consiglio degli Stati (Camera alta) – in cui vengono presentate le strategie future.

Nel messaggio, il governo propone di rinunciare alla galleria di base dello Zimmerberg II e alla galleria dell’Hirzel (nell’area di Zurigo), ritenute non necessarie per la realizzazione dell’offerta Sif.

Senza questi elementi, la stima dei costi complessivi per la Nfta ammonta a 18,7 miliardi di franchi (prezzi 1998). È inoltre prevista inoltre una riserva di 400 milioni di franchi, al fine di coprire i rischi. Nel complesso, il fabbisogno finanziario per le nuove trasversali ferroviarie alpine ammonterebbe dunque a 19,1 miliardi di franchi (prezzi 1998).

I lavori non ancora avviati concernenti l’ampliamento delle tratte di accesso al Gottardo saranno inglobati nella pianificazione del Sif e finanziati con il relativo credito globale.

Oggetti separati

A livello di costi, l’esecutivo e la maggioranza degli attori interpellati nel quadro della procedura di consultazione sostengono inoltre la necessità di scindere il finanziamento di Alptransit da quello degli altri grandi progetti.

Pertanto il Consiglio federale, nel suo messaggio, propone di aumentare il credito complessivo per la Nfta fino al nuovo importo di 19’100 milioni di franchi (prezzi 1998) e di mettere a disposizione 5’200 milioni di franchi per gli investimenti nello sviluppo futuro dell’infrastruttura ferroviaria (prezzi 2005) così come 40 milioni di franchi per un credito di pianificazione.

Nella Svizzera occidentale, in quella centrale e nella regione nord-occidentale gli investimenti previsti raggiungono quasi 3 miliardi di franchi; nella regione di Zurigo e nella Svizzera orientale circa 1 miliardo di franchi; nella regione del San Gottardo e tra Zurigo e Lucerna, circa 800 milioni di franchi complessivamente (prezzi 2005).

I lavori potranno verosimilmente iniziare soltanto verso la metà del prossimo decennio, dopo l’entrata in servizio commerciale della galleria di base del San Gottardo.

Dal canto suo, la maggioranza della Commissione dei trasporti del Consiglio degli Stati si è detta pronta ad aumentare l’importo per il Sif da 5,2 a 5,4 miliardi, auspicando tra l’altro la realizzazione futura del terzo binario tra Losanna e Ginevra e il miglioramento della capacità ferroviaria nella regione di Basilea.

Tragitti più brevi

Nel testo, viene sottolineato che l’obiettivo prioritario dell’esecutivo è quello di «terminare la costruzione della Nuova ferrovia transalpina (Nfta) e garantire lo sviluppo della rete ferroviaria svizzera».

Per quanto riguarda il traffico viaggiatori a lunga distanza, il governo prevede di sviluppare il programma di nodi ferroviari – vale a dire coincidenze con frequenza di trenta minuti – avviato con «Ferrovia 2000». Nel quadro della prima tappa, sono stati creati quelli principali di Berna e Zurigo.

La seconda fase prevede il completamento del piano, con una riduzione di mezz’ora circa dei tempi di viaggio sull’asse est-ovest (Losanna–Berna, Bienne–Zurigo e Zurigo–San Gallo). Verranno pertanto creati nuovi nodi ferroviari a Bienne, Losanna, Interlaken, Delémont, Lucerna, Sciaffusa, Kreuzlingen, Romanshorn e San Gallo.

La competitività della ferrovia rispetto alla strada aumenterà così sensibilmente, rileva il governo. L’offerta ferroviaria sarà inoltre migliorata anche grazie agli investimenti per il raccordo alla rete europea ad alta velocità.

Gottardo e Ceneri all’orizzonte

Per quanto concerne la nuova ferrovia transalpina, dopo l’entrata in esercizio della galleria del Lötschberg l’attenzione è rivolta al traforo del San Gottardo. All’inizio del mese di aprile del 2008, era stato scavato il 71% dei 153,5 km complessivi di gallerie, pozzi e cunicoli necessari.

Nel suo rapporto d’attività per il 2007, la delegazione di vigilanza del progetto ha sottolineato che il termine previsto per la messa in esercizio – dicembre 2017 –potrebbe, nel migliore dei casi, essere anticipato a metà del 2016 e, nel peggiore dei casi, slittare a metà del 2020.

Anche le previsioni concernenti la messa in esercizio della galleria di base del Monte Ceneri, i cui lavori sono incominciati nel 2008, comportano ancora elementi di insicurezza: nel caso peggiore la scadenza del 2019 potrebbe essere spostata fin verso la metà del 2022.


swissinfo, Andrea Clementi

Il Fondo di finanziamento dei trasporti pubblici (FTP) della Confederazione è alimentato per i 2/3 dalle entrate ricavate dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni, mentre i fondi restanti provengono dall’imposta sul valore aggiunto e dall’imposta sugli oli minerali.

In una recente intervista, il ministro svizzero dei trasporti Moritz Leuenberger aveva avanzato la proposta – definita in seguito una semplice provocazione – di privatizzare parzialmente le Ffs. A suo parere, sono infatti necessari nuovi fondi per sviluppare la rete ferroviaria.

Il consigliere federale socialista ha affermato che i fondi di finanziamento e gli introiti provenienti dal traffico passeggeri e dagli immobili non bastano più a garantire l’evoluzione futura.

In Germania, le ferrovie si stanno avviando verso una privatizzazione parziale. Le attività di «Deutsche Bahn» saranno infatti divise in due società: una si occuperà della logistica, l’altra del traffico. Quest’ultima sarà quotata in borsa nella misura del 25%, mentre lo stato resterà proprietario della rete ferroviaria.

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