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Il Parlamento deve essere pronto per le future crisi

La sala del Consiglio Nazionale durante una sessione.
Il Parlamento in Svizzera è convocato quattro volte all'anno per tre settimane a sessione. Per far fronte alle crisi, una Commissione chiede che il Parlamento possa essere convocato anche in una sessione straordinaria. Keystone / Peter Schneider

Il Parlamento in futuro deve reagire più rapidamente e con più flessibilità in caso di crisi. E non solo in caso di pandemia, ma ad esempio anche in seguito a una catastrofe naturale. Per questo motivo la Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale propone importanti cambiamenti.

Secondo la Commissione citata, L’Assemblea federale va preparata per future crisi. Venerdì ha così presentato a Berna un progetto con diverse modifiche per fare in modo che il parlamento possa in futuro reagire più rapidamente e con più flessibilità alle situazioni di crisi.

L’attuale crisi pandemica ha dimostrato che l’Assemblea federale dispone di abbastanza strumenti legali da poter impiegare anche per far fronte alle crisi, tuttavia, affinché gli strumenti legislativi siano efficaci è necessario che essi possano essere impiegati anche a breve termine. Fra questi spicca la possibilità che l’Assemblea federale e i suoi organi possano riunirsi in tempi rapidi. In un Paese, ricordiamo, dove vige la politica di milizia e il Parlamento si riunisce 4 volte all’anno per tre settimane a sessione.

Riunioni online e sessioni senza indugio

Fra le misure di miglioramento contenute nel progetto sottoposto al Consiglio federale, figura ad esempio la possibilità – non solo in caso di pandemia, ma ad esempio anche in seguito a una catastrofe naturale – per le Camere di riunirsi anche online “qualora fosse impossibile riunirsi in presenza”, nel quale si sottolinea che tale eventualità rappresenterebbe “solo l’ultima risorsa”.

Un’altra possibilità che la Commissione propone è la convocazione – sempre a determinate condizioni – di una sessione straordinaria “senza indugio”, ovvero se l’Esecutivo o almeno un quarto dei membri di una Camera del Parlamento la richiede. Ciò permetterebbe al legislativo di agire rapidamente.

Per diminuire i tempi pure le mozioni e le iniziative parlamentari “devono poter essere utilizzati rapidamente in certe condizioni, abbreviando determinate scadenze”, sostiene la commissione.

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