La televisione svizzera per l’Italia

Nessuna protezione particolare per i “whistleblower”

La consigliera federale Karin Keller Sutter mentre in parlamento difende il progetto di legge
Nonostante la difesa della Consigliera federale Karin Keller-Sutter, il Consiglio nazionale ha definitivamente respinto il progetto del governo. Keystone / Anthony Anex

Il progetto del governo volto a proteggere maggiormente i cosiddetti "whistleblower", ossia i dipendenti che segnalano irregolarità sul posto di lavoro è stato affossato dal Parlamento. Dopo anni di discussioni, il Consiglio nazionale ha definitivamente respinto giovedì mattina con 147 voti contro 42 il progetto.

Il risultato finale era scontato tenuto conto della raccomandazione della commissione preparatoria che, per 20 voti a 5, chiedeva la non entrata nel merito, ribadendo così il primo voto dello scorso giugno. Un doppio “no” che equivale all’archiviazione di una progetto di legge le cui origini risalgono al 2013 e lascia i futuri “whistleblower” nell’incertezza.

Unici a sostenere in aula il progetto sono stati i gruppi del Centro e i Verdi liberali, cui si è aggiunta la consigliera federale Karin Keller-Sutter. Secondo diversi oratori susseguitisi alla tribuna, il progetto governativo non sarà perfetto, ma almeno non criminalizza chi denuncia misfatti all’interno della sua azienda o organizzazione e affronta una volta per tutte un problema reale. 

La modifica del Codice delle obbligazioni nel senso voluto dal governo consentirebbe inoltre di raccogliere esperienze in materia e, in futuro, di migliorare la situazione se necessario.

Situazione non ideale

La ministra di giustizia e polizia ha fatto notare che il progetto elaborato dal governo e accolto dal Consiglio degli Stati è già stato semplificato rispetto alla sua versione originale del 2015 ed è meno macchinoso di altre normative in vigore in altri Paesi.

Keller-Sutter ha poi sottolineato che l’OCSE – l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – ha più volte rimproverato alla Svizzera di non aver alcuna legge che regoli il problema. 

Oggi sono i tribunali che di volta in volta decidono se una segnalazione di un’irregolarità sul posto di lavoro sia ammissibile o no. Questa situazione, secondo Keller-Sutter, non è ideale: il disegno di legge non fa altro che rispondere a questa incertezza.

Troppo burocratico

L’intervento della ministra non ha tuttavia scalfito la maggioranza, cui si è aggiunto anche il PS, deluso dalla soluzione governativa poiché troppo poco incisiva per quanto riguarda la protezione di un eventuale “allertatore” da un licenziamento.

La maggioranza ha criticato la complessità della struttura stessa del progetto, che prevede una soluzione “a cascata” secondo cui un’informazione dell’opinione pubblica può avvenire soltanto a condizioni molto restrittive. Il sistema proposto rischia di scoraggiare chi è testimone di atti illeciti poiché troppo sbilanciato a favore del datore di lavoro.

Ecco il servizio del Tg:

Contenuto esterno




In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR