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Il nuovo arrivato segue il suo istinto

L'orso bruno è stato fotografato per la prima volta nei pressi del Passo del Forno Keystone

Pochi giorni dopo il suo ritorno in Svizzera, da dove mancava da 100 anni, l'orso bruno ha ucciso un giovane vitello nella Val Monastero, in Engadina.

Il proprietario del bovino non si dice tuttavia adirato, definendo l’accaduto un «evento naturale». Allevatori e contadini dovranno imparare a convivere con il grosso animale.

Il vitello morto è stato rinvenuto sabato mattina sopra Tschierv, nel canton Grigioni.

La notizia – pubblicata dalla stampa domenicale – è stata confermata dal guardacaccia responsabile Jon Gross, il quale ne ha fotografato la carcassa.

Così è la natura

Le tracce osservate permettono di concludere che l’animale è finito sotto le grinfie dell’orso: il plantigrado ha ucciso il vitellino con forti zampate sulla testa e sulla schiena, prima di divorarne una coscia e le interiora.

Nonostante la perdita, il proprietario del giovane bovino ha reagito con una buona dose di fatalismo: «La natura è fatta così», ha dichiarato Fadri Conrad, ribadendo la sua gioia nel rivedere di nuovo l’orso sul territorio elvetico.

«Ora dobbiamo imparare a convivere con il grosso animale», ha aggiunto.

Nulla di anormale

«In presenza di questo predatore bisogna attendersi aggressioni simili. Anche in Italia degli orsi hanno ucciso alcune pecore», ha ricordato Gross.

Prima di adottare misure però, il guardiacaccia intende osservare come si comporterà l’orso nei prossimi tempi.

Analisi del Dna prelevato da saliva e peli rinvenuti in territorio svizzero dovranno inoltre mostrare se l’orso ha ucciso altri animali e quali sono i percorsi da lui compiuti finora, ha aggiunto Gross.

Pochi pericoli per l’uomo

Intanto, sabato sera l’orso è stato nuovamente avvistato nei pressi di Tschierv e un centinaio di persone ha potuto osservarlo da una strada.

Negli alberghi ed enti turistici della regione sono state distribuite istruzioni su come comportarsi nei confronti del plantigrado.

«Malgrado la sua mole, l’orso bruno è comunque scarsamente aggressivo nei confronti dell’uomo e lo attacca solamente se messo alle strette o per difendere i piccoli», spiega il direttore del Parco nazionale in Engadina Heinrich Haller.

Incontrarlo allo stato libero resta comunque un’impresa, aggiunge.

In Svizzera dopo 100 anni

Il ritorno dell’orso in Svizzera era stato attestato giovedì 28 luglio da due guardiani del Parco nazionale, che lo hanno fotografato in Val Monastero (Müstair), nella zona del Passo del Forno (canton Grigioni).

L’arrivo del plantigrado nella Confederazione dall’Italia era stato pronosticato già da qualche tempo dal WWF, in base all’osservazione dei suoi spostamenti nel Parco naturale dello Stelvio, a pochi chilometri dal confine elvetico.

L’ultimo esemplare allo stato brado in Svizzera era stato abbattuto nel settembre 1904.

Presto anche in Ticino?

Secondo uno studio condotto per il WWF Svizzera dal «Progetto di ricerca coordinato per la salvaguardia e la gestione dei predatori in Svizzera» e pubblicato all’inizio dell’anno, se le condizioni continueranno ad essere favorevoli, la presenza dell’orso bruno in Svizzera potrebbe estendersi anche al Ticino.

Il plantigrado potrebbe inoltre spingersi nelle valli del grigionitaliano (Poschiavo, Mesolcina, Bregaglia, Calanca), oltre che nella Svizzera centrale ed orientale.

La sua permanenza tra le montagne elvetiche dipenderà però principalmente da come verrà accolto dalla popolazione.

swissinfo e agenzie

Attualmente in vacanza nei Grigioni, il ministro dell’ambiente Moritz Leuenberger si è detto contento del ritorno dell’orso in Svizzera, la cui presenza è «positiva per la biodiversità».

Reazioni positive sono anche giunte da Pro Natura e dal WWF, il quale giudica «benefica per l’uomo» la presenza di grandi predatori nelle Alpi.

Secondo il WWF, caprioli e cinghiali sono infatti troppo numerosi, ciò che può avere conseguenze dannose: nutrendosi di giovani piante, limitano il numero di alberi che, una volta cresciuti, contribuiscono a ridurre il rischio di valanghe.

L’orso bruno avvistato nel Parco nazionale è probabilmente entrato in Svizzera dalla regione italiana del Trentino, a circa 50 chilometri dal confine elvetico.
In quella zona vivono una dozzina di esemplari.
In Europa ci sono circa 50’000 orsi bruni, di cui 25 nella vicina Austria.

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