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Il lupo è il benvenuto, basta che si comporti bene

La nuova strategia sul lupo prevede più prevenzione, ma meno ricerca scientifica Keystone

In Svizzera, la coabitazione con il lupo sarà regolata da un nuovo concetto, che mette l’accento sulla prevenzione dei danni al bestiame.

In caso di individui particolarmente nocivi, i cantoni potranno rilasciare un’autorizzazione di abbattimento.

Accolto a braccia aperte dagli ambiantalisti, respinto invece dagli allevatori di bestiame. Il lupo sta lentamente ritornando in Svizzera, dopo essere scomparso dai boschi elvetici da oltre cento anni.

Per far fronte alla situazione, l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (Ufafp) ha elaborato la “Strategia Lupo Svizzera”, presentata mercoledì a Berna.

Per una convivenza migliore

Il progetto dell’Ufafp vuole offrire soluzioni ai problemi posti e gestire meglio la convivenza con il predatore. A tal fine, affida maggiori responsabilità ai cantoni.

Introducendo una certa flessibilità, che tiene conto ad esempio delle condizioni locali, la nuova strategia pone l’accento sulla prevenzione dei danni alle greggi e sul sostegno concesso agli allevatori. Con l’intento di ridurre al minimo le perdite.

E se il lupo non si comporta entro i limiti stabiliti, l’Ufafp potrà rilasciare un’autorizzazione per abbattere gli animali che provocano danni intollerabili.

Le esperienze passate aiutano

La presenza del lupo è periodicamente confermata in Svizzera dal 1995. Il ritorno spontaneo del predatore crea tuttavia delle difficoltà, in particolare agli allevatori di ovini, le cui greggi corrono costantemente il rischio di subire attacchi.

Dopo un primo progetto nel 2001, su cui erano sorte grosse divergenze, si era optato per un periodo di prova al fine di raccogliere esperienze supplementari.

Le nuove conoscenze acquisite e le osservazioni fatte nel corso degli ultimi anni sono confluite nel testo entrato in vigore questa settimana.

Cani in aiuto dell’uomo

Per prevenire i danni e ridurli al minimo, è stato istituito, presso il Servizio romando di volgarizzazione agricola (Srva) di Losanna, un coordinamento nazionale di protezione delle greggi.

Questa struttura assicurerà la coesione fra i quattro centri di competenza, definiti dai cantoni, nelle zone a rischio: Gampel/Jeizinen (Vallese), Praz-de-fort (Vallese), Lostallo (Ticino) e Landquart (Grigioni).

Dai dati emersi dalle esperienze acquisite nella regione della Surselva nei Grigioni – dove il lupo soggiorna ormai da due anni – risulta che la sorveglianza delle greggi permette di ridurre efficacemente le perdite causate dal predatore.

La presenza, assieme al pastore, di cani di protezione, comporta inoltre un miglioramento della gestione del bestiame e degli alpeggi. Si sono infatti registrate meno perdite dovute a malattie, a cadute o ad attacchi di altri predatori, come ad esempio i cani randagi.

Licenza di uccidere

I capi persi dagli allevatori saranno indennizzati, ai sensi della legge federale sulla caccia, per l’80% dalla Confederazione e per il 20% dai Cantoni.

E nel caso si avesse a che fare con animali particolarmente nocivi, i cantoni interessati potranno rilasciare un’autorizzazione di abbattimento.

La speciale licenza deve però rientrare in un contesto ben definito. Il guardiacaccia potrà infatti intervenire solo quando si constaterà l’uccisione di 35 animali da reddito nell’arco di quattro mesi o 25 animali nell’arco di un mese.

Tale numero potrà essere ridotto a 15 se, nonostante le misure di prevenzione adottate, gli attacchi dovessero continuare anche l’anno successivo.

L’autorizzazione di abbattimento sarà rilasciata per 60 giorni, con la possibilità di estenderla di altri 30 giorni in caso di nuovi attacchi.

Dopo aver determinato un’area delimitata di conteggio dei danni, ad esempio un insieme di valli, il cantone potrà adattare i criteri che regolano l’uccisione del lupo alle condizioni locali.

Anche la lince deve comportarsi bene

Per rimanere nel tema dei predatori, l’Ufafp si è pure chinato sulla gestione della presenza della lince.

Quattro anni dopo l’entrata in vigore della “Strategia Lince Svizzera”, le disposizioni sono state adattate al fine di autorizzare interventi mirati nel caso la presenza del carnivoro comporti effetti importanti per le popolazioni di caprioli e camosci.

Per valutare l’ampiezza dei danni subiti dalla selvaggina, saranno considerati diversi criteri, tra cui il calo prolungato degli ungulati o l’aumento della popolazione di linci.

Con l’autorizzazione del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec), le linci eccedenti potranno essere catturate e trasportate in un’altra regione, in Svizzera o all’estero.

Se tale soluzione dovesse rivelarsi impraticabile, il Datec potrà autorizzare l’abbattimento di singole linci per regolarne gli effettivi nella regione interessata.

Affrontare il problema malgrado i tagli

In seguito alla decisione presa dal Parlamento nel settembre 2003, nel corso del dibattito sul programma di sgravio delle finanze federali, le risorse a disposizione dell’Ufafp destinate alla gestione dei grandi predatori hanno subito dei tagli.

Per tale ragione, l’Ufafp concentrerà il suo aiuto sulla realizzazione di misure di prevenzione dei danni, nonchè sulla consulenza e sul sostegno forniti agli allevatori.

Per finanziare questi compiti, nel 2004 saranno stanziati 820’000 franchi, mentre il finanziamento dei programmi di accompagnamento scientifico per le due specie, che ammonta attualmente a 790’000 franchi, è stato ridotto del 40%.

swissinfo e agenzie

A partire dal 19esimo secolo, momento della scomparsa del lupo, sul territorio svizzero si sono avvistati solamente lupi isolati.

Tuttavia, negli ultimi anni, sempre più lupi hanno raggiunto il nostro paese, in provenienza dall’Italia e dalla Francia.

Animali selvatici quali il capriolo, il camoscio o il cervo sono prede predilette dei lupi.

Negli ultimi cento anni non si è registrato nessun attacco all’uomo.

1954: uccisione dell’ultimo lupo in Svizzera.
1994: prime prove del ritorno del lupo in Vallese.
2001: il lupo fa il suo ritorno anche in Ticino e Grigioni.
1998 – 2001: confermata la presenza di almeno sette individui.
2004: meno di 10 esemplari di lupo accertati in Svizzera.

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