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Art Basel è molto più di Art Basel

gente nuda distribuisce volantini ai visitatori di art basel nel 1989
Art Basel 20, giugno 1989: attivisti si presentano alla fiera per esporre "la nuda verità sui movimenti di Basilea". Keystone

Giovedì si apre Art Basel, la più grande fiera internazionale dell'arte. L'evento e tutto ciò che gli ruota attorno rappresenta un'arena perfetta per mettere in luce opere d'arte, venditori e acquirenti. Gli artisti sono invece al massimo degli attori comprimari. Ma non è sempre stato così.

Quando è iniziata, nel 1970, Art BaselCollegamento esterno era la concretizzazione di un’idea ingegnosa di un gruppo di galleristi, che volevano riunire la maggior parte degli attori e degli agenti dell’allora mondo (e mercato) dell’arte in piena espansione.

Il successo è stato immediato. Già nel 1976, il numero di gallerie che avevano ottenuto il privilegio di essere presenti alla fiera con uno stand aveva raggiunto il suo massimo (circa 300). Un apice che si è mantenuto fino ad oggi. Le gallerie presenti all’edizione di quest’anno sono 291. Nel 2017, circa 95’000 persone hanno visitato i 27’500 metri quadrati di Art Basel.

Man mano che Art Basel diventava sempre più un punto di riferimento del circuito delle arti commerciali, attorno al grande spettacolo sono fiorite iniziative parallele che volevano proiettare una luce nuova su giovani artisti, performer e gallerie. La fiera LISTECollegamento esterno, creata nel 1995 da un gruppo di giovani galleristi (che oggi riunisce grandi nomi quali Peter Kilchmann ed Eva Presenhuber di Zurigo), occupa il vecchio birrificio Warteck. In un paio di anni (1997) è riuscita a instaurare un partenariato con E. Gutzwiller & Cie, una banca privata tradizionale.

edificio di mattoni rossi
L’ex birrificio Warteck è diventato uno spazio culturale molto popolare a Basilea. Dal 1996 ospita la rassegna culturale LISTE. Daniel Spehr/LISTE

Per molti appassionati di arte, LISTE è presto diventata un importante luogo di incontro, praticamente un’appendice di Art Basel. Più di recente, nel 2005, un gruppo di commercianti indipendenti ha lanciato la fiera d’arte VOLTACollegamento esterno, che si prefigge di esplorare nuovi campi e posizioni. Secondo i suoi fondatori, l’obiettivo è di “garantire una piattaforma per le gallerie internazionali accanto alla giovane arte presente a LISTE e al mercato dei pesi massimi che è Art Basel”.

A pochi minuti di tram da Art Basel, il Museo delle Belle Arti della città (Kunstmuseum BaselCollegamento esterno) si rivolge a tutti coloro che cercano un antidoto allo spirito commerciale di Art Basel. Il museo ha appena inaugurato l’esposizione ‘Black MadonnaCollegamento esterno‘ di Theaster Gates, un artista di Chicago molto attento alla riqualificazione urbana e alle questioni sociali, che intende contribuire al miglioramento dei quartieri poveri e alla creazione di un archivio sulla storia culturale afro-americana.

Senza limiti

Tornando ad Art Basel, ci sono parecchie opere d’arte che sono troppo grandi, troppo concettuali o troppo lontane dal classico modello degli stand delle gallerie. Per queste sculture monumentali, proiezioni video, performance dal vivo e pitture murali, Art Basel ha creato la sezione ‘UnlimitedCollegamento esterno‘ (curata da Gianni Jetzer, ex direttore dello Swiss Institute di New York).

una donna cammina all interno di un grande spazio di colore bianco
Spazio illimitato per installazioni monumentali, sculture e pitture murali. Courtesy Art Basel

La crescita delle dimensioni, della portata e del volume delle vendite ha fatto sì che Art Basel si presentasse sempre più come un grande mercato aperto. Una giustapposizione confusa e opprimente di opere d’arte, senza alcuno spazio visibile per la riflessione e lo scambio di opinioni e posizioni tra galleristi, collezionisti, curatori, artisti e visitatori.

Ciò non rappresenta una buona pubblicità per un evento che, malgrado il suo carattere pubblico, dipende dal prestigio dell’esclusività che soltanto un gruppo selezionato di membri della jet-society, di personaggi che dettano le tendenze e di fashionisti possono conferire.

Oltre al suo nucleo principale (stand di gallerie), Art Basel ha così creato alcuni programmi specifici per ‘colmare le lacune’. La serie di conferenze ‘ConversationsCollegamento esterno‘ offre la possibilità di intavolare dibattiti aperti tra artisti, galleristi, collezionisti e curatori. ‘FeatureCollegamento esterno‘ presenta i progetti di artisti storicizzati e affermati, mentre la sezione ‘StatementsCollegamento esterno‘ è dedicata ai lavori di artisti emergenti in lizza per il premio Baloise Art PrizeCollegamento esterno (dal nome dell’assicuratore basilese, il quale acquista le opere dei vincitori per donarli a varie istituzioni artistiche europee).

Con ‘ParcoursCollegamento esterno‘, Art Basel va ad occupare diversi luoghi della città con sculture, interventi e performance concepiti appositamente per i siti in cui sono esposti (in mezzo alla strada, nelle chiese o nelle case). 

cornici con fotografie appese all interno di una chiesa
L’artista tedesco Thomas Struth occupa la Chiesa della Scienza Cristiana di Basilea con la sua serie ‘Animals’, parte della sezione ‘Parcours’ di Art Basel. Courtesy Art Basel

Infine, ‘EditionCollegamento esterno‘ è il posto dove incontrare i principali editori di libri e stampe e trovare pubblicazioni speciali e rare. Ah… poi ci sono i film! Art Basel propone un programma di film sperimentali, curato da Maxa Zoller.

Quasi tutto ciò che viene mostrati o esibito ad Art Basel ha però il suo prezzo. Si tratta pur sempre innanzitutto di una fiera.

libro stampato su tessuto
‘Ode à l’Oubli’ (Ode all’oblio) di Louise Bourgeois è un libro illustrato stampato su tessuto che comprende 30 collage e 5 litografie. Ne esistono solo 25 esemplari e uno è esibito nel quadro della sezione ‘Editions’ di Art Basel. Courtesy Art Basel
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Traduzione dall’inglese di Luigi Jorio

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