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Il Governo non prevede nuove tasse sulla benzina

campagna di voto
La legge sul CO2 è stata bocciata in giugno. Keystone / Martial Trezzini

La bocciatura alle urne della legge sul CO2 non manda in soffitta la politica climatica elvetica. Ma la futura normativa in materia, che il Dipartimento dell'ambiente dovrà preparare entro la fine dell'anno come deciso oggi dal Governo, non prevede nuove tasse

Questo aspetto, ha dichiarato la consigliera federale Simonetta Sommaruga davanti ai media facendo riferimento al prezzo delle benzina, è stato uno degli elementi che ha determinato il fallimento della Legge sul CO2 lo scorso 13 giugno col 51,6% dei voti contrari. A detta della ministra dell’ambiente, alla luce del risultato del voto, gli Svizzeri rimangono favorevoli a una politica climatica, ma non vogliono avere l’impressione di venir puniti per questo.

Ecco perché, nonostante lo stop alle urne, il governo ha confermato i propri obiettivi: la Svizzera dovrà dimezzare entro il 2030 le emissioni di gas serra rispetto ai valori del 1990.

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Occorrerà, precisa Sommaruga, porre l’accento su misure che permettano alla popolazione di ridurre le emissioni di CO2 nella propria vita quotidiana e che sostengano gli attuali sforzi dei diversi settori.

Per quanto attiene al finanziamento, Sommaruga ha fatto presente che il prelievo di 120 franchi per tonnellata di CO2, contenuto nell’attuale legge, rimane in vigore. Non verrà innalzato a 210 franchi al massimo come previsto nella legge affossata dagli elettori, ma ridistribuito in maniera diversa, ha spiegato la titolare del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e della comunicazione (DATEC).

I criteri di base

Nelle intenzioni dell’esecutivo, il progetto di legge dovrà basarsi sull’attuale legge sul CO2. Gli strumenti già esistenti saranno portati avanti. I fondi ricavati attraverso i diversi strumenti della politica climatica attuale dovranno andare a beneficio, in linea di principio, degli stessi settori da cui provengono.

Onde evitare investimenti sbagliati e rafforzare gli sviluppi già in atto, il progetto di legge punterà anche su diversi incentivi finanziari. Ad esempio, chiunque voglia comprare un camion a idrogeno dovrà sapere per quanto tempo vale l’esonero dalla tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) previsto per i motori alternativi. Stabilendo il limite temporale di questa esenzione, il nuovo progetto di legge intende creare certezza giuridica per il settore.

Edilizia, mobilità e aziende

Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, la futura normativa prevede ulteriori aiuti finanziari per la sostituzione dei vecchi sistemi di riscaldamento a nafta e a gas. Su questo aspetto, Sommaruga ha spiegato che le alternative ai riscaldamenti a nafta sono tutt’ora disponibili. Bisogna fare in modo che una vecchia caldaia non venga sostituita con un modello sempre a nafta, poiché quest’ultimo rimarrà in funzione almeno per altri vent’anni.

Circa la mobilità, invece, si vuole promuovere soprattutto il potenziamento dell’infrastruttura per le auto elettriche, ha aggiunto la consigliera federale bernese, soprattutto offrendo maggiori punti di ricarica, a casa e sul posto di lavoro. Questi sforzi saranno completati da un adeguamento dei valori obiettivo previsti per le emissioni di CO2 dei veicoli importati.

In merito al trasporto pubblico si dovranno abolire gradualmente le agevolazioni fiscali a favore degli autobus con motori diesel. Le entrate supplementari così generate saranno destinate all’acquisto di autobus elettrici per il trasporto locale e regionale, ha sostenuto la capa del DATEC.

Per il settore dell’aviazione si dovrà fissare una quota di carburanti sostenibili da miscelare ai combustibili degli aeromobili, in linea con gli sviluppi nell’UE. Si dovrà inoltre esaminare l’opportunità di accompagnare l’introduzione di una quota minima di carburanti sostenibili con un sostegno finanziario o incentivi finanziari per le compagnie aeree, ha specificato la ministra socialista.

Altra novità contemplata dal governo: più aziende dovranno poter beneficiare dell’esonero dalla tassa sul CO2 in cambio dell’impegno a ridurre le proprie emissioni. Attualmente tale possibilità è riservata solo ad alcuni settori, ha ricordato Simonetta Sommaruga.

Un obiettivo raggiungibile

Tutte queste misure, combinate col progresso tecnologico, dovrebbero consentire di mantenere l’obiettivo di riduzione del 50% delle emissioni entro il 2030. L’esatto rapporto tra la riduzione conseguita all’interno del Paese e la compensazione ottenuta all’estero deve ancora essere definita. Grazie alla conclusione di diversi accordi bilaterali la Svizzera ha creato le premesse necessarie per la realizzazione di progetti di compensazione all’estero.

L’impegno in ambito climatico è accompagnato da provvedimenti mirati nel settore energetico. Nella sua seduta del 18 giugno scorso, per esempio, il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente la legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, ha dichiarato la consigliera federale.

In passato, ha spiegato, ci siamo concentrati soprattutto sull’importazione, investendo troppo poco sull’approvvigionamento. Tra l’altro, a livello di sprechi di corrente si può fare ancora molto, ha sottolineato Sommaruga, per non parlare della possibilità di aumentare la produzione interna, specie da fonti rinnovabili come l’idroelettrico o di costituire riserve strategiche da utilizzare quando c’è penuria di corrente.

Strumenti prorogati fino al 2024

Oltre a ciò, in una presa di posizione odierna, il Consiglio federale si dice favorevole alla proroga fino a fine 2024 degli strumenti dell’attuale legge sul CO2, la cui scadenza è prevista a fine 2021, come chiede il Parlamento.

Con la proposta di modifica della legge sul CO2, voluta dal parlamento, si intende mantenere l’obiettivo climatico della Svizzera fino al 2024. Inoltre si vuole offrire alle aziende svizzere la possibilità di mantenere l’esenzione dalla tassa sul CO2.

Al contempo verrebbe prorogato l’obbligo di compensazione relativo alle emissioni di CO2, che vige per gli importatori di carburanti e che prevede l’attuazione, in Svizzera e ora anche all’estero, di progetti di protezione del clima. Simonetta Sommaruga si è rallegrata di questa decisione. I lavori al riguardo sono attualmente in pieno svolgimento alle Camere federali.
 

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