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Il Forum sociale mondiale si prepara a Rio+20

Opporsi al capitalismo sfrenato non significa non saper sorridere Keystone

Come da tradizione, il contraltare del World Economic Forum di Davos si è aperto martedì a Porto Alegre. L’appuntamento altermondialista quest’anno si concentra soprattutto sulle proposte per un’economia più sostenibile in vista della conferenza dell’ONU in giugno.

Il Forum sociale mondiale (FSM) è iniziato con un corteo per le strade della città durante il quale sono risuonate le classiche parole d’ordine contro il capitalismo e per la difesa dell’ambiente. La manifestazione, che si concluderà il 29 gennaio, riunisce organizzazioni della società civile e movimenti sociali provenienti dai quattro angoli del pianeta.

All’appuntamento sono attese circa 40’000 persone, stando agli organizzatori. Come ogni due anni, l’FSM si svolge in versione ridotta. Il principale obiettivo del forum – intitolato «Crisi capitalista, giustizia sociale e ambientale – è di discutere e elaborare delle proposte che saranno presentate durante la conferenza Rio+20, la grande riunione dell’ONU sullo sviluppo sostenibile che si terrà in giugno a Rio de Janeiro.

I dibattiti riguarderanno anche le strategie per superare la crisi economica senza penalizzare le fasce più povere della società e la definizione di percorsi per un’economia sostenibile che offra alternative per affrontare il cambiamento climatico.

«Tre anni dopo la peggiore crisi economica mondiale dal 1929, tre anni dopo l’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime e dei generi alimentari causato dalla speculazione dei giganti della finanza, quattro anni dopo il rapporto del Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (IPCC) che ha sottolineato la necessità di passare urgentemente a un’economia a basso tenore di CO2, i problemi si sono trascinati senza che sia stata prospettata la benché minima soluzione. I centri di potere si sono preoccupati solo di poter proseguire i loro affari come prima», si legge nel manifesto d’apertura dell’FSM.

Presenza straniera limitata

Questa volta l’FSM non accoglierà capi di Stato stranieri, ad eccezione del presidente dell’Uruguay José Mujica, che giovedì parteciperà a un dibattito con la sua omologa brasiliana Dilma Rousseff. Per la presidente brasiliana, Porto Alegre è anche un’occasione di scambio per valutare l’impatto dei provvedimenti messi in atto nel paese allo scopo di sradicare la povertà, uno dei principali obiettivi sbandierati dal governo.

Secondo l’assessore speciale per le questioni internazionali della segreteria generale della presidenza, Diogo Sant’Ana, durante l’FSM il governo cercherà il dialogo per «smussare gli angoli» con la società civile. «Ci sono temi polemici, ma tutte le discussioni che abbiamo avuto con gli organizzatori ci fanno pensare che è possibile raggiungere un consenso», afferma Sant’Ana, ricordando che il documento ufficiale del governo brasiliano in vista di Rio+20 è stato elaborato consultando la società civile.

Un altro momento importante del forum sarà il dibattito che riunirà l’ex ministra dell’ambiente Marina Silva e l’ideatore del Programma Fame Zero in Brasile José Graziano, da qualche mese direttore generale dell’Organizzazione dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). A Porto Alegre saranno presenti anche alcuni dei nomi della sinistra internazionale legati all’FSM, come il direttore del periodico francese Le Monde diplomatique Ignacio Ramonet, il sociologo portoghese Boaventura de Souza Santos e l’italiano Luigi Bobbio.

Ruolo importante

Tra i primi ad arrivare nella città brasiliana, Boaventura de Souza Santos ha tracciato un bilancio positivo di questi 11 anni di Forum sociale mondiale: «L’FSM ha fatto sì che il Sudamerica diventasse il continente con il maggior numero di movimenti di contestazione del capitalismo. Inoltre, ha avuto un ruolo importante nel consolidamento dei governi di sinistra della regione», afferma.

Tra i partecipanti all’FSM, ve ne sono alcuni che rischiano di creare polemiche. È il caso, ad esempio, di Cesare Battisti, condannato in contumacia all’ergastolo in Italia per quattro omicidi e che il governo brasiliano ha rifiutato di estradare. L’ex membro dei Proletari armati per il comunismo, giunto a Porto Alegre martedì, è stato ricevuto dal governatore dello Stato del Rio Grande do Sul, Tarso Genro, ministro della giustizia nel governo Lula quando il Brasile rifiutò l’estradizione.

Nella città brasiliana sono attesi anche rappresentanti di organizzazioni svizzere. Non si sa però esattamente quante. «Gli organizzatori del forum non registrano i partecipanti per nazionalità. In ogni caso credo che siano presenti almeno una dozzina di organizzazioni elvetiche», osserva Ivan Trindade, dell’ufficio stampa del FSM 2012.

Tra i presenti, Uli Ide, dell’Aiuto delle Chiese evangeliche della Svizzera (ACES), che ha partecipato al seminario «Verso Rio+20: per un’altra economia». «Il nostro obiettivo – spiega – è di sviluppare con gli attori locali attività congiunte legate alla questione agraria e alla sovranità alimentare nel mondo. È possibile modificare il modo di produzione agricolo e proporre alternative che vanno in direzione di un’economia verde».

Il primo Forum sociale mondiale si è svolto nel 2001 a Porto Alegre. Nei due anni successivi è stato organizzato nella stessa località brasiliana.

Nel 2004, il forum ha varcato per la prima volta i confini dell’America latina. A Mumbai, in India, la manifestazione ha riunito oltre 70’000 partecipanti.

L’edizione 2005 si è svolta di nuovo a Porto Alegre, mentre nel 2006 è stato organizzato un forum decentralizzato (Bamako, Caracas e Karachi).

Nel 2007, l’FSM ha fatto tappa su suolo africano, a Nairobi, in Kenya. Nel 2008, è stata invece organizzata solo una giornata di azione.

Belém, in Brasile, ha accolto l’ottava edizione del forum nel 2009.

L’anno successivo sono state organizzate diverse manifestazioni regionali.

Nel 2011, l’FSM è ritornato in Africa, a Dakar, in Senegal.

Traduzione e adattamento dal portoghese: Daniele Mariani

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