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Il fascino oscuro del Medioevo

Mettere a ferro e a fuoco, in versione moderna soft. Tjoster

Feste e spettacoli medievali si moltiplicano da alcuni anni in diverse cittadine svizzere. Dal 16 al 24 agosto è la volta di Berna.

Una rievocazione che vuole soprattutto a far divertire e sognare, ma che permette anche di riscoprire il proprio patrimonio culturale.

Per festeggiare i suoi 650 anni di appartenenza alla Confederazione, anche il canton Berna non ha resistito alla tentazione di organizzare un grande spettacolo medievale.

Invece di limitarsi alle solite esposizioni tematiche, il Museo storico di Berna ha deciso di ricostituire scene di vita medievale: banchetti con pietanze antiche, botteghe di commercianti e artigiani, esibizioni di giocolieri e acrobati, teatri e tornei di cavalieri.

Come in altri paesi europei, la passione per l’era delle principesse e dei draghi si diffonde sempre più anche in Svizzera. Una riscoperta iniziata prima ancora dell’arrivo sugli schermi di Harry Potter e del Signore degli Anelli, che hanno rilanciato in tutto il mondo il fascino delle storie e dei segreti medievali.

Dopo Estavayer-le-Lac, nel 1994, oltre una decina di cittadine con un centro storico medievale hanno messo in scena spettacoli che fanno rivivere la realtà dell’epoca. Sviluppatosi inizialmente in Romandia, il virus ha cominciato a contagiare anche la Svizzera tedesca.

Salvaguardia del patrimonio

“All’inizio pensavo che potesse essere soltanto un divertimento passeggero. Poi mi sono accorto che le feste medievali interessavano e attiravano sempre più gente” ricorda Jean-Daniel Rytz, fondatore della Mesnie des Bousquines en Barbe, una delle varie compagnie medievali sorte negli ultimi anni.

Assieme alle altre confraternite, anche i membri della compagnia di Avenches sono invitati regolarmente ad animare le feste organizzate nelle cittadine medievali.

“La nostra compagnia è formata soprattutto da artigiani che hanno cercato di riscoprire tecniche di lavoro e prodotti quasi persi per sempre, a volte consultando anche vecchi libri o facendosi aiutare da archeologi” spiega Jean-Daniel Rytz che, nella vita normale, è direttore di un istituto sociale.

Le feste medievali rappresentano quindi un’occasione quasi unica per rivedere all’opera un panieraio, un vasaio, un sellaio, un maniscalco o un erborista. Attività che spesso attirano l’interesse del pubblico tanto quanto i giochi di acrobazia e i tornei dei cavalieri.

Per Rytz, cresciuto a Morat, una città tipicamente medievale, si tratta innanzitutto di ridare valore al proprio patrimonio storico. “Se vogliamo, è un po’ il mio modo di lottare contro i prodotti standardizzati e prefabbricati dell’attuale globalizzazione, che cominciano ad annoiare sempre di più la gente”.

Uno sguardo diverso

Tra le attrazioni principali della festa di Berna vi è la Compagnia di San Giorgio (Company of Saynt George), la più importante compagnia medievale svizzera, guidata da John Howe, il noto illustratore che risiede da diversi anni in Svizzera.

Con costumi ed equipaggiamenti ricostruiti fedelmente, la compagnia vuole presentare la vita quotidiana di una guarnigione militare e del suo seguito di aiutanti ed artigiani.

“Del Medioevo rimangono soprattutto frammenti o oggetti preziosi nei musei che, dietro le loro vetrine, non ci dicono molto. Noi cerchiamo di ridare loro un significato e di rimettere la gente al loro centro” spiega l’autore della maggior parte dei disegni e delle scenografie della trilogia del Signore degli Anelli.

Anche per l’illustratore, di origine canadese, la Svizzera e l’Europa devono salvaguardare le loro ricchezze storiche eccezionali.

“La nostra compagnia vuole soprattutto contribuire a fornire uno sguardo diverso su un periodo storico dominato da molti cliché, ad equilibrare la visione che ci facciamo oggi del Medioevo” sottolinea Howe. “Se il Medioevo affascina è anche perché ognuno se lo rappresenta a modo suo. Non è possibile farsi un’idea precisa di mille anni di storia europea”.

Un mondo idealizzato

Nonostante i suoi lati oscuri, il Medioevo esercita effettivamente ai nostri giorni un fascino molto forte, probabilmente più grande rispetto ad altri periodi storici.

“Del Medioevo è rimasta un’immagine molto negativa, ma nel contempo anche molto romanzata e idealizzata” spiega il professor Agostino Paravicini, docente di storia medievale all’Università di Losanna. “Soprattutto dopo il ’68 è diventato una sorta di spazio storico utopico, in cui si sono riversate aspettative e sentimenti idealizzati”.

Non vi è quindi da stupirsi se, con tornei e altri spettacoli, in molte feste medievali vengono enfatizzati valori, come l’amore, il coraggio, la fedeltà. “Vi si ricercano spesso valori che vengono considerati persi dalla nostra società” ritiene lo storico.

“L’interesse per il Medioevo è un po’ come una caccia al tesoro” afferma John Howe. “Se paragoniamo ciò che sappiamo e ciò che non sappiamo di questo millennio, ci accorgiamo di non sapere gran cosa”.

“In fin dei conti, credo che non sia importante sapere cosa sia veramente successo durante il Medioevo, ma piuttosto cosa vogliamo trarre e imparare da questo periodo storico” insegna il disegnatore del mondo del mago Gandalf, della bella Arwen e dei piccoli Hobbit.

swissinfo, Armando Mombelli

1353: adesione del canton Berna alla Confederazione
2003: festa medievale a Berna per festeggiare il 650esimo anniversario (dal 16 al 24 agosto)
16’000 biglietti per i tornei, tutti esauriti

In Svizzera, la prima festa medievale dei tempi recenti risale probabilmente al 1976, in occasione del 500esimo anniversario della battaglia di Grandson.

La moda delle feste medievali ha preso avvio Dalla seconda metà degli Anni novanta, dopo lo spettacolo di Pierre de Sang tenuto a Estavayer-Le-Lac nel 1994.

Da allora feste medievali sono state organizzate in diverse cittadine svizzere, tra cui Saint-Jean de Gruyères, Friburgo, Saillon, Romainmôtiers, Bonneville, Saint-Ursanne, Morges, Burgdorf.

In margine a queste feste sono sorte diverse compagnie medievali che propongono scene di vita dell’epoca, in particolare impersonando soldati, artigiani e cuochi.

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