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Il diesel seduce sempre più gli automobilisti svizzeri

Il 13,5% delle autovetture in circolazione in Svizzera hanno un motore a diesel Erwin Wodicka

In Svizzera la percentuale di automobili con motore a diesel guadagna sempre più terreno rispetto a quelle con motore a benzina.

Tra le autovetture immesse l’anno scorso sul mercato elvetico, una su tre utilizza come carburante il diesel. L’impatto ambientale di questa tendenza sta sollevando alcune preoccupazioni.

Nel 2007 la domanda di benzina ha registrato una flessione dell’1% in Svizzera rispetto all’anno precedente, mentre il consumo di diesel è salito del 7,3%. Secondo l’Unione petrolifera (UP), questa tendenza sarebbe da attribuire in particolare al crescente successo delle automobili con motore a diesel.

Nel 1990 solo il 2,6% degli automezzi immessi sul mercato svizzero funzionava con questo tipo di carburante. Questa quota era salita al 9,2% nel 2000 e ha raggiunto il 32,5% l’anno scorso.

Oggigiorno, il 13,5% dei conducenti svizzeri viaggiano con autovetture che impiegano come carburante il diesel, una percentuale che si è praticamente triplicata nel giro di un ventennio.

Consumo minore di carburante

“Molta gente compera automobili a diesel, in quanto consumano meno rispetto a quelle a benzina. Negli ultimi anni le vetture a diesel sono nettamente migliorate e fanno molto meno rumore rispetto ad un tempo”, spiega Erich Schwizer, specialista dell’associazione automobilista Touring club svizzero (TCS).

I rivenditori hanno focalizzato da anni le loro campagne pubblicitarie sul minor consumo di carburante. “Molti automobilisti sono sensibili a questo vantaggio, anche se il prezzo del diesel supera in media di circa 0,16 centesimi al litro quello della benzina”, osserva Schwizer.

Finora, rispetto a diversi altri paesi europei, la percentuale di autovetture a diesel rimane comunque piuttosto bassa in Svizzera. Secondo l’Associazione svizzera degli importatori di automobili, la metà delle autovetture immatricolate in Europa funzionano con questo carburante.

Una delle ragioni è proprio da ricercare nel prezzo elevato del diesel sul territorio elvetico. Inoltre, le automobili a diesel sono generalmente più care di quelle a benzina.

Preoccupazioni ambientali

Questa tendenza solleva reazioni contrastanti da parte degli ambientalisti. “Rispetto alle automobili a benzina, quelle a diesel emettono meno diossido di carbonio. Da questo punto di vista il loro impatto ambientale è quindi migliore”, sottolinea Noëlle Petitdemange, portavoce dell’Associazione traffico e ambiente (ATA).

“Il loro impatto ambientale è invece molto meno positivo per quanto concerne le emissioni di particelle fini e di ossidi di azoto. Le emissioni di particelle fini dei motori a diesel superano di 1’000 volte quelle dei motori a benzina”, spiega la rappresentante dell’associazione ambientalista.

Sia l’ATA che il TCS raccomandano quindi agli automobilisti di comperare autovetture a diesel munite di appositi filtri. Nonostante le pressioni degli ambientalisti, questi filtri non sono ancora obbligatori in Svizzera.

Già attualmente, comunque, l’80% delle autovetture a diesel vendute sul territorio elvetico sono equipaggiate con questi filtri.

Problemi con gli ossidi di azoto

I filtri impiegati per i motori a diesel presentano tuttavia anche un importante svantaggio: provocano infatti un aumento delle emissioni di ossidi di azoto, che danneggiano la fascia di ozono e sono pericolose per la salute umana.

Soltanto due marche automobilistiche, Toyota e Mercedes, propongono già oggi sul mercato autovetture munite di un sistema di riduzione delle emissioni di ossidi di azoto. Altre soluzioni sono attualmente in fase di studio.

“Tutte queste soluzioni rischiano di far aumentare il consumo di carburante e quindi le emissioni di CO2. Le autovetture munite di un filtro per le particelle fini e di un sistema di riduzione delle emissioni di ossidi di azoto sono inoltre chiaramente più costose”, osserva Martin Weilenmann.

swissinfo, Isobel Leybold-Johnson
(traduzione Armando Mombelli)

I veicoli ibridi continuano a figurare in “pole position” nella graduatoria stilata ogni anno dall’Associazione traffico e ambiente (ATA), che premia le auto più ecologiche sulla base delle emissioni di C02, delle sostanze nocive prodotte, nonché dell’inquinamento fonico.

La medaglia d’oro della “Lista auto e ambiente” (autoumweltliste.ch), pubblicata giovedì, è stata assegnata come l’anno scorso a Honda Civic, seguita da Toyota Prius. In virtù della propulsione elettrica e a benzina, queste due auto di media cilindrata sono parsimoniose e superano addirittura quelle di piccola cilindrata.

Le capofila sono tallonate da quattro vetture di piccola cilindrata alimentate a gas, le quali sono promosse per la prima volta nei “top ten”. Stando all’ATA, il buon piazzamento è da ricondurre alla qualità del gas naturale elvetico, al quale viene aggiunto un quarto di gas biologico.

Nonostante alcuni progressi e il potenziale tecnologico già esistente per diminuire le emissioni di C02, la situazione è comunque tutt’altro che “verde”, evidenzia l’ATA.

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