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Il CICR chiede il rispetto del diritto internazionale umanitario

Un ambulanza della Croce Rossa crivellata di colpi.
Immagine d'archivio. © Keystone / Martial Trezzini

Un maggiore accesso umanitario e una maggiore protezione dei civili. Sono le richieste del presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), lo svizzero Peter Maurer, giunto a Kiev, in Ucraina, per una visita di cinque giorni.

Maurer prevede di incontrare membri del governo ucraino e vedere come il CICR possa espandere ulteriormente il suo lavoro umanitario “neutrale e imparziale”. “Dopo le nostre intense conversazioni virtuali con i governi russo e ucraino, trovo assolutamente importante avere contatti da persona a persona”, ha affermato Maurer.

Il CICR vuole accrescere il rispetto del diritto internazionale umanitario, nonché la comprensione del suo ruolo negli ambiti della visita dei prigionieri di guerra, dei detenuti, della gestione rispettosa dei corpi e nella protezione di coloro che non partecipano più attivamente ai combattimenti, precisa il comunicato.

Via da Mariupol

Peter Maurer, in un video diffuso sui social, ha chiarito che la Croce rossa non è in grado di fornire aiuti a Mariupol e che decine di migliaia di persone sono ancora intrappolate: “Mariupol è un incubo a occhi aperti”.

La gente “chiede aiuto”, ha affermato Maurer, e la Croce Rossa ha bisogno di un migliore accesso ai civili coinvolti nella guerra. “I bisogni sono enormi, le condizioni instabili. Non stiamo risparmiando sforzi per rispondere alla loro chiamata”, ha spiegato Maurer.

“Spero che possiamo aumentare il nostro lavoro di assistenza nel Paese”, ha aggiunto Maurer auspicando che il CICR possa possa fare di più per evacuare le persone, e sulla “questione dei prigionieri, dei detenuti ma anche dei cadaveri”.

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Già lunedì, il Comitato internazionale della Crose Rossa aveva lanciato un allarme: se un accordo non verrà raggiunto a Mariupol, si rischia lo scenario peggiore per centinaia di migliaia di civili.

Nella città c’è una situazione “di estrema se non totale mancanza di beni di base come il cibo, l’acqua e le medicine. Corpi senza vita di civili e combattenti restano intrappolati sotto le macerie e all’aria aperta. La sofferenza umana è semplicemente immensa”, aveva affermato il CICR.

“Tutti i partecipanti ai combattimenti devono accordarsi sulle modalità e i tempi di un cessate il fuoco, e sui luoghi precisi” per i corridoi: “il tempo sta per scadere per centinaia di migliaia” di persone, aggiunge la Croce Rossa. “La storia guarderà con orrore a quanto sta accadendo a Mariupol se non sarà raggiunto un accordo il prima possibile”, aveva osservato il CICR.
 

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