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Il capo dell’esercito sospeso fino al 20 agosto

Reuters

Roland Nef è provvisoriamente sospeso dalle sue funzioni. Il capo dell'esercito ha un mese di tempo per giustificarsi e convincere il consiglio federale di essere degno della sua carica. È quanto ha comunicato il consigliere federale Samuel Schmid.

Lunedì nel corso di una seguitissima e attesissima conferenza stampa, il ministro della Difesa Samuel Schmid ha dichiarato che occorre dare una “chance” alla verità e permettere al controverso capo dell’esercito di fornire delle spiegazioni convincenti.

Intanto il comando delle forze armate svizzere sarà assunto ad interim dal divisionario André Blattmann, 52 anni. Economista di formazione e militare di carriera, svolge già attualmente le funzioni di supplente.

Se entro la data stabilita Roland Nef non sarà in grado di fornire sufficienti elementi per comprovare la propria credibilità, Samuel Schmid ne chiederà il licenziamento. Il ministro, che ha ammesso di aver avuto troppo fiducia in Roland Nef, ritiene tuttavia giusto accordare al militare una seconda opportunità.

Il ministro della Difesa ha inoltre riconosciuto di aver commesso un errore nell’omettere di informare il Consiglio federale sulla denuncia inoltrata contro Nef. Ma non intende dimissionare. In mattinata il presidente della Confederazione Pascal Couchepin aveva incontrato Schmid e Nef per ottenere personalmente dei chiarimenti sulla vicenda. Ma null’altro è trapelato da questo incontro, protetto dal più grande riserbo.

Reazioni dei partiti divergenti

La decisione del ministro della difesa Samuel Schmid di sospendere il capo dell’esercito Roland Nef ha suscitato reazioni divergenti fra i partiti svizzeri. Il Partito socialista svizzero (PSS) si è dichiarato soddisfatto della decisione che dovrebbe permettere di ristabilire la necessaria calma in vista della prima riunione governativa.

Il Partito popolare democratico (PPD) ha chiesto al governo di riunirsi al più presto per risolvere la questione. Non è possibile aspettare fino al 20 agosto, quando il governo si riunirà in seduta ordinaria per la prima volta dopo le vacanze estive. La sospensione del capo dell’esercito è un primo passo, ma non è sufficiente.

L’Unione democratica di centro (UDC) ha criticato per l’ennesima volta il ministro della difesa che non è in grado di risolvere la crisi da solo. L’UDC ha chiesto l’intervento del consiglio federale per trarre le debite conseguenze dalla crisi. Per quanto riguarda la disinformazione ai vertici del Dipartimento della difesa, il portavoce UDC Alain C.Hauert ha dichiarato, sull’ultimo bollettino stampa del partito, che “questi comportamenti devono avere delle conseguenze”.

La posizione di Nef molto critica

La sospensione di Roland Nef fino al 20 agosto è considerata ragionevole dal Partito liberale radicale (PLR). Il portavoce del partito Christian Weber ha precisato che i liberali radicali non intendono chiedere le dimissioni di Schmid. Se invece le informazioni veicolate da alcuni media concernenti Nef fossero vere, allora la credibilità del capo dell’esercito “sarebbe totalmente compromessa”. In quel caso il partito non si opporrebbe alla rimozione del militare dai vertici dell’esercito.

Su posizioni molto critiche si è espresso invece Ueli Leuenberger, presidente dei Verdi che non sono rappresentanti in governo. Alla luce delle scottanti rilevazioni della stampa domenicale il capo dell’esercito Roland Nef avrebbe dovuto essere licenziato. Il presidente dei Verdi ha pure chiesto le dimissioni di Samuel Schmid.

Il nuovo Partito democratico borghese – al quale Schmid ha aderito alla fine di giugno dopo aver percorso tutte le tappe della sua carriera politica in seno all’UDC – ha pure difeso la decisione del ministro della difesa che consente di fare chiarezza sulla vicenda e terminare la caccia alle streghe.

Commissioni parlamentari in seduta straordinaria

Dopo la presa di posizione, lunedì, del ministro Samuel Schmid, venerdì prossimo le commissioni della politica di sicurezza delle due camere (Consiglio nazionale e Consiglio degli Stati) si occuperanno a loro volta del caso che scotta.

Il presidente della commissione della Camera alta, Hans Altherr, ha comunicato lunedì l’intenzione di approfondire la posizione del capo dell’esercito alla presenza del presidente della Confederazione Pascal Couchepin e del ministro della Difesa Samuel Schmid.

A dipendenza da come procederanno le discussioni, i commissari procederanno anche all’audizione di Roland Nef. Inizialmente i presidenti delle due commissioni, Bruno Zuppiger (per la Camera bassa) e Hans Altherr (per la Camera alta) non avevano ritenuto necessario convocare una seduta straordinaria. La dimensione che ha preso la faccenda nelle ultime ore, ha però fatto cambiare idea i due politici che ora vogliono vederci chiaro.

swissinfo e agenzie

giugno 2007: il Consiglio federale nomina il brigadiere Roland
Nef, 48 anni, a capo dell’esercito svizzero.
1. gennaio 2008: Roland Nef entra in funzione e comunica di voler consolidare l’esercito nel corso del suo primo anno da comandante.
12 giugno 2008: Nel corso di un incidente in barca, cinque soldati perdono la vita annegando nel Kander, a Wimmis (Berna). Viene aperta un’inchiesta.
20 giugno 2008: Walter Knutti, comandante delle Forze aeree, rassegna le dimissioni su richiesta del capo dell’esercito. Emergono lacune nella selezione dei quadri.
13 luglio 2008: La “Sonntagszeitung” rivela che una denuncia è stata depositata contro Nef al momento della sua nomina per coazione ai danni della sua ex compagna. Schmid era al corrente del fatto, ma non avrebbe informato il resto del Consiglio federale. Si parla di una denuncia per violenza domestica.
14 luglio 2008: il Dipartimento federale della difesa ammette che il ministro non ha trasmesso l’informazione ai colleghi di governo.
15 luglio 2008: Roland Nef e la sua ex compagna dichiarano che la denuncia non riguarda la violenza domestica. La coppia ha raggiunto un accordo che ha posto fine al procedimento penale.
17 luglio 2008: Nef ammette di aver versato una somma all’ex compagna come inedennizzo. Annuncia di aver inoltrato una denuncia contro il giornale “Blick” per violazione della vita privata.
18 luglio 2008: Samuel Schmid rompe il silenzio e conferma il suo pieno appoggio al capo dell’esercito.
20 luglio 2008: La “SonntagsZeitung” pubblica estratti di processi verbali della polizia con dettagli sul contenuto della denuncia. Il giorno dopo l’avvocato di Nef sporge denuncia.

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