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Il bagno sulle spiagge minate di Odessa

Un cartello con pericolo di morte piantato nelle sabbie della spiaggia di Odessa.
No comment. Keystone / Stepan Franko

Il vento che soffia dal mare porta l’aria calda. A Odessa è arrivata un’altra estate, ma questa volta le spiagge, solitamente affollate di turisti, sono inaccessibili. Da quando la Russia ha dato inizio all’invasione dell’Ucraina, ormai quasi quattro mesi fa, le rive del Mar Nero si sono trasformate in uno dei fronti di guerra.

In acqua e sotto la sabbia si nascondono le mine piazzate dallo stesso esercito ucraino per impedire alle navi russe di avvicinarsi alla città dal mare.

Nonostante questo, c’è chi rischia tutto pur di fare una nuotata nel mare verdeazzurro su cui si affaccia la città. “La gente di Odessa è un po’ particolare. Un noto umorista dice che le persone di qui vogliono prendere il sole e fare il bagno nel loro amato Mar Nero, a qualunque costo. E tant’è”, ci dice Volodymyr, 68 anni, mentre si toglie le scarpe e si avvicina al bagnasciuga per controllare la temperatura dell’acqua, a pochi passi da un cartello che indica la presenza di mine.

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Morire facendo il bagno

La scorsa settimana, un uomo fuggito dal Donbass è morto facendo il bagno a causa di un’esplosione. Una storia di cui si parla molto in città, ma che non sembra funzionare da deterrente. “È vero, è successo ed è il secondo caso nella nostra regione. Ma a pensarci, centinaia di persone muoiono sulle strade, eppure non è vietato guidare. Se deve succedere, succede, non c’è modo di evitarlo. Diciamo che questo rischio sulle spiagge è uno dei tanti aspetti sgradevoli della guerra”, spiega Volodymyr, 70 anni, seduto sul molo con la canna da pesca.

Mentre parliamo, in lontananza del fumo nero si alza da uno dei quartieri periferici della città. Nel corso della giornata, a Odessa si sono sentite due forti esplosioni. Le autorità hanno parlato di missili russi intercettati dalla contraerea ucraina. Ma uno di questi, secondo quanto ha riferito l’amministrazione militare locale, ha colpito un centro logistico che veniva utilizzato per lo smistamento del cibo.

In città la vita va avanti

Eppure, in città, la vita va avanti. I ristoranti sono pieni e le strade sono trafficate. In un resort con vista sul mare i bambini assistono a uno spettacolo di delfini, mentre sulla terrazza c’è chi prende il sole a bordo piscina.

Una domanda, però, rimane sospesa nell’aria: quale sarà il destino di questa città? “Odessa è molto ambita. Abbiamo il porto e il Mar Nero. Il presidente russo ha dichiarato i suoi piani e li sta seguendo. Ma credo che tutti quanti amano Odessa, per cui non credo che i russi saranno così brutali con questa città. Non la bombarderanno”, ci risponde Volodymyr, mentre cammina sulla spiaggia per andare a fare il bagno.

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