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Il «protocollo di Kyoto» della salute

Le nuove disposizioni dell'OMS contemplano anche malattie come la poliomelite Keystone

Il mondo sarà meglio preparato ad affrontare i problemi sanitari, dopo l'Assemblea mondiale della sanità, conclusasi mercoledì a Ginevra.

Gaudenz Silberschmidt, capo della Divisione affari internazionali presso l’Ufficio federale della sanità, definisce «fondamentali» le nuove disposizioni per impedire la diffusione delle malattie.

Silberschmidt si è espresso al termine della 58esima Assemblea mondiale della sanità, che è l’istanza decisionale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Già prima delle due settimane di sessione, la Svizzera aveva sottolineato l’importanza di una nuova serie di misure, rese necessarie dalla crescente paura di una pandemia.

Da parte elvetica ci si è impegnati attivamente nella revisione del regolamento sanitario internazionale, che risale al 1969 ed era stato concepito per far fronte ai casi di peste, colera e febbre gialla.

I nuovi regolamenti includono altre patologie, quale vaiolo, poliomelite e influenza aviaria (SARS) e stabiliscono che l’OMS deve essere informata in caso di qualsiasi malattia che potrebbe costituire «un pericolo per la salute pubblica a livello internazionale».

Nel corso dell’assemblea, la Svizzera ha inoltre siglato un accordo sulle questioni sanitarie con la Cina. L’intesa prevede lo scambio di informazioni e la cooperazione tecnica in quattro ambiti principali: sorveglianza delle malattie infettive, legislazione sanitaria, medicina tradizionale cinese e Sida.

swissinfo: Qual è l’importanza di questi nuovi regolamenti?

Gaudenz Silberschmidt: Dal nostro punto di vista, si tratta di un cambiamento epocale che segna il passaggio dal 20esimo al 21esimo secolo nell’ambito della salute pubblica e la lotta alle malattie. Stiamo passando da un sistema d’informazione nazionale a uno scambio globale che copre tutte le aree del pianeta.

swissinfo: Come mai si è dovuto attendere tanto prima di realizzare quello che Lei definisce il «Protocollo di Kyoto della salute pubblica»?

G.S.: La difficolta sta nella grande complessità tecnica, legale e politica della questione. Solo dopo l’esperienza della SARS, tutte le nazioni si sono rese conto dell’assoluta necessità di cooperare più strettamente e hanno accettato dei compromessi.

swissinfo: Si sono verificati nuovi casi di influenza aviaria in Cina e l’OMS teme che il virus possa essere trasmesso all’uomo. Che cosa si è deciso di fare a tal proposito?

G.S.: È stata adottata una risoluzione specifica sulle pandemia e un’altra concernente la biosicurezza nei laboratori. Inoltre, si continua a lavorare per migliorare la prontezza in caso di necessità, come è stato fatto di recente in Svizzera adottando un piano d’azione in caso di pandemia. Si è trattato di un segnale, raccolto da molti altri paesi, in favore di sistemi nazionali che siano utili anche a su scala mondiale.

swissinfo: In quali altri ambiti la Svizzera ha svolto un ruolo trainante ?

G.S.: Oltre alle questioni sanitarie, l’altro tema centrale era quello della gestione della salute pubblica. Su iniziativa della Svizzera, è stata approvata una risoluzione che assicura la piena collaborazione tra l’OMS, le altre agenzie delle Nazioni Unite e le istituzioni che si occupano della salute a livello mondiale.

swissinfo-interview: Adam Beaumont
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)

Nel corso dell’assemblea, i delegati hanno approvato una nuova strategia di lotta contro il cancro, che uccide 7 milioni di persone all’anno.

I delegati hanno inoltre discusso sull’impiego delle riserve di virus del vaiolo destinati ad esperimenti nel campo sanitario.

Un’ulteriore risoluzione concerne gli effetti dell’abuso di alcool.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si riunisce annualmente a Ginevra
L’OMC conta 192 Stati membri
L’Assemblea mondiale della sanità, che è l’istanza decisionale OMS

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