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II pilastro: Consiglio degli anziani contrario a tagli rendite

Il Consiglio svizzero degli anziani respinge la proposta di modulare le rendite in base alla situazione finanziaria della cassa pensioni, come chiesto da un'iniziativa parlamentare presentata dal verde liberale Thomas Weibel (nella foto). KEYSTONE/ANTHONY ANEX sda-ats

(Keystone-ATS) Una riduzione delle rendite correnti del secondo pilastro costituisce una violazione della Costituzione federale. Lo afferma il Consiglio svizzero degli anziani respingendo la proposta di modulare le rendite in base alla situazione finanziaria della cassa pensioni.

Attualmente non è possibile ridurre le rendite correnti, se la cassa pensioni dispone di sufficiente copertura. Questo principio è stato ribadito anche dal Tribunale federale che con una sentenza del 23 novembre 2017 ha giudicato non conforme al diritto federale il regolamento dell’istituto di previdenza della società di consulenza PricewaterhouseCoopers (PwC).

Il modello prevedeva una rendita base fissa e una variabile per la parte sovraobbligatoria retribuita sotto forma di bonus in base al rendimento degli investimenti. La cassa di PwC intendeva applicare questo meccanismo non solo alle nuove rendite, ma anche a quelle correnti. Secondo i giudici di Losanna, il diritto vigente non permette simili soluzioni.

Un’iniziativa parlamentare presentata dal verde liberale Thomas Weibel (ZH) però chiede di modificare le basi legali in modo da consentire modelli assicurativi simili a quello previsto da PwC. Un’ipotesi che il Consiglio svizzero degli anziani boccia senza appello.

“Mantenere le promesse fatte non fa parte solo di un modo di agire corretto e consueto. Una diminuzione di una rendita corrente sarebbe in contrasto con principi giuridici fondamentali. Ciò sarebbe arbitrario, sproporzionato e violerebbe il principio della buonafede (art. 9 della Costituzione federale)”, si legge in un comunicato. Una simile proposta intacca pure il diritto alla proprietà (art. 26 della Costituzione).

L’iniziativa Weibel darebbe il via libera ai tagli delle rendite attuali nell’ambito del regime sovraobbligatorio. Ai pensionati, quando richiedono una rendita, viene assicurato che riceveranno una determinata somma, sulla base della quale pianificano il loro futuro. A causa di lacune giuridiche, però non sarebbero in grado di opporsi a una riduzione. I consigli di amministrazione delle casse pensioni potrebbero proporre tagli senza tener conto del parere dei diretti interessati. “La certezza del diritto è fondamentale per il buon funzionamento di una collettività ed è una delle prerogative del successo del nostro Paese”, scrive ancora il Consiglio degli anziani notando come il rispetto della Costituzione viene sempre più spesso rimesso in discussione dal Parlamento.

L’ex capo della cassa pensione di PricewaterhouseCoopers, Josef Bachmann, ha deciso di lanciare un’iniziativa sul secondo pilastro, denominata “Vorsorge – aber fair” (Previdenza – ma corretta). Il testo, che dovrebbe essere pronto entro fine mese, chiederà di adeguare costantemente le pensioni alle condizioni quadro, cioè ai redditi derivanti dagli investimenti tenendo conto anche del rischio, dello sviluppo demografico e del rincaro. Sarà così possibile diminuire anche le pensioni correnti.

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