Prospettive svizzere in 10 lingue

I verdi svizzeri compiono vent’anni

Foto ricordo di alcuni militanti verdi che hanno dato vita alla Federazione dei partiti ecologisti svizzeri Keystone Archive

Vent'anni fa, dopo un decennio di movimentismo ambientalista nei comuni e nei cantoni, nasceva il Partito ecologista svizzero (PES).

Oggi i verdi sono la quinta forza politica in parlamento e una componente imprescindibile della sinistra elvetica.

In Svizzera si ritiene spesso che la coscienza ambientale sia più diffusa nei cantoni di lingua tedesca che non in quelli latini. Un luogo comune, certo, ma con un fondo di verità, come confermano i risultati delle votazioni federali su temi ecologici e la stessa forza elettorale dei verdi nei vari cantoni.

Le radici romande del PES

Eppure le radici dei verdi svizzeri conducono proprio in terra romanda, a Neuchâtel per la precisione. Nel 1972 una lista ecologista, nata per impedire la costruzione di un tratto d’autostrada in mezzo alla città, conquistò di getto 8 dei 41 seggi in consiglio comunale.

Il successo elettorale non restò senza conseguenze: l’autostrada finì in un tunnel sotterraneo e l’esempio neocastellano fu imitato altrove, alimentandosi delle prime battaglie ecologiste e del nascente movimento anti-nucleare.

Nel 1979 i verdi romandi riuscirono a mettere a segno un altro colpo: con il losannese Daniel Brélaz, gli ecologisti entrarono in Consiglio nazionale. Una prima a livello mondiale.

I tempi stavano diventando maturi per la costituzione di un partito nazionale. I verdi potevano ormai contare su strutture organizzative in 5 cantoni (Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Zurigo e Basilea-Campagna) e una presenza diffusa in buona parte del paese.

La nascita travagliata di un partito

La fondazione della Federazione dei partiti ecologisti svizzeri avvenne però nel segno di una divisione che avrebbe condizionato a lungo la storia della nuova formazione politica.

La prima generazione ecologista, attiva negli anni Settanta, concentrava la sua attenzione sulle questioni ambientali. “Il nostro slogan era ‘né destra, né sinistra, ma risultati'”, osserva Daniel Brélaz, oggi sindaco di Losanna.

La seconda generazione invece, arrivata all’ecologia negli anni Ottanta, portava con sé l’esperienza e le contraddizioni del ’68. I suoi interessi andavano al di là di quelli classici dei primi verdi.

Fin dalle prime discussioni per l’unificazione dei gruppi ecologisti attivi in Svizzera, nel gennaio del 1983, emersero contrasti insanabili tra l’ala moderata, rappresentata soprattutto dai verdi romandi, e quella più decisamente orientata a sinistra e vicina alle formazioni politiche nate sull’onda del ’68.

I moderati decisero perciò di andare per la loro strada e fondarono il 28 maggio 1983 la Federazione dei partiti ecologisti svizzeri (dal 1986 Partito ecologista svizzero, PES). Due settimane dopo l’ala sinistra diede vita all’Alternativa verde svizzera (Grüne alternative Schweiz, GRAS).

Nelle elezioni politiche dell’ottobre 1983, il PES conquistò l’1,7% dei consensi e tre seggi in Consiglio nazionale, mentre la GRAS si dovette accontentare dello 0,8% e rimase fuori della porta di Palazzo federale.

Cetrioli e angurie

La divisione tra moderati (a cui fu dato il soprannome di cetrioli, verdi fuori e verdi dentro) e alternativi (angurie, verdi fuori e rossi dentro) accompagnò nel decennio successivo la storia degli ecologisti.

Nel 1987, per le elezioni politiche, la sinistra ecologista si alleò – non senza contrasti interni – con il POCH e la SAP, formazioni della “nuova sinistra”, che in alcuni cantoni si sciolsero per confluire nelle Alleanze verdi di Svizzera (Grüne Bündnisse der Schweiz, GBS, eredi della GRAS).

Le elezioni del 1987 segnarono un successo per entrambe le formazioni ecologiste. Il PES conquistò 11 seggi, le GBS 2 seggi. Il tentativo di creare un gruppo parlamentare unico fallì però per l’opposizione del PES.

Anche nuove discussioni per una fusione tra PES e GBS si conclusero in un nulla di fatto, nella primavera del 1990. Una parte delle organizzazioni cantonali dei verdi alternativi scelse tuttavia la strada dell’adesione al PES.

L’egemonia del PES

Nelle elezioni del 1991, il PES consolidò la propria posizione, conquistando 14 seggi, mentre gli alternativi ottennero un solo seggio.

Nonostante il ridimensionamento nelle successive legislature (9 seggi nel 1995 e 1999), il PES si confermò la formazione più solida fra quelle scaturite dal movimento ecologista e l’unica radicata in tutte le aree linguistiche del paese. Una posizione sottolineata anche dall’adesione alla Federazione dei verdi europei nel 1987.

Oggi le divisioni del passato sembrano in larga misura superate. Esponenti dell’ala sinistra del movimento ecologista hanno posizioni di primo piano nel partito e l’ala moderata è ormai una minoranza.

Anche se rimangono forti differenze a livello cantonale: “Nel canton Vaud, per esempio, il Partito ecologista – che ha radici plurali, liberali e umaniste – si posiziona piuttosto al centro rispetto ai socialisti”, puntualizza Brélaz.

In generale però, il Partito ecologista si profila sempre più come forza chiaramente di sinistra, attiva nel movimento dei sans-papier, in prima fila tra i new global, con il vessillo della pace bene in vista nelle assemblee di partito.

swissinfo, Andrea Tognina

Fondato il 28 maggio 1983
9 deputati in Consiglio nazionale
presenza nell’esecutivo in 4 cantoni e 8 città
124 parlamentari cantonali

Cronologia

1971: nasce a Neuchâtel il primo partito ecologista regionale in Svizzera.

1972: primi deputati verdi in un parlamento cittadino (a Neuchâtel).

1977: primo esponente dei verdi in un esecutivo cittadino (Jean-Claude Rochat a Losanna).

1979: Daniel Brélaz, primo parlamentare nazionale verde al mondo.

1983: il 28 maggio nasce il Partito ecologista svizzero (PES), il 12 giugno l’Alternativa verde svizzera.

1986: primi esponenti dei verdi in un governo cantonale (Leni Robert e Benjamin Hofstetter a Berna).

1987: il PES diventa membro della Federazione dei verdi europei.

1989: primo sindaco verde (Werner Schaffitz a Rickenbach, canton Zurigo).

1991: primo referendum lanciato dai verdi, contro i piani della Nuova trasversale ferroviaria alpina.

1994: prime iniziative popolari lanciata dai verdi, per una tassa sull’energia e per il pensionamento flessibile da 62 anni.

1997: primo giudice federale verde.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR